Proprietà Curative e Benefici dell’Ortica

La grande quantità di principi attivi noti, e altri ancora non studiati a fondo, nel loro insieme, fanno dell’ortica una delle piante con il maggior numero di proprietà medicinali. Le foglie contengono clorofilla in abbondanza.

Si usa nell’anemia causata da mancanza di ferro o da perdite di sangue, perché il ferro e l’acido folico, in essa contenuti, stimolano la produzione dei globuli rossi.

La pianta possiede anche proprietà vasocostrittrice (contrae i vasi sanguigni) ed emostatica (ferma le emorragie), quindi è impiegata specialmente nei casi di emorragie nasali e uterine. E’ utilissima inoltre per le donne che soffrono di mestruazioni abbondanti.

L’ortica è consigliata anche in caso di convalescenza, denutrizione e di esaurimento, perché le foglie sono ricchissime di sali minerali, specialmente, di fosforo, magnesio, calcio, silicio, manganese e potassio; e di vitamine A, C e K, che la rendono remineralizzante, ricostituente e tonificante.

Ha inoltre azione depurativa, diuretica e alcalinizzante: è indicata in caso di affezioni reumatiche, di artrite, di gotta, di calcoli renali, di renella e iperglicemia e cistite; e in generale, quando occorre produrre un’azione disintossicante specialmente nei reni e vescica. L’ortica ha una grande capacità di alcalinizzare il sangue e facilita l’eliminazione dei residui acidi del metabolismo, che sono strettamente legati a tutte queste malattie.

Si ottengono buoni risultati del suo impiego nei disturbi degli organi dell’apparato digerente, grazie alla sua attività digestiva, perché contiene piccole quantità di creatina, un ormone prodotto da alcune cellule del nostro intestino, che stimola la secrezione del succo pancreatico e la motilità dello stomaco e della cistifellea: l’ortica facilita così la digestione e migliora la capacità di assimilare i cibi.

Grazie alla presenza di tannini possiede anche proprietà astringenti ed è perciò usata con successo per fermare la diarrea, in caso di colite o di dissenteria.

Infine l’ortica possiede un’azione galattogena, dovuta alla capacità di aumentare la secrezione del latte materno, e perciò è consigliabile durante l’allattamento.

Per uso esterno ha effetto emolliente, grazie al quale viene impiegata nel trattamento delle malattie croniche della pelle, specialmente in caso di eczemi, eruzioni cutanee e di acne, pulisce, rigenera e rende più bella la pelle; si usa anche contro l’alopecia. I migliori risultati si ottengono assumendola per via orale e, al contempo, facendo applicazioni locali.

I peli urticanti dell’ortica contengono istamina (1%) e acetilcolina (0,2%-1%), sostanze prodotte anche dal nostro organismo, che si attivano come trasmettitori degli impulsi nervosi del sistema neurovegetativo.

Descrizione della pianta

Dell’ortica esistono numerose specie, nel nostro caso la dioica è pianta erbacea perenne, con fusto eretto (1,5 m) a sezione quadrangolare. La radice è rizomatosa, strisciante, provvista di numerose radichette. Le foglie sono ovali-cuoriformi, opposte, provviste di picciolo con i margini dentati e ricoperte da numerosi peli urticanti. I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore verdastro, riuniti in lunghe spighette che compaiono da giugno a ottobre. Come dice il nome stesso è una pianta dioica vale a dire che ci sono individui che portano solo fiori femminili e altri che portano solo fiori maschili. A prima vista si riconoscono facilmente, in quanto, nelle “piante femminili” i fiori sono riuniti in spighe pendule mentre nelle “piante maschili” i fiori sono riuniti in spighe erette. Il frutto è un achenio che contiene un solo seme. Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria urticante.
L’habit dell’ortica
Il genere “ortica” appartiene alla famiglia delle Urticaceae e raggruppa piante erbacee annuali o perenni, che nascono spontanee ovunque (è una pianta praticamente cosmopolita) fino a circa 2500 m di altitudine, soprattutto vicino alle case dove ci sono detriti di sostanze organiche, vale a dire terreni molto azotati. Molto frequente anche in gruppi estesi lungo i cigli delle strade, tra le macerie, ma anche nelle radure boscose.

Cenni storici

Il nome ortica deriva dal latino urere che significa “bruciare” in riferimento ai suoi peli urticanti. Le sue proprietà si conoscevano già nell’antichità. Castore Durante, ad esempio, nel suo “Herbario Nuovo” (1585), dopo aver detto: “E’ così notissima pianta l’ortica, che si conosce da ciascuno fino nella notte oscura”, elencò una vastissima quantità di “virtù di dentro” e di “virtù di fuori”.

Dalla pianta in Germania si ricavavano anche delle fibre tessili, usate in Europa durante la prima guerra mondiale. 
Oggi sono ancore impiegate da popolazioni primitive dell’Asia settentrionale, che ne ricavano un rozzo tessuto, praticamente indistruttibile. In molte tradizioni popolari appartenenti a tutta l’Europa centrale, si crede che una pianta di ortica allontani i fulmini se gettate nel focolare. Anche in passato si usava flagellare con l’ortica le parti doloranti del corpo affette da dolori reumatici, perché stimolava benefiche reazioni. Questo non deve stupire se si pensa che i reumatismi vengono curati anche con la puntura delle api. Altre credenze popolari sostengono che portare con sé una pianta di ortica allontani influssi negativi.

Una ricetta con l’ortica

INFUSO: 1 cucchiaio raso di foglie di ortica, 1 tazza d’acqua

Versare l’ortica nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min.
Filtrare l’infuso e berlo lontano dai pasti per usufruire dell’azione remineralizzante, antianemica, depurativa e diuretica.

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