Conservare il cibo è un problema che ha assillato l’uomo fin dalla Preistoria e l’ha costretto ad aguzzare l’ingegno per risolverlo. Noi oggi non dobbiamo andare a caccia o raccogliere bacche per nutrirci, ma frigorifero, freezer, sottovuoto e altri strumenti o tecniche di conservazione non ci hanno liberato del tutto dal problema: infatti, buttiamo via ogni anno milioni di tonnellate di cibo.
I limoni si seccano se lasciati all’aria, anche in frigorifero. Potete conservarli succosi per molto tempo tenendoli in frigorifero ma anche fuori, in una ciotola piena d’acqua nella quale galleggino. Prima dei spremerli, lasciateli per 15-20 minuti in acqua calda: ne ricaverete molto più succo. L’acqua in cui si trovano i limoni diventa oleosa, perché i frutti emettono un olio giallastro che li avvolge e si deposita sulle pareti del contenitore; quando li prendete in mano, sono dunque scivolosi e vanno sciacquati, mentre il contenitore deve essere ben sfregato con la spugna o con uno spazzolino.
Per conservare l’insalata ci sono due metodi. Il primo prevede di pulirla, lavarla e metterla in un contenitore di plastica in frigorifero assieme a un pezzo di pane di pane raffermo. Il secondo prevede di mondare l’insalata staccando le foglie esterne, ma lasciando intatto il cuore, lavarla, scolarla un poco (non del tutto), metterla in una ciotola capiente, coprirla con un tovagliolo bagnato e strizzato e riporla in frigorifero. Ogni giorno bisogna controllare se il tovagliolo è umido.
Per far rinvenire le verdure in foglia che è appassita usate acqua molto fredda anche con cubetti di ghiaccio, e succo di limone.
Come il limone, anche l’aglio si secca; per evitarlo conservate sott’olio gli spicchi svestiti. Per mantenere inalterata la fragranza degli aromi per cucinare (sedano, carota e cipolla) basta conservarli in frigorifero avvolti in un foglio di carta di giornale bagnato.
Per evitare che la frutta tagliata diventi nera, spruzzatela con succo di limone e copritela con pellicola per alimenti per isolarla dall’aria.
La carne non dura molto in frigorifero e può capitare che si decida di cuocerla quando non è freschissima; se la dimenticanza non supera un giorno o due potete lavarla nell’aceto e prepararla ben cotta, non al sangue.
Le uova si conservano in frigorifero; per vedere il loro grado di freschezza basta immergerle nell’acqua: se vanno a fondo, completamente sono molto fresche, se restano a metà strada, sono di media freschezza, se galleggiano, è meglio non consumarle.
L’yogurt, i formaggi freschi e gli altri prodotti chiusi in confezioni sigillate (mozzarelle, stracchino, pasta per pizza…) non sono più freschi quando il coperchio o la confezione che gonfiano.
Per evitare che i formaggi diventino secchi, avvolgete il grana in uno strofinaccio imbevuto di aceto; avvolgete il grana in uno strofinaccio imbevuto di vino bianco e ben strizzato. In alternativa potete conservarli in frigorifero in un contenitore chiuso, avvolti nella loro carta, dotata all’interno di un rivestimento che aiuta a mantenere la freschezza.
Il miele va conservato in un luogo buio, asciutto e fresco. Se cristallizza, meglio consumarlo così piuttosto che cercare di scioglierlo. Dura quasi illimitatamente, basta preservarlo dal calore, dalla luce diretta e dall’umidita; attenzione anche alle variazioni di temperatura.
Se la marmellata che avete preparato si è cristallizzata, non vuol dire che è andata a male; basta cuocerla di nuovo unendo il succo di due limoni per ogni chilogrammo di marmellata.
Capita che lo zucchero grezzo di canna s’indurisca diventando un blocco; per farlo sbriciolare mettete nella scatola o nella zuccheriera una fetta di pane fresco, chiudete con cura e lasciate chiuso per più di due ore.
Potete conservare le torte in scatole di latta adagiate al contrario, mettendo il dolce sul coperchio e appoggiandovi sopra la scatola.
Per conservare croccanti i biscotti foderate il fondo della scatola con carta velina bianca accartocciata.
Si dà per scontato che le scatolette durino per sempre, ma non è così. Bisogna osservare la scadenza e controllare se la confezione presenta ammaccature o, peggio, rigonfiamenti. Se quando le aprite, sentite distintamente un sibilo o se l’odore non è rassicurante, non esitate a gettarle, perché potrebbero aver sviluppato il mortale botulino.
La pasta e il riso non vanno mai conservati negli armadietti che si trovano sopra o vicino ai fornelli perché si deteriorano; il riso, in particolare, non ama i luoghi umidi e non tollera lunghe conservazioni.
Sopra o vicino ai fornelli sono molto belle quelle sfilate di boccette piene di spezie. Sono belle, ma si deteriorano con la luce, il calore e l’umidita. Non vanno conservate per mesi e mesi, ma acquistate in piccole quantità, risposte in un luogo buio, fresco e asciutto e consumate in tempi non troppo lunghi. I chiodi di garofano e la cannella dell’anno prima non hanno più l’aroma intenso e si possono gettare.
Il Frigorifero è un luogo dove il cibo deve essere solo di passaggio. Oltre alla temperatura, importante è la posizione. I cibi vanno, infatti, sistemati secondo la loro necessità di refrigerazione: in alto carni e cibi deperibili e poi via via più in basso quelli meno deperibili; nei cassetti la frutta e la verdura.
Molti prodotti si possono congelare. Se volete congelare delle verdure, prima sbollentatele, perché quest’operazione blocca l’attività di alcuni enzimi, prolungando la conservazione. I soli vegetali che si possono congelare senza scottatura sono i pomodori (crudi, interi o a pezzi, negli appositi sacchetti di plastica e per non più di otto mesi), i fagioli e i piselli sgranati chiusi in sacchetti di plastica. Si possono congelare anche sughi, ragù, brodo, pasticci, spezzatini, arrosti, zamponi e cotechini, pesce. Un’avvertenza importante: una volta scongelati i surgelati non devono mai essere ricongelati.