ARCANGELICA (Angelica archangelica)

USI CONSIGLIATI

Salute

Anoressia nervosa, asma nervosa, disturbi mestruali, emicranie, catarro nei bronchi, raffreddore, cattiva digestione, flatulenza, tensioni addominali, vomito

Bellezza

Bagno rilassante

Casa e giardino

Decorazioni floreali, per profumare l’ambiente, pot-pourri

Cucina

Caramelle, canditi, aromatizzante per bevande, liquori, aromatizzante per salse

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DESCRIZIONE

Detta volgarmente Arcangelica, questa pianta erbacea molto aromatica è considerata una panacea per ogni malattia nella tradizione dei paesi nordeuropei: il nome deriva molto probabilmente dal fatto che, nell’antico calendario, fioriva nella festa dell’arcangelo Michele, il grande difensore, che sarebbe apparso in una visione a rivelarne le doti protettive. Appartenente alla famiglia delle Ombrellifere e originaria dell’Europa settentrionale e dell’Asia, è ormai naturalizzata e coltivata altrove. In Italia è spontanea in poche località alpine e appenniniche, dove predilige luoghi freschi e ombrosi, ed è apprezzata nei giardini per le sue grandi foglie.

Principi attivi

Olio essenziale, contenente terpeni e cumarene, resine, tannini, inoltre sostanze amare, zucchero, acido valerianico, acido caffeico e acido clorogenico.

Aspetto e crescita

Pianta erbacea perenne che cresce preferibilmente nei pascoli umidi, lungo i corsi di acqua, in zone incolte con un’esposizione a mezz’ombra. Possiede una radice tuberosa, spessa e carnosa, con 2-3 radici laterali, dalla quale, a primavera, si sviluppa il fusto eretto, nodoso, spesso, cavo all’interno, che può raggiungere 2 m di altezza. Le foglie basali, di colore verde chiaro, sono molto grandi, tripennate e frastagliate, e con relativo picciolo possono arrivare a misurare circa 60 cm di lunghezza, le foglie del fusto sono invece più piccole e prive di picciolo. Le infiorescenze, che compaiono da metà a fine estate, sono costituite da molte ombrelle, a loro volta suddivise in ombrellette composte di numerosi piccoli fiori di colore bianco-giallastro. Il frutto è costituito da due acheni, uno accanto all’altro, percorsi nella faccia esterna da tre creste non particolarmente pronunciate. È una pianta che si riproduce spontaneamente. Se si desidera coltivarla, bisogna procurarsi i semi a metà autunno, quando sono appena maturi (si ricorda che perdono gran parte delle loro vitalità entro tre mesi). Fare la semina abbastanza in profondità in un terreno umido. In alternativa trapiantare i germogli di piante di due anni a intervalli di 60 cm l’uno dall’altro.

Raccolta e conservazione

Raccogliere la radice nell’autunno del primo anno, lavarla bene ed eliminare le radichette laterali, tagliare i gambi prima della metà dell’estate e raccogliere le foglie prima della fioritura. I frutti e i semi si raccolgono in agosto-settembre, recidendo le ombrelle mature. Essiccare radici, foglie e frutti al sole, o in una stufa a temperatura moderata, conservare quindi le radici e le foglie in sacchetti di carta o tela, riporre i frutti in barattoli di vetro, lontano dall’umidità.

PROPRIETÀ

Oltre a essere una delle piante aromatiche più apprezzate e ampiamente utilizzata in liquoreria, l’Arcangelica possiede particolari proprietà aperitive e digestive: svolge un’azione tonica, sedativa ed espettorante del catarro bronchiale, limita la formazione di gas nel tubo digerente, essendo efficace nei casi di flatulenza, aerofagia spasmodica, vomito, tensioni addominali, emicranie di origine nervosa, con o senza vertigini, preparati a base di questa pianta contribuiscono a favorire la comparsa delle mestruazioni e stimolano l’appetito in caso di anoressia nervosa.

Parti utilizzate

Sono impiegati le radici, i semi, le foglie fresche o essiccate e gli steli.

Preparazioni

Decotto di radice: fare bollire, per dieci minuti, in un litro di acqua 20-30 g di radice essiccata e sminuzzata, far riposare per trenta minuti quindi filtrare e prenderne 2-3 bicchierini il giorno.

Infuso di foglie: versare una tazza di acqua bollente sopra un cucchiaio di foglie essiccate (2 cucchiai se le foglie sono fresche) sminuzzare grossolanamente, lasciare in infusione per 10-15 minuti quindi filtrare e bere caldo, se si desidera dolcificare con un poco di miele.

Infuso di radici e semi: mettere in infusione in un litro di acqua calda 40 g circa di radici e semi essiccati e sminuzzati finemente, lasciare riposare per trenta minuti, quindi colare e filtrare.

Tintura: fare macerare 20 g di radice essiccata e sminuzzata in 80-90 g di alcool a 70°. Trascorsi 10-12 giorni circa, filtrare e conservare in una bottiglietta di vetro scuro con contagocce, la dose consigliata è 20-30 gocce secondo le indicazioni.

Liquore: fare macerare in 120 g di acquavite, per 4-5 giorni, 45 g di fusti verdi tagliati in piccoli pezzi, trascorsi i quattro giorni, aggiungere un chilogrammo di zucchero e 750 ml di acqua. Lasciare a macero per una settimana, quindi filtrare e conservare in una bottiglia ben chiusa, in un luogo asciutto.

Salute

Anoressia nervosa, asma nervosa, disturbi mestruali, emicranie: assumere all’occorrenza dopo i pasti, una tazza d’infuso di radici e semi, oppure 2-3 bicchierini, durante la giornata, di decotto di radice. Per stimolare l’appetito in caso di anoressia prendere, quindici minuti circa prima dei pasti, venticinque gocce di tintura su una zolletta di zucchero da sciogliere molto lentamente in bocca.

Catarro nei bronchi e raffreddore: bere all’occorrenza tre tazze al giorno d’infuso di foglie, se si desidera dolcificare con un cucchiaino di miele di Acacia.

Cattiva digestione, flatulenza, tensioni addominali, vomito: assumere una tazza d’infuso di radice dopo i pasti principali, oppure un bicchierino di decotto di radice a stomaco pieno. In alternativa, sempre dopo aver mangiato, prendere 20-30 gocce di tintura diluite in pochissima acqua. A chi ama i superalcolici, come digestivo bere un bicchierino di liquore dopo i pasti principali, o a stomaco pieno.

Avvertenze

L’Arcangelica deve essere sempre utilizzata a dosi adeguate, mai troppo abbondanti, in piccole quantità, infatti, i principi attivi della pianta stimolano il sistema nervoso centrale, mentre a dosi eccessive lo intorpidiscono causando un effetto molto depressivo.

Bellezza

Bagno rilassante: ottimo e salutare alla fine di una giornata faticosa. Preparare un decotto di radice facendo bollire per 15 minuti 50 g di radice essiccata e sminuzzata in due litri di acqua, filtrare e versare ancora caldo nell’acqua del bagno.

Casa e giardino

Decorazione floreale: grazie al suo portamento, la pianta si presta molto alla composizione di decorazione floreale: si possono, infatti, utilizzare foglie dai gambi lunghi, che risaltano molto all’interno dei vasi. I semi essiccati, inoltre, possono essere utilizzati per un’originale decorazione invernale e natalizia.

Per profumare l’ambiente: per ottenere un gradevole profumo che scacci i cattivi odori e si mantenga per parecchio tempo, fare bruciare in uno scaldavivande i semi essiccati.

Pot-pourri: per preparare simpatici e profumati pot-pourri, sminuzzare le foglie grandi essiccate al sole. Incidendo la corona della radice in primavera, si ottiene una particolare gomma aromatica ottima da aggiungere al pot-pourri.

In cucina

La pianta è largamente utilizzata anche in campo alimentare, specialmente in liquoreria e confetteria: è, infatti, ingrediente essenziale di numerosi liquori e di alcune miscele di erbe per caramelle aromatiche. I gambi verdi tagliati in piccoli pezzi e mischiati ai semi sono impiegati per aromatizzare diverse bibite, compresi gin, vermouth, chartreuse. Le sommità fiorite e i gambi possono essere canditi per decorare dolci. Infine le foglioline fresche tritate insieme con alcune foglioline di Menta sono ottime per aromatizzare salse come la maionese.

CURIOSITÀ

Oltre ad Angelica Archangelica in Italia è presente la specie Angelica sylvestris (Angelica comune) con caratteristiche molto simili e con le stesse proprietà terapeutiche e curative. L’Angelica comune si distingue per il fusto di colore tendente al violetto, per i piccioli delle foglie scanalati, per i petali bianco-rosei e per i frutti che presentano tre costolature evidenti con ali membranacee.

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