ARNICA (Arnica montana)

USI CONSIGLIATI

Salute

Catarro bronchiale e polmonare, contusioni, distorsioni, ematomi, ferite difficili da guarire, gonfiori da traumi, piaghe, slogature, strappi e stiramenti muscolari, infiammazioni alla gola, per stimolare l’attività intestinale.

Bellezza

Acne, foruncolosi, massaggi bioattivanti e contro la cellulite.

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DESCRIZIONE

Pianta erbacea perenne aromatica della famiglia delle Composite, conosciuta e apprezzata nella medicina popolare in Germania già nel XVI secolo. È originaria delle regioni montane e submontane settentrionali e centrali dell’emisfero boreale. Resistente al gelo, cresce e si sviluppa rigogliosa nei pascoli alpini (al disopra dei 1000 m), raramente si trova in pianura. Nei paesi nordici le foglie sono molto più strette che non nelle zone montane temperate, pertanto in passato si riteneva che si trattasse di due specie diverse, rispettivamente Arnica montana e A. angustifolia (oggi riunite nella sola specie montana).

Principi attivi

Olio essenziale in cui sono contenuti composti poliacetilenici: flavoni, arnicina, fulina, tannini, idrotimochinone, sostanze tuttora sconosciute che agiscono a livello della circolazione e favoriscono la secrezione biliare.

Aspetto e crescita

Cresce preferibilmente in terreni acidi, sabbiosi, ricchi di humus e ben soleggiati, il rizoma è strisciante sotto la superficie del terreno e di forma cilindrica, da quest’ultimo si sviluppa il fusto eretto e rigido, semplice o talvolta ramificato, ricoperto di peli e ghiandole, che raggiunge un’altezza variabile tra i 20 e 60 cm. Le foglie basali, prive di picciolo, di colore verde intenso, vellutate sulla pagina superiore e glabre su quella inferiore, sono riunite in rosette e presentano una forma ovale, ellittico-allungata, e talvolta il margine dentato, le foglie caulinari, sessile, da uno a tre paia, sono più piccole e con una forma lanceolata. Lo scapo fiorale, generalmente non ramificato, è lanuginoso e con un uno o due paia di foglie alterne, i fiori, raccolti in capolini di colore giallo oro, sono molto profumati e sbocciano per tutta l’estate. Il frutto, infine, è un achenio cilindrico lungo circa 5 mm, è sormontato da un pappo composto di numerosi peli di colore biancastro che ne facilitano la disseminazione. L’Arnica si riproduce da seme in primavera: talvolta, però, occorrono anche due anni prima che il seme germogli, in alternativa, sempre in primavera, si proroga per divisione dei rizomi striscianti.

Raccolta e conservazione

Raccogliere il rizoma in autunno, durante il riposo vegetativo, oppure all’inizio della primavera prima della ripresa, i fiori si raccolgono quando sono ancora in boccio, prima che cominci la piena fioritura. Essiccare i rizomi al sole e conservarli in recipienti chiusi. Esposti all’aria, i fiori seccano velocemente, si conservano in scatole o sacchetti di tela, lontano dall’umidità e dalle fonti di luce e calore.

PROPRIETÀ

L’Arnica possiede proprietà stimolanti ed eccitanti per il sistema nervoso, è un moderatore dei riflessi midollari e svolge un’azione diuretica e anticatarrale, specialmente nei catarri senili. Assai note sono inoltre le sue proprietà per uso esterno: viene, infatti, utilizzata, quando la pelle non è lacerata, come efficace rimedio nella cura di geloni, traumi, contusioni, distorsioni, ematomi, lussazioni, slogature, reumatismi e dolori articolari.

Parti utilizzate

Sono impiegati solamente il rizoma essiccato e le sommità fiorite.

Preparazioni

Infuso: dopo aver portato a bollore 150 ml di acqua, toglierla dal fuoco e mettervi in infusione, per dieci minuti circa, 10 g di sommità fiorite. Filtrare e bere secondo le indicazioni.

Polvere: ridurre in polvere finissima la quantità desiderata di fiori essiccati e conservarla in un barattolo ben chiuso. Assumere la polvere nelle dosi consigliate, mescolata a un poco di miele o marmellata.

Tintura per uso orale: mettere a macerare 10 g di fiori secchi grossolanamente spezzati in 190 g di alcool a 70°. Dopo 10-15 giorni filtrare e colare in una bottiglietta con contagocce; la dose consigliata sono dieci gocce 2-3 volte il giorno.

Tintura per uso esterno: macerare per dieci giorni in 100 g di alcool a 60° 20 g circa di radici, quindi filtrare e travasare in una bottiglia di vetro scuro, preferibilmente a chiusura ermetica. Al momento dell’utilizzo, diluire la tintura in 500 ml di acqua.

Unguento: mescolare 20 g circa della tintura con 60 g di glicerina e 50 ml di acqua, applicare con cura direttamente sulle zone interessate.

Salute

Catarro nei bronchi e nei polmoni: assumere dieci gocce di tintura per uso orale 2-3 volte il giorno, se si desidera, aggiungere le gocce della tintura a una tazza di latte caldo da bere alla sera prima di andare a dormire. Un rimedio efficace è inoltre l’applicazione sul petto di compresse tiepide preparate con la tintura (uso esterno) diluita in acqua, lasciare agire fino a quando la compressa non si raffredda.

Contusioni, distorsioni, ematomi, ferite difficili da guarire, gonfiori in seguito a fratture, piaghe delle gambe, slogature, strappi e stiramenti muscolari: applicare direttamente sulle parti doloranti (che però non devono presentare ferite o ulcerazioni aperte) cataplasmi e impacchi preparati con la tintura per uso esterno, rinnovare l’impacco molto spesso, quindi sciacquare con abbondante acqua tiepida. Si consiglia anche di fare massaggi e leggere frizioni con l’unguento.

Infiammazioni alla gola: fare degli sciacqui due volte il giorno utilizzando come collutorio l’infuso, oppure 8-10 gocce di tintura diluite in una tazza di acqua tiepida.

Stimolante dell’attività intestinale: assumere all’occorrenza, prima dei pasti principali, una tazzina d’infuso di fiori. Un’alternativa efficace è prendere 2-3 volte il giorno la polvere nella dose di mezza punta di un cucchiaino da caffè: per evitare di assumerla pura, si consiglia di mescolarla con un cucchiaio di miele o di marmellata. Si raccomanda sempre di non superare le dosi consigliate e di seguire scrupolosamente le indicazioni del medico o dell’erborista.

Bellezza

Acne e foruncolosi: la seguente pasta è indicata per pulire la pelle e privarla delle impurità che favoriscono l’insorgenza dei brufoli. Mescolare 15 g di estratto (in vendita in farmacia o in erboristeria) con 20 g di miele, aggiungere un poco di polvere di licopodio o di Altea per dare una consistenza cremosa. Quando la pasta è abbastanza densa, applicarla e spalmarla direttamente sui foruncoli, coprire con una garza e lasciare agire fino a quando il composto secca completamente, sciacquare con acqua tiepida. Questa crema non va assolutamente applicata su foruncoli aperti.

Massaggi bioattivanti e contro la cellulite: unire a 50 ml di olio di noce 10-20 gocce di tintura per uso esterno, spalmare sulle zone interessate e praticare quindi dei massaggi per tonificare e rassodare i tessuti. In alternativa, per fare i massaggi è molto efficace anche l’unguento a base di Arnica.

Avvertenze

Nonostante le sue benefiche proprietà, l’Arnica è una pianta velenosa che può essere molto tossica se assunta per via orale in dosi troppo elevate: causa tremori, sudori freddi, irritazioni all’apparato dirigente e ai reni, nei casi più gravi inoltre può portare a paralisi dei centri nervosi. Le preparazioni per uso esterno non vanno mai applicate nelle vicinanze degli occhi, della bocca e dei genitali, non si devono utilizzare su pelli delicate ed escoriate, su ferite e sulla pelle dei bambini piccoli, infine, anche applicazioni esterne ripetute possono provocare irritazioni della pelle.

CURIOSITÀ

Le popolazioni delle montagne conoscono e apprezzano l’Arnica per le sue proprietà di accelerare la cicatrizzazione delle ferite. In Francia i montanari la fumano nella pipa, oppure lo aspirano dalle narici come tabacco da naso, per questo motivo l’Arnica è anche conosciuta con il nome di “tabacco di Savoia”, o “tabacco dei Vosgi”.

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