VERONICA (Veronica officinalis)

USI CONSIGLIATI

Salute

Affezioni alle vie respiratorie, afte, bronchite, catarro nei bronchi e nei polmoni, cattiva digestione, disturbi gastrointestinali, dolori articolari, gengiviti, gotta, infiammazioni e irritazioni della bocca e della gola, intestino pigro, malattie da raffreddamento, mancanza di appetito, piaghe, problemi dovuti a dermatiti squamose, raffreddore, raucedine, reumatismi, stati influenzali, stomatiti, tagli, tonsilliti, tosse, ulcere, per migliorare la diuresi e stimolare la secrezione lattea

Bellezza

Pelle arrossata e irritata, per occhi stanchi e affaticati

Cucina

Bevande dissetanti, tè

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DESCRIZIONE

La Veronica officinalis è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Scrofulariacee ed è inoltre conosciuta anche con i nomi di “tè svizzero” o “tè nostrale europeo”, è una pianta molto apprezzata nell’antica farmacopea, infatti, il suo uso medicinale risale al Medioevo, epoca in cui era conosciuta con il nome di Herba Veronica majoris ed era considerata un efficace rimedio per numerosi disturbi dell’apparato digerente, respiratorio e per molte affezioni cutanee. È originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’America settentrionale, in Italia cresce dalla zona submontana sino a quella alpina, fin oltre i 2000 m di altitudine.

Principi attivi

Olio essenziale, resine, tannini, acidi organici, principi amari, veronicina, piccole quantità di glucosidi, tra cui in particolare aucuboside, sono inoltre presenti sostanze a oggi sconosciuto.

Aspetto e crescita

Pianta perenne, cespitosa, abbondantemente ricoperta da uno strato di peli, spontanea, cresce preferibilmente nei boschi di latifoglie, nei prati, nelle brughiere, lungo le siepi, in terreno sabbioso o argilloso, predilige esposizione soleggiata e clima caldo e piuttosto umido. Si sviluppa su un rizoma esile, strisciante e con radici fibrose, i fusti prostrati a terra, lunghi circa 40-50 cm, sono ricchi di nodi, dai quali si sviluppano nuove radici fibrose, la porzione terminale, portante le infiorescenze, è ascendente o eretta. Le foglie, di colore verde azzurro, opposte a due a due, sono sessili oppure dotate di un picciolo molto corto, dilatato alla base, di forma molto variabile da quasi rotonda, a ovale o ellittica, hanno il margine seghettato e la superficie vellutata per la presenza di un folto strato di peli. I fiori, di colore azzurro chiaro tendente al lilla, sono riuniti in racemi allungati, oppure in grappoli piramidali inseriti nella parte terminale dei fusti, compaiono generalmente dalla fine della primavera all’inizio dell’estate, ha secondo della quota, la corolla è tubolare alla base e divisa in quattro lobi. Il frutto infine è costituito da una capsula cuoriforme o sub triangolare con la superficie pubescente e leggermente reticolata. Si riproduce spontaneamente per semina.

Raccolta e conservazione

Raccogliere la parte aerea della pianta all’inizio del periodo della fioritura, recidere ala base eliminando eventuali foglie secche e porzioni di fusto indurite. Far essiccare all’ombra molto rapidamente e quindi conservare in recipienti di vetro o porcellana, al riparo dalla polvere e dall’umidità.

PROPRIETÀ

La Veronica è una pianta medicinale conosciuta e apprezzata per le sue proprietà aperitive, toniche, digestive e stomachiche, è, infatti, particolarmente indicato in caso di mancanza di appetito, digestioni lente e difficili, dolori gastrointestinali e malattie del fegato, esercita un’azione galattagoga, diuretica e depurativa del sangue, assai utile nel trattamento di reumatismi e gotta, agiscono come spettorante soprattutto nella cura di bronchite, malattie da raffreddamento, tosse e alla presenza di catarro bronchiale. Per uso esterno, infine, possiede ottime qualità astringenti, cicatrizzanti, antinfiammatorie, lenitive ed emollienti, indicate in caso d’irritazioni cutanee e infezioni delle mucose interne della bocca e della gola.

Parti utilizzate

È impiegata la porzione aerea della pianta in fiore essiccata.

Preparazioni

Infuso: versare una tazza di acqua bollente sopra un cucchiaino (5 g circa) di pianta essiccata e sminuzzata, lasciare in infusione per dieci minuti, quindi colare. Consumare durante la giornata 2-3 tazze dell’infuso così preparato, secondo le indicazioni del caso.

Polvere: pestare in un mortaio la quantità desiderata di Veronica essiccata fino a ottenere una polvere finissima, la dose consigliata è un cucchiaino da caffè (2-3 g) mescolata con un po’ di miele o marmellata, 2-3 volte il giorno.

Succo fresco: sminuzzare finemente e pestare in un mortaio la quantità desiderata di pianta fresca di Veronica, fino a ottenere una poltiglia, metterla in una tela robusta, filtrarla e pressare bene per spremerne tutto il succo. Conservare in una bottiglia di vetro opaco, in luogo fresco, prenderne 40-60 g suddivisi in varie volte durante il giorno.

Tintura: mettere a macerare 20-25 g di pianta essiccata di Veronica in 80 g di alcool a 60°, dopo 10-12 giorni colare, filtrare e conservare in una boccetta di vetro scuro. La dose consigliata è 2-3 cucchiai il giorno.

Decotto per uso esterno: fare bollire a fuoco basso, per 10-15 minuti, in un litro di acqua bollente 50-60 g di pianta intera di Veronica essiccata e sminuzzata grossolanamente, togliere dal fuoco, lasciare riposare per 15-20 minuti, quindi colare e utilizzare per fare sciacqui, lavaggi, gargarismi.

Salute

Affezioni alle vie respiratorie, bronchite, catarro nei bronchi e nei polmoni, malattie da raffreddamento, raffreddore, raucedine, stati influenzali, tosse: assumere all’occorrenza 2-3 tazze al giorno d’infuso caldo o tiepido, o prendere due cucchiai di tintura pura o diluita in una tisana di Ginepro o Chenopodio. In questi casi è inoltre efficace il succo fresco della pianta, la dose consigliata è 20-30 g, 2-3 volte il giorno.

Cattiva digestione, disturbi gastrointestinali, intestino pigro, mancanza di appetito, per migliorare la diuresi e stimolare la secrezione lattea: assumere quando occorre, 2-3 tazze al giorno d’infuso di Veronica durante la giornata o in alternativa assumere 2-3 cucchiaini di polvere di Veronica, mescolati a miele o marmellata, 2-3 volte il giorno. Per stimolare l’appetito in caso d’inappetenza molto efficace è il seguente infuso: mettere in una tazza di acqua bollente 60 g di fiori di Veronica, 15 g di foglie di Ribes nero, 15 g di Camomilla e 10 g di Liquirizia, lasciar riposare per dieci minuti, poi filtrare e bere prima dei pasti principali.

Dolori articolari, gotta e reumatismi: con azione depurativa, assumere durante il giorno 40-60 g di succo fresco di Veronica ripartiti in varie volte, assumere inoltre 2-3 volte il giorno un cucchiaino di polvere di Veronica, mescolata a miele o marmellata.

Gengivite, infiammazioni e irritazioni della bocca e della gola, problemi di afte, stomatiti, tonsilliti: per un’efficace azione astringente ed emolliente fare sciacqui e gargarismi 2-3 volte durante la giornata utilizzando il decotto tiepido di Veronica per uso esterno, se i disturbi non passano consultare il medico.

Piaghe, problemi dovuti a dermatiti squamose, ulcere e tagli: con azione antinfiammatoria, lenitiva e cicatrizzante, fare lavaggi e frizioni delle zone doloranti, utilizzando il decotto di Veronica per uso esterno.

Bellezza

Pelle arrossata e irritata: per calmare le irritazioni e le infiammazioni che provocano fastidiosi pruriti persistenti, applicare direttamente sulle zone doloranti alcune compresse imbevute nel decotto di Veronica per uso esterno, lasciar agire per 20-30 minuti circa.

Per occhi stanchi e affaticati: soprattutto dopo un’intensa giornata di lavoro, gli occhi possono essere stanchi, arrossati e doloranti, in questi casi fare lavaggi e impacchi con un batuffolo di cotone imbevuto nel decotto di Veronica per uso esterno.

In cucina

La Veronica officinalis dal XIX secolo fu impiegata notevolmente come sostituto e surrogato del tè e per questo motivo fu soprannominato “tè svizzero”, possiede un sapore e un aroma molto gradevoli, che conferiscono alle sue preparazioni, molto dissetanti, un profumo intenso e un gusto delicato.

CURIOSITÀ

Nel 1690 il ben conosciuto erborista Johannes Francus dedica alla pianta, Veronica officinalis, un famoso trattato di erboristeria intitolato Polchresta Herba Veronica. Poi verso la metà del XIX secolo la Veronica officinalis perse molta della sua importanza come pianta medicinale e fu usata soprattutto come sostituto del tè.

 

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