BOLDO (Pneumus Boldus)

USI CONSIGLIATI

Salute       

Calcoli biliari, cirrosi epatica, colecistite, congestioni e coliche epatiche, digestione difficile, epatomegalia, infezioni dell’apparato genito-urinario, intossicazioni e insufficienza epatica, insufficienza cardiaca e respiratoria, iperuricemia, mancanza di appetito, reumatismi, ritenzioni di liquidi, spasmi gastrointestinali, tonico generale, per facilitare e favorire lo starnuto

Cucina

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DESCRIZIONE

Il boldo è un arbusto o piccolo albero sempreverde appartenente alla famiglie delle Monimiacee; altri nomi botanici del boldo ( che è il nome comunemente usato nella sua terra di origine) sono Boldoa Fragrans e Ruizia Fragrans. Trova le sue origini nelle Ande del Cile e del Perù, dove cresce spontaneamente: successivamente venne esportato altrove ma non  con molto successo; oggi viene coltivato limitatamente in alcuni regioni africane, come per esempio il Marocco, ma le qualità migliori rimangono sempre quelle coltivate nelle zone del Sudamerica. Tutt’oggi il boldo è ancora incluso nelle farmacopee del Sudamerica.

Principi Attivi

Contiene olio essenziale fino al 2%, composto soprattutto da eucaliptolo ed ascaridolo; alcaloidi tra i quali principalmente boldina (sino allo 0,1%); sostanze glucosidiche, tra le quali boldoglucina; sostanze tanniche.

Aspetto e crescita

Arbusto dioico, o alberello sempreverde assai aromatico; spontaneo cresce preferibilmente nelle regioni collinari particolarmente soleggiate, talvolta viene coltivato in regioni a clima caldo e temperato. E’ un arbusto in grado però di raggiungere i sette-otto metri di altezza; possiede rami molto sottili e la corteccia del tronco e dei rami stessi è abbastanza spessa e di colore marrone scuro. Le foglie coriacee, disposte in posizione opposta a due a due e di colore grigio-verde, sono dotate di un breve picciolo mediante il quale si ancorano ai rami; hanno una forma molto variabile; possono infatti essere rotonde, ovali o ellittiche, la base è arrotondata o cuoriforme, l’apice è ottuso o tondeggiante ed il margine intero è ripiegato verso il basso. Le pagine fogliari sono leggermente peluginose, quella superiore è ricoperta da piccole papille oleifere biancastre che emanano il caratteristico odore leggermente mentolato. I fiori sono raggruppati in piccoli corimbi posizionati all’ascella delle foglie e al termine dei rami; si distinguono fiori maschili con numerosi stami e fiori femminili con ovario. Il calice è formato da due seri di sepali, in numero di 5-6 sepali ognuna, quelli della serie interna sono di colore bianco-rosato e simulano i petali che sono assenti. Il frutto è formato da due drupe nerastre parzialmente racchiuse nel ricettacolo. Si riproduce per semina  o per talee.

Raccolta e Conservazione

Raccogliere le foglie al loro massimo sviluppo, farle quindi essiccare all’ombra in un luogo asciutto, oppure in appositi essiccatoi. Conservare in recipienti di vetro scuro a chiusura ermetica, in un luogo asciutto e soprattutto al riparo dell’umidità.

PROPRIETÀ

Il boldo è da considerare una delle piante che svolge una migliore azione sul fegato e sull’apparato digerente in generale. Grazie alla presenza dell’alcaloide boldina stimola le attività del fegato e della cistifellea, è utile infatti come colagogo e coleretico in caso di calcoli biliari, intossicazione e insufficienza epatica; stimola inoltre l’appetito e facilita i processi digestivi, fluidifica e aumenta la secrezione biliare; attenua le congestioni e le coliche epatiche, gli spasmi intestinali. L’olio essenziale di boldo inoltre possiede proprietà stimolanti generali, diuretiche, disinfettanti e antinfiammatorie dell’apparato genito-urinario. Per uso esterno infine svolge un’azione stimolante cutanea e leggermente rubefacente.

Parti utilizzate

Si usano principalmente le foglie essiccate, talvolta anche la corteccia.

Dove si acquista

Dato che il boldo non viene coltivato in Italia le sue foglie si possono acquistare in erboristeria.

Preparazioni

Infuso: portare a ebollizione un litro di acqua, versarla quindi in un recipiente di terracotta sopra due cucchiai (20g circa) di foglie di boldo essiccate e sminuzzate. Lasciare in infusione per 15-20 minuti e filtrare attraverso un colino. Assumerne due tazze al giorno prima dei pasti.

Tintura: mettere a macerare, in 100 g di alcool a 70°, 20-25 g di foglie di boldo essiccate e sminuzzate; dopo 10-12 giorni filtrare e conservare in una boccetta di vetro scuro con contagocce. La dose consigliate è 15-25 gocce su una zolletta di zucchero, oppure diluite in un poco d’acqua prima dei due pasti principali.

Vino medicinale: lasciare a macero 15 g di foglie di boldo essiccate in mezzo vino tipo Marsala; dopo ­8-9 giorni circa filtrare e conservare in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore. Si consiglia un bicchierino prima di mangiare.

Polvere: sminuzzare la quantità desiderata di foglie essiccate di boldo fino ad ottenere una polvere molto fine; la dose consigliata è un cucchiaino da caffè mescolato a un poco di marmellata o miele di tarassaco, assunto sempre prima dei pasti.

Salute

Calcoli biliari, cirrosi epatica, colecistite, congestioni e coliche epatiche, epatomegalia (ingrossamento del fegato), intossicazioni e insufficienza epatica: assumere all’occorrenza, rigorosamente prima dei pasti, due-tre tazze al giorno d’infuso di foglie di boldo, se si desidera dolcificare con un cucchiaino di miele di tarassaco; oppure prendere prima di mangiare 20 gocce di tintura diluite su una zolletta di zucchero  o in un cucchiaio di miele. In alternativa, sempre prima di mangiare, mescolare bene un cucchiaino da caffè di polvere di foglie di boldo con un cucchiaino di marmellata a scelta. Infine per coloro che amano il vino, bere prima dei pasti principali un bicchierino di vino medicinale. Se i disturbi non passano e i sintomi non migliorano consultare subito il medico.

Digestione difficile, mancanza di appetito, spasmi gastrointestinali: per facilitare i processi digestivi assumere, sempre prima dei pasti principali, i seguenti rimedi: due tazze al giorno d’infuso di foglie di boldo, oppure 25 gocce di tintura diluite in mezzo bicchiere di acqua a temperatura ambiente, oppure un cucchiaino di polvere di boldo mescolata a un cucchiaio di marmellata. Infine per stimolare l’appetito bere prima di mangiare un bicchierino di vino medicinale, oppure prendere 20-25 gocce di tintura diluite su una zolletta di zucchero.

Infezioni dell’apparato genito-urinario (compresa gonorrea e cistite), iperuricemia, ritenzione di liquidi: con azione disinfettante, antinfiammatoria ed anche diuretica assumere all’occorrenza prima di mangiare due tazze d’infuso di foglie di boldo, oppure 15-25 gocce di tintura prima di ciascun pasto principale. Se i disturbi persistono e i dolori aumentano notevolmente consultare subito il medico.

Insufficienza cardiaca e respiratoria, reumatismi, tonico generale, per facilitare lo starnuto: prendere prima  di mangiare una tazza d’infuso di foglie, dolcificato con un cucchiaino di miele, oppure bere un bicchierino di vino medicinale; in alternativa assumere prima dei pasti 25 gocce circa di tintura diluite su una zolletta di zucchero. Infine per stimolare uno starnuto liberatorio annusare per pochissimo delle foglie secche ridotte in polvere, facendo attenzione a non inalarne.

Avvertenze

I principi attivi del boldo risultano maggiormente efficaci se il loro solvente è l’alcool, si consiglia pertanto di preferire come rimedi la tintura e il vino medicinale. Inoltre si ricorda di assumere i preparati sempre prima dei pasti, mai dopo, ed infine il non superare le quantità consigliate, infatti dosi troppo elevate possono provocare attacchi di nausea e di vomito.

In cucina

Il boldo non trova un grande utilizzo in campo alimentare: la polpa dei suoi frutti aromatici è commestibile; è inoltre ottimo per preparare vini e liquori digestivi.

CURIOSITÀ

Si racconta che le proprietà terapeutiche e benefiche del boldo siano state scoperte per caso: alcune capre affette da una malattia che colpiva il fegato e rinchiuse per un certo tempo in un recinto circondato da rami freschi di boldo, dopo aver divorato avidamente le foglie fresche di boldo per alcuni giorni guarirono improvvisamente non presentando più nessun sintomo.

 

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