CARDO SANTO (Cnicus benedictus)

USI CONSIGLIATI

Salute

Cattiva digestione, febbre, ferite purulente, inappetenza, influenza, intestino pigro, intossicazioni alimentari dovute a veleni, piaghe, ulcere, per depurare l’organismo, per facilitare l’attività diuretica

Bellezza

Bagno tonico e rinfrescante

Cucina

Bevande alcoliche, amari e liquori digestivi, verdura cotta

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DESCRIZIONE

Il Cardo Santo, conosciuto anche come “erba benedetta”, è una pianta erbacea annuale che ha avuto per molto tempo la fama di essere una pianta medicinale molto efficace. Appartiene alla numerosa famiglia delle composite e trova le sue origini principalmente nelle regioni mediterranee dell’Europa, poi fu importato e naturalizzato altrove, come per esempio negli Stati Uniti. Oggi è ancora coltivato in molte regioni europee, in Italia è particolarmente diffuso nelle zone centrali e meridionali, in Sardegna e nelle isole tirreniche. Sembra che sia molto difficile trovare il Cardo Santo allo stato spontaneo e selvatico, ma si rinviene nei prati e nei luoghi erbosi qualche volta qua e là naturalizzato.

Principi attivi

Contiene principalmente: olio essenziale, un principio amaro denominato cnicina, vitamina A, vitamine del gruppo B, sostanze tanniche, resine, gomma, fitosterina, mucillaggine, sali minerali, in particolare di potassio, di calcio e di magnesio.

Aspetto e crescita

Pianta erbacea annuale, spontanea, cresce preferibilmente in terreni ben concimati, tollera i terreni umidi e predilige un’esposizione soleggiata, oggi è coltivato principalmente su scala commerciale. Si sviluppa su una radice gracile e fibrosa, a sezione cilindrica, il fusto è eretto, a cinque angoli, di colore verdastro o rosso-bruno e in grado di crescere fino a 20-50 cm di altezza, è inoltre ramificato nella porzione superiore, la quale si presenta ricca di ghiandole e piuttosto lanosa, mentre la parte inferiore del fusto è ricoperta da una folta peluria, i rami sono divaricati. Le foglie disposte in posizione alterna, sono lunghe circa 30 cm di forma lanceolata e di consistenza coriacea, di colore verde pallido sono dentato-spinose e leggermente venate di bianco. Quelle basali sono dotate di un picciolo a sezione triangolare, mentre quelle del fusto sono sessili, e talvolta la lamina fogliare prosegue sul fusto come un’ala. I fiori compaiono da maggio a giugno riuniti in capolini solitari all’apice del fusto o dei rami, di colore giallo e con venature porporine sono racchiusi all’interno di squame spinose (brattee disposte a ragnatela con un’appendice assai spinosa). Il frutto è costituito da un achenio color bruno, di forma cilindrica è arcuato e sormontato da un pappo composto di una coroncina dentata di peli. Si riproduce per semina in primavera o in autunno.

Raccolta e conservazione

È raccolta l’intera porzione aerea della pianta, la raccolta deve essere fatta al momento della massima fioritura recidendo la pianta a 10-15 cm da terra. Fare essiccare le piante riunite in mazzetti all’ombra in un luogo aerato. Tagliare la pianta in pezzetti di 5-10 cm circa e conservare in sacchetti di carta o tela, in un luogo asciutto lontano dalla polvere.

PROPRIETÀ

Il Cardo Santo è molto conosciuto e apprezzato per le sue preziose qualità terapeutiche: possiede particolari proprietà amaro-toniche e digestiva che lo rende un efficace digestivo e aperitivo, favorisce, infatti, i processi digestivi, stimola l’appetito, facilita la diuresi e contribuisce a depurare l’organismo, eliminando le tossine accumulate nei tessuti. Aumenta la sudorazione negli stati febbrili, e svolge un’azione emetica, provocando il vomito, in caso d’intossicazione alimentare e d’intossicazioni dovute all’ingestione di veleni. È inoltre un ottimo dissetante, rinfrescante e dimagrante, utile per chi vuole perdere peso. Infine, recenti studi hanno confermato le proprietà antisettiche del Cardo Benedetto, da sempre utilizzato nella cura e nel trattamento, come detergente e cicatrizzante, delle ulcere, delle piaghe e delle ferite, soprattutto quelle purulente.

Parti utilizzate

È impiegata l’intera porzione aerea della pianta (le foglie, le sommità fiorite e il fusto liberato dalla scorza lanuginosa e pelosa).

Preparazioni

Decotto: fare bollire, per 20-25 minuti, in 200-250 g di acqua 10-15 g di foglie, fiori e fusto di Cardo ben essiccati e sminuzzati, togliere dal fuoco, filtrare, addolcire con un poco di miele e bere subito ancora caldo.

Infuso: versare sopra 5-10 g di pianta in fiore essiccata una tazza di acqua bollente (250-350 ml circa), lasciare in infusione dieci minuti, quindi colare e dolcificare con miele. Bere una tazza d’infuso prima o dopo i pasti principali.

Tintura: mettere a macerare, in 150-180 g di alcool a 70°, 20-25 g di sommità fiorite di Cardo, dopo 8-10 giorni circa filtrare e conservare in una boccetta di vetro scuro con contagocce. La dose consigliata sono venti gocce, prima o dopo i pasti.

Vino medicinale: fare macerare, per una settimana, in un litro di buon vino rosso 20 g di foglie e fiori di Cardo ben essiccati, trascorso il periodo indicato colare e filtrare il vino. Conservare in una bottiglia ben chiusa in un luogo fresco e asciutto, prenderne un cucchiaino prima dei pasti.

Decotto per uso esterno: fare bollire, per dieci minuti, 40-50 g di foglie di Cardo essiccate in un litro di acqua, togliere dal fuoco, lasciare intiepidire quindi filtrare. Utilizzare il liquido filtrato per fare lavaggi, sciacqui e compresse secondo le indicazioni.

Salute

Cattiva digestione, inappetenza, intestino pigro, intossicazioni alimentari e dovute a veleni, per depurare l’organismo: per facilitare i processi digestivi assumere all’occorrenza una tazza d’infuso di Cardo prima di ogni pasto principale, se necessario dolcificare con un poco di miele, oppure prendere prima di mangiare un cucchiaino di vino medicinale di Cardo. Per stimolare l’appetito assumere prima dei pasti principali 20-25 gocce di tintura di Cardo diluite in un poco di acqua, oppure disciolte su una zolletta di zucchero, in caso d’intossicazioni alimentari, oppure dovute all’assunzione di veleni, chiamare subito il medico e nel frattempo provocare il vomito somministrando venti gocce di tintura, oppure facendo bere una o due tazze d’infuso di Cardo non dolcificato.

Febbre, influenza, per facilitare l’attività diuretica: assumere per aumentare la sudorazione e per far abbassare la temperatura corporea, una tazza di decotto di Cardo caldo, addolcito con un poco di miele, due volte al giorno al mattino e alla sera. Inoltre per migliorare la diuresi prendere venti gocce di tintura su una zolletta di zucchero prima di mangiare, oppure prima dei pasti principali un cucchiaino di vino medicinale.

Ferite purulente, piaghe, ulcere: con azione antisettica, detergente e cicatrizzante utilizzare il decotto per uso esterno per fare lavaggi e sciacqui delle zone interessate, inoltre applicare, per 20-30 minuti, compresse sempre imbevute con il decotto di Cardo a uso esterno. Se le ferite non migliorano e non sembrano rimarginarsi consultare il medico. In casi estremi e di emergenza diluire venti gocce di tintura di Cardo in 200 ml di acqua, mescolare bene e utilizzare come lozione e detergente per lavaggi di piaghe e ferite.

Avvertenze

Si raccomanda di non assumere dosi di Cardo superiori a quelle indicate, perché sono stato dimostrato che dosi eccessive e troppo abbondanti possono provocare forti attacchi di vomito. Inoltre, dato il forte sapore amaro dei suoi preparati, se ne sconsiglia l’uso da parte di persone che soffrono d’infiammazioni intestinali e renali.

Bellezza

Bagno tonico e rinfrescante: ottimo dopo un’intensa e dura giornata di lavoro. Preparare un litro di decotto di Cardo per uso esterno, dopo dieci minuti, dall’inizio dell’ebollizione, togliere dal fuoco, aspettare 2-3 minuti quindi filtrare. Nel frattempo preparare l’acqua del bagno come di consueto, versarvi il decotto filtrato, mescolare bene e immergersi per venti minuti.

In cucina

Il Cardo santo, grazie alle sue qualità tonico-digestive, trova un ampio utilizzo sia in campo alimentare sia nella preparazione di liquori e amari a base di erbe. È, infatti, un ingrediente essenziale di bevande alcoliche come il vermouth e di altri amari digestivi, i suoi gambi sono cucinati in vari modi: gratinati, in umido e fritti.

CURIOSITÀ

Il cardo santo era impiegato in passato nella cura d’innumerevoli malanni, oggi invece è impiegato principalmente nella preparazione di tonici e digestivi a base di erbe. La leggenda narra che il suo nome deriva dal fatto che cresceva spontaneo ai bordi delle tombe dei bambini.

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