USI CONSIGLIATI
Salute
Ascessi, calcoli renali, cattiva digestione, coliche, diarrea, dolori addominali, ecchimosi, flatulenza, gonfiori e gas intestinali, gotta, influenza, ingorghi di latte alle mammelle, mestruazioni difficili, ritenzione di liquidi, stati febbrili, tosse
Bellezza
Alito cattivo, bagno deodorante, rinfrescante e stimolante, latte detergente per pelli grasse, maschere facciali detergenti
Cucina
Insalate, minestre, zuppe, pane, verdura cotta, liquori, salse e condimenti
Scopri i nostri rimedi erboristici:
DESCRIZIONE
Il Finocchio selvatico è una delle erbe da più tempo conosciuto, per secoli è stato utilizzato a scopo prevalentemente alimentare e solo in seguito si apprezzarono le sue proprietà curative, il Finocchio appartiene alla famiglia delle Ombrellifere e trova le sue origini nella regione mediterranea, poi fu importato e naturalizzato in altre regioni. Della stessa specie si distinguano diverse varietà tra cui le più importanti e più conosciute sono il Foeniculum vulgare varietà dulce e Finocchio vulgare varietà bruna. Oggi è coltivato estensivamente su scala orticola e commerciale in tutte le regioni a clima temperato.
Principi attivi
Olio essenziale contenente principalmente anetolo, d-pinene, limonene, diapentene, fellandrene, fenolo, estragolo e acido anisico, contiene inoltre: aleurone, mucillagine, acido clorogenico e acido caffeico.
Aspetto e crescita
Pianta erbacea, rustica, biennale o perenne, anche se spesso è coltivata come annuale, cresce preferibilmente in zone incolte con terreno grasso, ben drenato (evitare terreni eccessivamente argillosi) e in piena insolazione. La radice fusiforme e bifida, è robusta, ingrossata e di colore bianchiccio, da questa si sviluppa il gambo eretto, notevolmente ramificato e in grado di raggiungere un metro circa di altezza. Il fusto è arrotondato, di colore verdeazzurro scuro e brillante, ha la superficie solcata da leggere striature longitudinali, è succulento in età giovanile mente diventa cavo in seguito. Le foglie aromatiche, di color verde cedro tendente a scuro in autunno, si distinguono in basali e apicali, le foglie basali, dotate di picciolo, sono grandi e suddivise in 3-4 lacinie capillari con l’apice appuntito, quelle della porzione apicale sono più semplici, piccole e prive di picciolo. I fiori piccoli, aromatici, di colore giallo intenso, sono raggruppati in numero di 15-20 in ombrellate terminali a loro volta riuniti in ombrelle più grosse, compare in genere da metà estate a metà autunno. Il seme aromatico è costituito da due acheni ovoidali, lunghi circa 1 cm, di colore verde-grigio, ristretti all’apice e alla base e con la superficie esterna dotata da cinque costole verticali. Si riproduce per semina autunnale in qualsiasi terreno tranne quelli molto calcarei. I fiori se non sono raccolti vanno asportati i semi.
Raccolta e conservazione
Dissotterrare il rizoma in autunno (ottobre-novembre), raccogliere gli steli e le foglie ancora giovani, i semi una volta giunti a maturazione (agosto-settembre). Raccogliere le ombrelle in mazzi e fare essiccare all’ombra, quindi separare i semi per battitura e setacciatura. Congelare le foglie e fare essiccare al sole il rizoma, oppure consumarlo fresco. Conservare i semi e la radice essiccata in vasi di vetro al riparo da luce.
PROPRIETÀ
Il Finocchio è una pianta dalle innumerevoli proprietà terapeutiche e curative, svolge una particolare azione aperitiva, antispasmodica, diuretica, digestiva ed espettorante: evita, infatti, l’accumularsi di liquidi e stimola l’appetito in casi di anoressia e inappetenza. È ottimo come digestivo ed efficace nella cura di coliche e flatulenza: contribuisce, infatti, a diminuire i gas gastrici e intestinali, è inoltre indicato in caso di mestruazioni difficili. Per uso esterno infine il finocchio svolge un’azione molto efficace nella cura d’ingorghi di latte alle mammelle e d’infiammazioni della cute (ascessi, ecchimosi).
Parti utilizzate
Sono impiegate le foglie fresche, la radice essiccata e i semi essiccati.
Preparazioni
Decotto di radice: far bollire, per 10-12 minuti, 30-40 g di radice essiccata e sminuzzata in un litro di acqua, togliere dal fuoco, lasciare riposare per dieci minuti circa, quindi prenderne all’occorrenza 2-3 tazze al giorno.
Infuso di semi: mettere in infusione, per 10-15 minuti circa, un cucchiaino di semi in una tazza di acqua bollente, filtrare e colare.
Polvere di semi: sminuzzare e triturare la quantità desiderata di semi di Finocchio fino a ottenere una polvere finissima (conservare in barattoli di vetro ben chiusi e lontani dall’umidità), la dose consigliata varia da 2 a 5 g da prendere in un’ostia, o diluita in poca acqua tiepida e miele.
Tintura: fare macerare, per dieci giorni, 25 g di semi pestati in 80 g di alcool a 70°, trascorsi i dieci giorni colare e conservare in una bottiglietta di vetro scuro con contagocce. La dose consigliata è, secondo le indicazioni, 15-20 gocce 2-3 volte durante la giornata.
Olio essenziale: acquistare già pronto in erboristeria, prendere da una a tre gocce, 2-3 al giorno, su una zolletta di zucchero. Non superare le dosi consigliate.
Salute
Ascessi, ecchimosi e ingorghi di latte alle mammelle: applicare il seguente cataplasma preparato facendo bollire in poca acqua 40-50 g di foglie fresche di Finocchio fino a quando il liquido è evaporato. Applicare quindi le foglie calde, ma non bollenti, sulle parti malate, se i disturbi non passano consultare il medico.
Calcoli renali, gotta, ritenzione di liquidi: assumere come diuretico una tazza di decotto di radice tre volte al giorno, oppure prendere 20-25 gocce di tintura due o tre volte al giorno, se il sapore è troppo sgradevole diluire in un poco di acqua o in cucchiaino di miele.
Cattiva digestione, coliche, diarrea, dolori addominali, flatulenza, gonfiori e gas intestinali: prendere una tazza d’infuso di semi dopo ogni pasto principale, se si desidera dolcificare con un poco di zucchero, oppure, sempre dopo i pasti, prendere 3 g di polvere di semi in un cucchiaino di miele, o quattro gocce di olio essenziale su una zolletta di zucchero grezzo, in caso di mancanza di appetito assumere i precedenti rimedi 30-40 minuti prima dei pasti. In caso di diarrea far bollire in 500 ml di latte un cucchiaino di seme di Finocchio, quando il liquido si è ridotto a 1/3 del volume iniziale aggiungere un cucchiaino di miele e bere subito ancora caldo.
Influenza, stati febbrili e tosse: prendere all’occorrenza 5-6 gocce di olio essenziale su una zolletta di zucchero, oppure sciogliere un cucchiaino di polvere di semi in una tazza di latte caldo dolcificata con un cucchiaino di miele di Acacia. In alternativa preparare un infuso con 30 g di foglie in un litro di acqua, prenderne un bicchiere dopo i pasti.
Mestruazioni difficili: bere due volte al giorno una tazza d’infuso di semi di Finocchio.
Avvertenze
Non superare le dosi consigliate, perché dosi abbondanti e prolungate possono provocare disturbi al sistema nervoso.
Bellezza
Alito cattivo: per deodorare l’alito e averlo sempre fresco fare degli sciacqui con una tazza d’infuso di semi, oppure masticare all’occorrenza qualche seme di Finocchio.
Bagno deodorante, rinfrescante e stimolante: mettere in infusione nell’acqua calda della vasca 40-50 g (una manciata circa) di semi di Finocchio.
Latte detergente per pelli grasse: fare cuocere, per trenta minuti circa, a fuoco lento e a bagnomaria mezza tazza di latte fresco e due cucchiai di semi di Finocchio, togliere dal fuoco e lasciare in infusione per altre due ore. Filtrare, versare in vasetti e conservare in frigorifero. Si consiglia di utilizzare il latte così preparato entro una settimana.
Maschere facciali detergenti: grazie alla sua profonda azione detergente il Finocchio aiuta a rimuovere le impurità, aggiungere pertanto i semi macinati alla preparazione di maschere facciali.
In cucina
Tutte le parti della pianta del Finocchio sono utilizzate a scopo alimentare, le foglie per tradizione guarniscono i piatti di pesce e costituiscono un additivo nelle insalate, nelle minestre, nelle salse e nei piatti a base di maiale. Radici e steli bolliti costituiscono un’ottima verdura, i rizomi inoltre sono mangiati crudi in insalata e pinzimonio, cotti al burro, al forno e canditi con besciamella. I semi infine sono usati nella preparazione di liquori e come condimento.
CURIOSITÀ
Il Finocchio era molto apprezzato dai Romani: i gladiatori lo mescolavano al cibo, il vincitore si cingeva la testa, dopo la vittoria, con una corona di Finocchio, durante i banchetti i guerrieri lo consumavano per restare sani e le matrone per evitare l’obesità.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
Antichi rimedi naturali
Antichi rimedi naturali