ORTICA BIANCA (Lamium album)

USI CONSIGLIATI

Salute

Affezioni dell’apparato respiratorio, affezioni della prostata, diarrea e dissenteria, catarro bronchiale o nasale, emorragie uterine, emorragie della vescica, emorroidi, eruzioni cutanee, febbre, ferite, infiammazioni della mucosa della bocca e della gola, infiammazioni della pelle in generale, influenza, leggere escoriazioni, leucorrea, mal gola, mestruazioni dolorose e irregolari, mestruazioni eccessive, piaghe, tagli e ulcere della pelle, varici.

Bellezza

Tonico per pelli e capelli grassi e cute pruriginosa.

Cucina

Minestre, insalata.

DESCRIZIONE

L’Ortica bianca è una pianta appartenente alla famiglia delle Labiate, che comprende circa 35-40 specie di piante erbacee, annuali e perenni. Questa pianta, conosciuta comunemente con il nome di “Lamo bianco”, è chiamata anche “Ortica morta” per distinguerla dall’ortica comune (Urtica dioica); la sua coltivazione risale a molti secoli fa e il suo impiego non era limitato solo al campo medicinale ma anche a quello alimentare. L’Ortica bianca è originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale e boreale; successivamente venne naturalizzata nelle regioni a clima temperato del Bacino del Mediterraneo; in Italia settentrionale è ampiamente diffusa dalle regioni costiere fino a quelle di montagna, mentre è rara nel centro- sud.

Principi attivi

L’Ortica bianca contiene principalmente eterosidi flavonici (chenferolo, isoquercetina); glucosidi, istamina, mucillaggini, olio essenziale, sali di potassio, saponosidi, vitamina C in piccole quantità, tannini, tiramina e sostanze sconosciute.

Aspetto e Crescita

Pianta erbacea, annuale e perenne, a portamento eretto, rustica, resistente al gelo, spontanea, cresce rigogliosa in terreni ricchi, ben drenati, predilige un’esposizione al sole o a mezz’ombra; la si trova principalmente nei prati umidi, nei pascoli, nei luoghi erbosi e incolti, lungo le strade, sui depositi di detriti e di rifiuti. L’Ortica bianca si sviluppa su un rizoma strisciante e sotterraneo, dal quale si originano numerosi fusti; questi ultimi, alti dai 20 ai 40 cm circa, sono eretti, di sezione quadrata, cavi, semplici o talvolta ramificati con la superficie pelosa. Le foglie, opposte a due a due, peduncolate o sessili, sono grandi, vellutate e grossolanamente dentate; le foglie inferiori sono di forma ovale con la base incavata e l’apice acuto, mentre quelle superiori appaiono di forma allungata e lungamente acuminate. I fiori, bianchi, compaiono dall’inizio della primavera fino all’estate; sono raggruppati in verticilli di 5-8 (a volte 10) all’ascella delle foglie e hanno il calice formato da cinque lunghi petali dentellati. Il frutto è costituito da quattro acheni posti al fondo del calice, triangolari, di colore bruno e con un’appendice carnosa. L’Ortica bianca si riproduce per semina in autunno o in primavera, o per divisione dei rizomi in autunno, oppure mediante talee dei getti non fioriferi in estate.

Raccolta e conservazione

Raccogliere recidendo la pianta intera durante il periodo di massima fioritura, che coincide con i mesi di maggio e giugno; staccare invece i fiori singolarmente. Far essiccare velocemente all’ombra le sommità fiorite; conservare in sacchetti di carta o di tela al riparo dall’umidità.

CURIOSITÀ

Il nome botanico “Lamium” deriva dalla mitologia greca che racconta di una donna, Lamia, amata da Zeus, il cui figlio illegittimo fu ucciso dalla dea Era, resa folle dalla gelosia. Lamia, divenuta allora invidiosa delle altre madri, si tramutò in un orco che rubava e divorava i lattanti.

PROPRIETÀ

L’Ortica bianca agisce come pianta medicinale esercitando un’azione emostatica, astringente e vasocostrittrice: in particolare, in caso di mestruazioni irregolari o dolorose, di emorragie, svolge un’azione elettiva sugli organi del bacino. È un leggero diuretico e il suo impiego è particolarmente indicato nella cura di malattie delle vie urinarie, in caso di ritenzione di liquidi e di emorragie della vescica. Agisce come antinfiammatorio ed espettorante nelle affezioni delle vie respiratorie. Per uso esterno l’Ortica bianca esercita un’azione cicatrizzante e decongestionante.

Parti utilizzate

Vengono impiegate l’intera pianta e le sommità fiorite, fresche o essiccate.

Preparazioni

• Succo fresco: assumere al naturale, nella dose di 20-60 g al giorno; se il gusto è troppo acidulo e asprigno, aggiungere un poco di miele.

• Infuso di foglie: versare un litro di acqua bollente sopra 5-10 g di foglie essiccate di Ortica bianca, contenute in un recipiente di terracotta o di porcellana; lasciare in infusione per 20 minuti circa, quindi colare. Assumere lontano dai pasti 2-3 tazze dell’infuso così preparato, dolcificando eventualmente con un poco di miele.

• Decotto per uso interno: sminuzzare grossolanamente 40-50 g di sommità fiorite di Ortica bianca, versarle in un litro abbondante di acqua fredda, mettere sul fuoco e far cuocere per 1-2 minuti circa dall’inizio dell’ebollizione. Lasciare quindi riposare per altri 10 minuti, colare e bere una tazzina, 4-8 volte al giorno; se il gusto del preparato dovesse risultare troppo sgradevole, aggiungere un cucchiaino di miele o un cucchiaino di succo di Pera o di Mela a piacere.

• Decotto per uso esterno: sminuzzare grossolanamente 25 g di pianta di Ortica bianca essiccata, versarla in un litro di acqua fredda, mettere sul fuoco e far bollire per 10 minuti circa dall’inizio dell’ebollizione. Lasciare riposare per altri 10 minuti, quindi colare e utilizzare, secondo le indicazioni del caso, per fare lavaggi, irrigazioni e applicare compresse.

• Tintura: mettere a macerare, per 10 giorni circa, 30 g di foglie di Ortica bianca essiccate e sminuzzate in 120 g di alcool a 70°; trascorso il tempo indicato, filtrare e conservare in una boccetta di vetro scuro con contagocce. Assumere 15-30 gocce al giorno allungate in un poco di acqua.

• Vino medicinale: lasciare a macero, per 10 giorni, 20 g di pianta essiccata di Ortica bianca sminuzzata grossolanamente in un litro di buon vino bianco, preferibilmente secco. Colare e conservare il preparato in una bottiglia di vetro scuro, al riparo dalla luce e in un luogo fresco e asciutto. Bere 2-3 bicchierini da liquore di vino medicinale al giorno preferibilmente dopo i pasti principali.

Salute

• Affezioni dell’apparato respiratorio, diarrea e dissenteria, catarro bronchiale o nasale, febbre, mal di gola, influenza: assumere all’occorrenza nel corso della giornata 2-3 tazze di infuso di foglie; bere inoltre il succo fresco di Ortica bianca nelle dosi consigliate dolcificando con un cucchiaino di miele; in alternativa prendere 15-20 gocce al giorno di tintura di Ortica allungate in un poco di acqua.

• Affezioni della prostata, emorragie uterine, emorragie della vescica, emorroidi, leucorrea, mestruazioni dolorose e irregolari, mestruazioni eccessive, varici: bere all’occorrenza 4-8 volte durante il giorno una tazzina di decotto di Ortica bianca per uso interno, dolcificato con un cucchiaino di miele o di zucchero di canna; oppure assumere 2-3 bicchierini di vino medicinale al giorno. Se le emorragie non si arrestano, consultare immediatamente il medico.

• Eruzioni cutanee, ferite, infiammazioni della pelle in generale, infiammazioni della mucosa della bocca e della gola, leggere escoriazioni, piaghe, tagli e ulcere della pelle: per un’efficace azione astringente fare lavaggi delle zone doloranti con il decotto di Ortica bianca per uso esterno, lasciando agire per 15-20 minuti circa; applicare, inoltre, sulle zone interessate delle compresse imbevute nel medesimo decotto, lasciando agire per 1-2 ore circa. Fare sciacqui e gargarismi 2 volte al giorno utilizzando il decotto.

Bellezza

• Tonico per pelli e capelli grassi e cute pruriginosa: con azione normalizzante. Preparare un infuso con 5 g di sommità fiorite di Ortica bianca in 100 ml di acqua, colare e applicare due volte al giorno sulla pelle del viso con un batuffolo di cotone, dopo averla pulita a fondo con un detergente specifico per pelli grasse; col medesimo infuso è possibile frizionare il cuoio capelluto prima di fare lo shampoo come di consueto; la secrezione sebacea risulterà notevolmente diminuita.

In cucina

In campo alimentare i giovani germogli e le foglie tenere possono esser consumate crude in insalata, oppure aggiunte a minestre.

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