PAPAVERO SELVATICO (Papavero rhoeas)

USI CONSIGLIATI

Salute

Ansia, bronchiti, coliche, insonnia, eccitazione nervosa, stati di nervosismo, tonsilliti, tosse nervosa.

Bellezza

Carnagione fresca e riposata.

Casa e giardino

Mangime per uccelli, colorante naturale, composizioni floreali.

Cucina

Aromatizzare pane, dolci, biscotti, torte, olio di semi.

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DESCRIZIONE

Il Papavero selvatico, o “Rosolaccio” com’è comunemente chiamato, appartiene alla famiglia delle Papaveracee che comprende numerose piante erbacee, tra queste vi è anche il Papaver somniferum (Papavero da oppio) dalle caratteristiche ben diverse da quelle del papavero selvatico, che possiamo coltivare tranquillamente nel nostro giardino.

La pianta del Papavero era conosciuta in antichità, infatti, già nel 1300 a.C. i Sumeri la veneravano come pianta sacra e i suoi petali erano usati come colorante naturale e impiegato notevolmente come medicinale.

Il Papavero selvatico è originario dell’Europa e dell’Asia, naturalizzato in America settentrionale e importato altrove.È una pianta spontanea, comunissima come infestante nei campi coltivati, specialmente fra le messi, lungo i bordi delle strade, nei terreni incolti e fra le macerie.

Principi attivi

La maggior parte sono contenuti nel fiore: pigmenti contenenti antocianine, mecocianina e cianidolo, mucillagine tracce di alcaloidi cristallini, readina, reagenina e rearubina. Dai semi si estrae inoltre un olio usato a scopo alimentare.

Aspetto e crescita

È una pianta annuale esile, che cresce in pieno sole sino a 1700 m di altitudine in terreni ben drenati, sia argillosi sia calcarei. Le sue radici fibrose e fittonanti sostengono un gambo eretto, lungo e sottile che raggiunge un’altezza di 60 cm circa, le foglie, dalla forma ellittico-allungata, sono pennate e divise in lobi lanceolati, acuti e dentati. I fiori solitari dal colore rosso vivo, con centro scuro, presentano macchie porporine alla base (a volte bianche) e compaiono dall’inizio a metà estate. A maturità l’ovario presenta un anello di pori alla sommità. I frutti infine sono delle capsule ovoidali contenenti semini reniformi. Dai fusti e dai rami recisi fuoriescono un particolare e caratteristico lattice di colore bianco dal potere narcotico e dal sapore aspro.

Si riproduce per semina: seminare in primavera o in autunno in zona fioritura, premendo appena il seme nel terreno, diradare a 30 cm di distanza. Si ricorda che non è una pianta coltivabile in casa.

Raccolta e conservazione

Raccogliere i petali dei fiori a massima fioritura, e i semi quando la capsula è matura. Essiccare i petali al buio, conservarli in recipienti chiusi al riparo dalla luce, dall’umidità e dall’aria. Essiccare le capsule e scuoterle per estrarre i semi, conservarli al riparo dall’umidità in un luogo fresco e asciutto.

PROPRIETÀ

Il Papavero svolge un’azione sedativa, calmante, antispasmodica, emolliente e favorisce la sudorazione in caso di stati febbrili. È efficace nelle coliche, negli stati ansiosi, nelle tonsilliti, nelle bronchiti e in particolare nella tosse nervosa. È inoltre un blando sonnifero.

Parti utilizzate

Le porzioni maggiormente utilizzate sono i petali dei fiori, freschi o essiccati e i semi, a volte sono impiegate anche le capsule svuotate dei semi. L’olio estratto dai semi. L’olio estratto dai semi è usato principalmente a scopo alimentare.

Preparazioni

• Decotto: portare a ebollizione 1 l di acqua, aggiungere 5 g circa di petali di papavero essiccati, lasciar bollire per dieci minuti, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare, quindi filtrare e conservare in una bottiglia di vetro scuro.

• Infuso di petali per uso interno: sminuzzare in un mortaio un cucchiaino di petali di papavero essiccati, metterli in infusione in una tazzina di acqua bollente per alcuni minuti circa.

• Infuso di petali per uso esterno: mettere in infusione in mezzo litro di acqua bollente per un quarto d’ora una manciata di petali di papavero essiccati.

• Infuso di capsule: prendere 8-10 capsule circa di papavero essiccate, versarvi sopra 1 l di acqua bollente e lasciare in infusione da un quarto d’ora a mezz’ora circa.

• Sciroppo: macerare in mezzo litro di acqua calda cinque cucchiai di petali di papavero essiccati e finemente sminuzzati per dieci minuti circa. Colare e aggiungere poco alla volta. Sciogliendo a caldo ma senza bollire 800 g di zucchero circa. Versare e conservare in bottigliette di vetro scuro.

Salute

• Ansia, eccitazione nervosa, tosse nervosa e insonnia grave: per i bambini somministrare da uno a tre cucchiai di sciroppo al giorno, per gli adulti da tre a cinque cucchiai di sciroppo al giorno.

• Bronchiti, tosse, tonsilliti: assumere due o tre tazze di decotto al giorno, oppure bere lo sciroppo tre volte durante la giornata dopo i pasti principali.

• Coliche: assumere all’occorrenza una tazza di decotto di petali di papavero una volta al giorno prima dei pasti principali, se le coliche persistono consultare il medico.

• Lieve insonnia, stati di nervosismo e tossi notturne: assumere l’infuso di petali di papavero prima di coricarsi alla sera. Nel caso di bambini particolarmente nervosi o insonni somministrare a cucchiai durante il corso della giornata. Per adulti invece una o due tazzine al giorno, in questi casi è possibile anche assumere l’infuso di capsule. Si ricorda che è consigliabile nel caso dei bambini consultare il pediatra.

Bellezza

• Conservare la carnagione fresca e riposata: fare dei lavaggi al volto con l’infuso di petali di papavero essiccati (uso esterno) alla sera prima di andare a dormire.

Casa e giardino

Mangime per uccelli: i semi estratti dalle capsule possono essere utilizzati come mangime per canarini e altri uccelli.

Colorante naturale: preparare un decotto con petali di papavero, quindi utilizzarlo per tingere la lana, per colorare alcuni vini e medicinali.

Composizioni floreali per centro tavola: cogliere i fiori al mattino presto, scegliendoli quando sono ancora quasi in boccio e mostrano soltanto un po’ di colore. Fare attenzione perché dagli steli recisi fuoriesce un lattice bianco che va eliminato: passare lo stelo tagliato sopra la fiamma di una candela, oppure immergere le estremità degli steli in acqua bollente per dieci secondi circa. Tagliare subito gli steli a lunghezze diverse per averli pronti per la composizione e tenere i fiori a bagno in acqua fredda per varie ore prima di disporli. Mescolando il papavero selvatico al pisello odoroso bianco e alla classica lavanda profumata si può ottenere una composizione semplice ma di grande e notevole effetto.

Grazie ai loro colori caldi e allegri i papaveri disposti in un vaso davanti a una finestra creeranno, contro i vetri, un suggestionante disegno assai simile a quello dei vetri piombati delle cattedrali dell’Europa settentrionale.

In cucina

Le parti del Papavero che trovano maggiore impiego in cucina sono i piccoli semi neri dal sapore di noce, delicato e speziato, i semi sono ampiamente utilizzati per aromatizzare pane, biscotti e torte, in particolare si ricorda che nei paesi dell’Europa centrale si preparano squisiti dolci con ripieno di semi di papavero. Inoltre aggiunti alla polvere di curry servono come base per aromatizzare e addensare. Inoltre dalla prima spremitura a freddo dei semi si ottiene un olio commestibile.

CURIOSITÀ

Con i loro bei fiori sgargianti dai petali delicati e allegre capsule di semi i Papaveri si prestano a mille diverse soluzioni decorative. Il papavero selvatico si accosta molto bene ai Ranuncoli dello stesso colore, con i suoi petali pressati si creano bellissime composizioni di vivaci colori, le capsule possono servire fresche per composizioni autunnali o invernali.

 

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