USI CONSIGLIATI
Salute
Cattiva digestione dovuta a cause di origine nervosa, cistite, contusioni, dermatosi, dolori dovuti ai tumori esterni delle ghiandole linfatiche, edemi, epilessia, eritemi, eruzioni cutanee, ferite, idropisia, isteria, litiasi renale, malattie delle vie urinarie, piccole piaghe, problemi di obesità, ritenzione di liquidi, tagli, per aumentare la produzione di latte nelle donne durante il periodo di allattamento.
Casa e giardino
Insetticida naturale, pot-pourri e sacchettini profumati, tintura per capi in lana e cotone.
Cucina
Ripieni per carni, produzione di formaggi.
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DESCRIZIONE
Il Caglio è una pianta erbacea conosciuta comunemente anche con i nomi di “Caglio zolfino”, “Gallio”, “Erba zolfina” e “Presuola”. La sua coltivazione risale a molti secoli fa e il suo impiego non era limitato solo al campo alimentare ma anche a quello medicinale. Il Caglio appartiene alla famiglia delle Rubiacee e trova le sue origini in Europa, poi fu naturalizzato nelle regioni a clima temperato degli Stati Uniti orientali, in Italia è ampiamente diffuso dalle zone costiere fino alle regioni di montagna.
Principi attivi
Il Caglio contiene: acido silicico, glucosidi, saponina, asperulina, acidi organici vari, tannini, fitochimasi, un enzima responsabile della coagulazione del latte, sali minerali.
Aspetto e crescita
Pianta erbacea, perenne, a portamento eretto o decombente, resistente al gelo, coltivata e spontanea, cresce rigogliosa in terreni grassi, ben drenati e concimati, predilige un’esposizione al sole o a mezz’ombra, si trova principalmente nei prati semi-asciutti, nei luoghi erbosi e incolti, lungo le scarpate e nelle siepi. Il Caglio si sviluppa su un robusto rizoma sotterraneo, dal quale si originano numerosi fusti, questi ultimi alti dai venti agli 80-100 cm circa, sono eretti o ascendenti, di sezione quadrata, leggermente ingrossati a livello dei nodi, con rametti ascendenti e la superficie glabra. Le foglie, di colore bianco, sono disposte in sei-dodici verticilli a livello dei nodi, sono molto strette e di forma lineare, il margine è ripiegato verso il basso e l’apice termina con una punta acuta, sulla pagina inferiore, ricoperta da un sottile strato di peli, è ben visibile e prominente la nervatura mediana. I fiori compaiono dall’inizio dell’estate a metà dell’autunno, sono divisi in maschili e femminili, riuniti in pannocchie disposte al termine di ogni fusto, sono molto piccoli, di colore giallo-dorato ed emanano un leggero profumo di miele. Il frutto, infine, è costituito da due acheni strettamente addossati uno all’altro, di forma ovale e con la superficie liscia e priva di peli. Il Caglio si riproduce per semina in primavera o in autunno, oppure per divisione dei rizomi sotterranei, si ricorda che la semina richiede stratificazione preventiva dei semi.
Raccolta e conservazione
Raccogliere le sommità fiorite durante il periodo di massima fioritura, che coincide con i mesi di giugno e luglio, recidere gli steli fioriferi 10 cm più in basso delle infiorescenze ed eliminare eventuali foglie secche. Riunire in piccoli mazzi le sommità fiorite e farle così seccare il più rapidamente possibile, all’ombra e in un luogo aerato. Conservare, infine, in vasi o recipienti di vetro ben chiusi, lontano da polvere e umidità.
PROPRIETÀ
Il Caglio agisce come pianta medicinale esercitando un’azione antispasmodica e calmante: in particolare, in caso di cattiva digestione dovuta a cause di origine nervosa, svolge un’azione rilassante sulla muscolatura degli organi che regolano i processi digestivi. È un leggero diuretico e il suo impiego è particolarmente indicato nella cura di malattie delle vie urinarie, in caso di litiasi renale, cistite, ritenzione di liquidi, edemi e obesità. Per uso esterno il caglio esercita un’azione cicatrizzante, favorendo la guarigione di ferite, tagli, abrasioni, eritemi e contusioni.
Parti utilizzate
A scopo medicinale sono impiegate le sommità fiorite della pianta.
Preparazioni
• Infuso per uso interno: versare un litro di acqua bollente in un recipiente di porcellana contenente 10-20 g di sommità fiorite di caglio essiccate e sminuzzate finemente, lasciare in infusione per 20-30 minuti, poi colare e assumere 2-3 tazze durante la giornata secondo le indicazioni.
• Infuso per uso interno: versare sopra 40-50 g di sommità fiorite di Caglio essiccate e sminuzzate grossolanamente un litro di acqua bollente, lasciare in infusione per 30-40 minuti, quindi colare e utilizzare per fare lavaggi e applicare impacchi e compresse.
• Cataplasmi: pestare in un mortaio la quantità desiderata di sommità fiorite fresche di Caglio fino a ottenere una poltiglia, applicare la polpa così ottenuta sulle zone interessate interponendo una garza.
Salute
• Cattiva digestione dovuta a cause di origine nervosa, epilessia, isteria: con azione calmante e antispasmodica, assumere all’occorrenza durante il corso della giornata tre tazze d’infuso di sommità fiorite, se si desidera dolcificare solo con un cucchiaino di miele. Se i disturbi diventano gravi e seri consultare immediatamente il medico.
• Cistite, edemi, idropisia, litiasi renali, malattie delle vie urinarie, problemi di obesità, ritenzione di liquidi nei tessuti: per migliorare la diuresi, assumere quando è necessario 2-3 tazze al giorno d’infuso di sommità fiorite, se nell’arco di 2-3 giorni non si osservano i primi miglioramenti consultare il medico.
• Contusioni, dermatosi, dolori dei tumori delle ghiandole linfatiche, eritemi, eruzioni cutanee, ferite, piccole piaghe, tagli: per facilitare i processi di cicatrizzazione, lavare con cura le zone doloranti con l’infuso di Caglio per uso esterno, inoltre applicare sulle zone interessate impacchi o compresse imbevute nel medesimo infuso, oppure applicare cataplasmi lasciando agire per 30 minuti. Se i tessuti non incominciano a cicatrizzare consultare il medico.
• Per aumentare il latte nelle donne durante il periodo dell’allattamento: un antico rimedio di grande efficacia consisteva nel somministrare alle donne durante l’allattamento 2-3 tazze al giorno d’infuso di sommità fiorite di Caglio.
Casa e giardino
• Insetticida naturale: utilizzare la pianta intera di caglio essiccata e riunita in piccoli mazzetti per tenere lontano mosche, cimici e altri insetti fastidiosi, la sua azione sarà più efficace se associata a fronde di felce.
• Produzione di formaggi: per provare a preparare i formaggi casalinghi, il Caglio è fondamentale per la coagulazione del latte. Preparare un decotto molto concentrato dell’intera pianta di Caglio (esclusi i rizomi). Far bollire 80-90 g di pianta in un litro di acqua, dopo 10-15 minuti dall’inizio dell’ebollizione togliere dal fuoco e lasciar riposare per 20 minuti, quindi filtrare. Aggiungere il decotto così preparato al latte bollito e lasciare riposare in un luogo fresco. Il formaggio preparato con il decotto di caglio assumerà una tipica colorazione verdastra o giallo-dorata.
• Pot-pourri e sacchettini profumati: i piccoli fiorellini gialli esalano un delicato aroma che ricorda il miele, mentre le foglie essiccate profumano di fieno appena falciato, aggiungendo i fiori e le foglie di Caglio essiccate a una miscela, composta di Lavanda, Monarda, petali di Rosa, Menta piperita “citrata” e Meliloto si possono preparare pot-pourri e sacchettini profumati dalla delicata fragranza di campagna.
• Tintura per capi in lana e cotone: i rizomi e i fusti più bassi della pianta danno una tintura di colore rosso e rosa corallo, in questi casi preparare un decotto molto concentrato e utilizzare come mordente l’allume. Con i fiorellini si può invece ottenere una delicata tintura di colore giallo dorato, anche in questi casi preparare un decotto di sommità fiorite concentrato.
In cucina
In campo alimentare il Caglio era un tempo impiegato, soprattutto durante il periodo del Medioevo, per preparare ripieni di carni e altri cibi tipici propri dell’epoca, i suoi fiori inoltre conferiscono alle preparazioni un delicato e intenso profumo di miele. Oggi è ampiamente utilizzato per la preparazione di formaggi grazie alla sua capacità di far “cagliare” il latte.
CURIOSITÀ
Il Galium verum deve il suo nome volgare, “Caglio”, alla proprietà di far coagulare il latte, dovuta alla particolare azione dell’enzima fitochimasi in esso contenuto, in passato tale proprietà era ampiamente sfruttata dai pastori per produrre vari tipi di formaggi.
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