CORBEZZOLO (Arbutus unedo)

USI CONSIGLIATI

Salute

Cistite, diarrea, disturbi del fegato, gengive e gola infiammata, infiammazioni generali alle vie urinarie e agli organi dell’apparato genito-urinario, infezioni alle vie biliari, nefrite, pelle arrossata, pielonefrite, prostatite, pruriti, uretrite.

Bellezza

Bagno disinfettante ad azione antisettica, tonico astringente per pelli normali e leggermente grasse.

Cucina

Frutta fresca, marmellate, confetture, salse, intingoli, bevande alcoliche, miele.

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DESCRIZIONE

Il Corbezzolo è la bacca globosa, di colore rosso, con polpa gialla, frutto dell’arbusto comunemente conosciuto come “Corbezzolo”, “Albatro”, o “Pomino rossa”. Il Corbezzolo è un arbusto sempreverde, di media altezza, appartenente alla famiglia delle Ericacee, è originario delle regioni dell’Europa meridionale, della Francia orientale e dell’Irlanda, in seguito è stato importato e naturalizzato altrove. Conosciuto già nell’antica Grecia e dai Romani, è spesso citato dagli autori classici. Oggi è ampiamente diffuso allo stato selvatico nella macchia mediterranea, in Italia si trova facilmente in collina, a bassa quota, e nelle zone costiere.

Principi attivi

Contiene principalmente tannini, polifenoli, tra i quali quello di maggiore importanza è l’arbustoside, acido gallico (con forte azione antibiotica contro i micobatteri), resine.

Aspetto e crescita

Pianta sempreverde, spontanea e molto variabile nelle dimensioni, la sua altezza, infatti, può variare da quella di un piccolo arbusto (3 m) a quella di un albero alto sino a 10 m circa. Oggi è coltivato a scopo orticolo nelle regioni calde, in terreni fertili e ben drenati, è inoltre reperibile anche in ambienti umidi, nei boschi e nelle macchie piuttosto soleggiate. Possiede una corteccia dal colore rossiccio in età giovane, che con il tempo si sfalda in sottili placche circa lunghe. Le foglie, di consistenza coriacea, disposte in posizione alterna sui rametti e dotate di un lungo picciolo, sono di forma ovale-lanceolata, con la superficie lucida sulla pagina superiore, presentano un margine seghettato suddiviso in piccoli denti piuttosto acuti. I fiori, dal colore bianco crema o leggermente rosati, compaiono nel tardo autunno riuniti in piccoli racemi penduli, ciascun fiore è formato da un piccolissimo calice e da una corolla rigonfia come un otre e terminante all’apice con piccoli denti rivolti, verso l’esterno. Il frutto è costituito da una bacca globosa, carnosa, scarlatta e piuttosto squamosa, all’interno contiene numerosi piccoli semi. Si riproduce per semina primaverile, o mediante talea di rami semi maturi d’autunno, sotto vetro, oppure per propaggine.

Raccolta e conservazione

Raccogliere le foglie dell’anno in corso nel periodo che va da maggio ad agosto, staccandole una per volta insieme al picciolo, (fare attenzione a non raccogliere le foglie dell’anno precedente, che si distinguono perché inserite più indietro nei rami, presentano un colore più scuro e il margine è imbrunito), raccogliere i frutti quando sono maturi. Fare essiccare le foglie all’ombra e conservarle in sacchetti di carta, i frutti vanno utilizzati freschi.

PROPRIETÀ

Il Corbezzolo possiede proprietà terapeutiche principalmente grazie al contenuto di composti quali flavonoidi, tannini, resine, il glucoside arbutoside, o arbutina, e l’enzima arbutasi. Svolge un’eccellente azione antisettica generale e in particolare delle vie urinarie, è antinfiammatorio, astringente e diuretico. Può venire impiegato nella cura e nel trattamento della diarrea, delle affezioni biliari e del fegato, inoltre se ne può fare uso anche in casi di arteriosclerosi. Grazie alla sua azione sull’apparato urinario è molto utile in caso di cistiti, nefriti, pielonefriti, uretriti, prostatite, e in ogni altra forma d’infiammazione del tratto uro-genitale. Per uso esterno infine è indicato come collutorio per fare sciacqui e gargarismi, oppure per applicare impiastri e impacchi sulla pelle infiammata e arrossata.

Parti utilizzate

Sono impiegati principalmente le foglie e i frutti, raramente la corteccia e le radici.

Preparazioni

• Decotto: far bollire, per 10-12 minuti circa, in un litro di acqua 40 g di foglie essiccate di Corbezzolo, togliere dal fuoco e lasciare riposare per 10 minuti, quindi filtrare. La dose consigliata è una tazza, 3 volte durante la giornata, bevuta a piccoli sorsi prima di ogni pasto principale.

• Infuso: mettere in un recipiente di terracotta (non di acciaio) una manciata abbondante (50-60 g) di foglie ben essiccate o di bacche di Corbezzolo leggermente contuse, versarvi sopra un litro scarso di acqua bollente e lasciare in infusione per 10-15 minuti circa. Assumere a tazzine nelle ventiquattr’ore, se il gusto è troppo sgradevole dolcificare con un poco di miele o un pizzico di zucchero.

• Polvere: pestare in un mortaio, oppure utilizzare una macina caffè, la quantità desiderata di foglie di Corbezzolo ben essiccate fino a ottenere una polvere molto fine, conservare quest’ultima in un recipiente di vetro ben chiuso, in un luogo fresco, asciutto e lontano da polvere e umidità. La dose consigliata è un cucchiaino preso 2-4 volte al giorno in un’ostia, oppure mescolato a miele o marmellata.

Salute

• Cistite, infiammazioni generali delle vie urinarie e degli organi dell’apparato genito-urinario, nefrite, pielonefrite, prostatite, uretrite: con azione antinfiammatoria, antisettica e diuretica assumere all’occorrenza, tre volte durante la giornata prima di ciascun pasto, una tazza di decotto di foglie di Corbezzolo. Si consiglia di bere il preparato caldo o leggermente tiepido e a piccoli sorsi. In alternativa prendere un cucchiaino di polvere di foglie di Corbezzolo, 3 volte al giorno, in un’ostia o mescolata in un cucchiaio di miele. Se i disturbi persistono e i sintomi non migliorano consultare subito il medico di fiducia.

• Diarrea, disturbi al fegato, infezioni alle vie biliari: in caso di diarrea e disturbi all’intestino assumere una tazza di decotto di foglie di corbezzolo, tre volte al giorno e prima dei pasti principali, se il gusto è troppo sgradevole aggiungere un cucchiaino di miele di tarassaco. In caso di disturbi epatici e alle vie biliari bere a tazzine (parecchie) l’infuso di foglie di corbezzolo durante la giornata, dolcificare con miele o un pizzico di zucchero.

• Gengive e gola infiammata, pelle arrossata, pruriti: utilizzare il decotto di foglie di Corbezzolo come collutorio ad azione antisettica e antinfiammatoria per fare sciacqui e gargarismi in caso di gola e gengive infiammate. In caso di pelle irritata applicare impacchi o compresse imbevute nel decotto di foglie di Corbezzolo, lasciare agire sulle zone interessate per almeno 20-30 minuti.

Bellezza

• Bagno disinfettante ad azione antisettica: per eliminare quella sgradevole sensazione di sporco che a volte si ha dopo una dura giornata di lavoro, preparare un decotto di foglie di Corbezzolo e filtrarlo, versare il liquido così filtrato nell’acqua calda del bagno, mescolare bene e immergersi come di consueto per 20 minuti circa.

• Tonico astringente per pelli normali o leggermente grasse: adatto per persone di tutte l’età. Fare bollire in un litro di acqua alcune foglie o bacche di corbezzolo fino a quando il liquido non si riduce di un terzo del volume iniziale, togliere dal fuoco, lasciare intiepidire, quindi colare ed eventualmente filtrare. Conservare il tonico in una bottiglia di vetro ben chiusa, applicare sul viso, utilizzando un batuffolo di cotone, come di consueto due volte al giorno dopo la normale pulizia del viso.

In cucina

Il Corbezzolo è una pianta nota soprattutto per i suoi frutti rossi, molto decorativi ma anche commestibili. Infatti, possono essere mangiati come frutto fresco, dal sapore dolciastro e leggermente acidulo, oppure sono impiegati nella confezione di bibite, confetture, marmellate o come insaporente in vari intingoli, se ne fanno inoltre bevande alcoliche e un ottimo miele. Si consiglia in ogni caso di non consumare i frutti freschi in eccessiva quantità, perché possono provocare alcuni disturbi sgradevoli.

CURIOSITÀ

Il Corbezzolo è una specie molto adatta per la coltivazione nei giardini, soprattutto lungo i litorali marini, si associa bene con il Pitosforo, l’Erica e il Rododendro. È un arbusto tipico dei climi miti, che non sopporta il freddo intenso, tollera bene la siccità e va innaffiato piuttosto di rado.

 

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