LENTICCHIA (Lens esculenta)

USI CONSIGLIATI

Salute

Anemia, cisti sebacee, diarrea, ghiandole infiammate, gonfiori da mastite, orecchioni, noduli mammari, problemi intestinali, stitichezza.

Cucina

Minestre, zuppe, condimenti per pasta, riso, verdure cotte, contorno per carni, passati e puree.

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DESCRIZIONE

La Lenticchia è una pianta che vede le sue origini nell’Asia sud-occidentale ed è tra le più antiche piante conosciute. Semi di Lenticchia, risalenti a più di 8.000 anni fa, sono stati ritrovati dagli archeologi in alcuni villaggi del Medio Oriente. La Lenticchia che troviamo sulle nostre tavole è il seme di una pianta che appartiene alla famiglia delle Papilionacee, gruppo alimentare molto diffuso nel nostro paese e meglio conosciuto con il nome di leguminose. La pianta allo stato selvatico è ormai scomparsa; in Italia viene coltivata esclusivamente a scopo alimentare nelle regioni centrali e meridionali. Le varietà maggiormente diffuse nel nostro paese sono quattro:” Villalba”, “Leonessa”, “Fucino” e “Mormanno”. Le prime tre hanno semi grossi mentre l’ultima ha semi di dimensioni ridotte. La Lenticchia impiegata nell’alimentazione è allo stato secco e fornisce un elevato potere calorico.

Principi attivi

La Lenticchia è ricca di glucidi, amido soprattutto; contiene una grande quantità di proteine, circa il 21-27% (più della carne), vitamine e sali minerali, in particolare ferro. Ricca di aminoacidi, quali lisina e treonina, povera invece di metionina, cisteina e triptofano. Possiede inoltre un elevato contenuto di fibre alimentare: cellulosa ed emicellulosa presenti in quantità variabile dal 15 al 20% circa. Infine contiene poche sostanze grasse, solo l’1.3%.

Aspetto e crescita

La Lenticchia è una pianta erbacea annua che cresce bene nelle regioni a clima mite e raggiunge un’altezza di 50-80 cm circa. Per una buona coltivazione sono necessari terreni ben drenati e fertili ricchi di fosforo e potassio. Il fusto della pianta, del tipo ascendente o eretto, è esile, molto ramificato e con radici poco sviluppate. Le foglie composte, paripennate hanno foglioline oblungo-lanceolate con cirro terminale non ramificato; i fiori bianchi, con venature azzurre o porpora violette, sono raccolti in numero di 2-3 in racemi ascellari supportati da lunghi peduncoli. Il frutto, o baccello, ha dimensioni limitate e contiene in media 1 0 2 semi, rare volte 3, quest’ultimi hanno una forma circolare schiacciata simile ad una lente. Si riproduce per semina (3-4 cm di distanza): dove il clima è mite seminare in autunno, mentre in climi più freddi è preferibile la primavera.

Raccolta e conservazione

Estirpare le piante quando incominciano a seccare e i semi hanno raggiunto una certa consistenza; lasciare essiccare in campo per qualche giorno, quindi staccare i legumi e sgusciarli. Essiccare i semi lontano dal sole e conservarli in sacchi di tela lontano dall’umidità.

CURIOSITÀ

Un buon piatto di Lenticchie è oggi servito a Capodanno come augurio di prosperità e ricchezza. Tale significato risale ai tempi antichi: nella Bibbia si narra che Isacco ereditò da Abramo il regno di Israele per un piatto di Lenticchie al posto del primogenito Ismaele. Abramo ormai vecchio e quasi cieco scambiò Isacco, che gli porgeva il suo piatto preferito, per Ismaele e così gli concesse il regno. Da allora le Lenticchie hanno assunto la loro importanza storica.

PROPRIETÀ

Le numerose proprietà delle Lenticchie sono quelle tipiche della famiglia delle leguminose: posseggono un elevato valore nutritivo e costituiscono un alimento di prim’ordine. Dato il loro elevato contenuto di ferro svolgono un’efficace azione antianemica per i soggetti con carenze di ferro; sono particolarmente utili per controllare e riequilibrare i valori ematici di zucchero, evitando un aumento eccessivo e improvviso di zucchero nel sangue dopo ogni pasto; abbassano inoltre il livello di colesterolo nel sangue. Possiedono proprietà antinfiammatorie, ottimo rimedio infatti per curare: infiammazioni delle ghiandole, orecchioni; utili infine per alleviare alcuni disturbi intestinali, quali diarrea e stitichezza.

Parti utilizzate

La parte esclusivamente utilizzata, sia a scopo alimentare che medicinale, è il seme della pianta: essiccato, o opportunamente fatto germogliare.

Preparazioni

• Cataplasma: stemperare della farina di semi di lenticchie in un poco di acqua fredda, mescolare fino ad ottenere una pasta molto fluida. Cuocere quindi a fuoco basso sino a quando la pasta non raggiunge una consistenza cremosa; lasciare intiepidire e applicare direttamente sulle zone interessate premendo leggermente con una benda. Il cataplasma risulta più efficace se applicato tiepido o caldo, ma non freddo.

• Decotto: portare a bollore 120 g di vino bianco secco con 30 g di lenticchie secche, far bollire per 20-30 minuti circa, lasciare raffreddare quindi filtrare. Prendere il decotto in due volte secondo le indicazioni.

• Germogli freschi: sciacquare più volte con acqua fredda alcuni semi di lenticchia, metterli in una bottiglia di vetro grande e coprirli di acqua per 24 ore; eliminare quindi l’acqua, sciacquare e tenere i semi lontani dalla luce diretta del sole continuando a sciacquarli 2 volte al giorno. Quando incominciano a germinare (occorrono in genere 1-3 giorni) metterli al sole e consumarli 1-2 giorni dopo la germinazione. I semi germogliati sono molto più nutrienti e inoltre sono molto più digeribili.

Salute

• Anemia: per i soggetti con carenze di ferro si consiglia di introdurre nella dieta le Lenticchie come alimento abituale, inoltre masticare germogli freschi 1-2 cucchiai dopo i pasti principali.

• Cisti sebacee, ghiandole infiammate, gonfiori da mastite, orecchioni, noduli mammari (non tumorali): applicare direttamente sulle zone interessate un cataplasma, caldo o tiepido, preparato con farina di Lenticchie. Lasciare agire per 20-30 minuti quindi sciacquare con acqua tiepida. Se il dolore persiste e il gonfiore permane consultare il medico.

• Diarrea, problemi intestinali, stitichezza: in caso di diarrea prendere due volte al giorno una tazza di decotto dopo i pasti principali; in caso di stitichezza preparare un decotto con 60 g di vino bianco e 15 g di lenticchie e prenderne 1 tazza 2 volte al giorno, preferibilmente a digiuno.

Avvertenze

Come tutti gli altri legumi le Lenticchie possono dare problemi di un aumento di flatulenza intestinale. Questo problema è dovuto principalmente al loro contenuto di oligosaccaridi (composti formati da 2-5 molecole di zuccheri semplici) che vengono rotti per opera della flora batterica intestinale. I batteri producendo gas nel metabolizzare queste molecole, aumentano la quantità di gas intestinale normalmente prodotta causando problemi di flatulenza. La quantità di oligosaccaridi presenti nelle leguminose può essere però notevolmente ridotta se i semi vengono cotti o vengono fatti germogliare nel modo giusto.

Nota

Le Lenticchie costituiscono un alimento base per chi segue un’alimentazione vegetariana: per il contenuto di proteine e di ferro sono un ottimo sostituto della carne,  con il vantaggio di non contenere grassi.

In cucina

Grazie al loro elevato potere energetico e calorico e all’elevato contenuto proteico, le Lenticchie hanno sempre trovato grande impiego in cucina, ed anche se si possono acquistare in scatola precotte cuocerle in casa offre molti vantaggi sia economici che salutari. Come per tutti gli altri legumi secchi, per preparare le lenticchie occorre tenerle a mollo in acqua per tutta la notte (1 tazza di lenticchie secche in 3 tazze di acqua), è preferibile metterle in frigorifero per evitare fermentazioni. Se però non è possibile fare l’ammollo per tutta la notte mettere le lenticchie in una pentola con la giusta quantità di acqua e aggiungere ¼ di cucchiaio di bicarbonato per ogni tazza di lenticchie; portare a bollore e fare bollire per 2-3 minuti, quindi spegnere e lasciare riposare per almeno 1 ora. Il bicarbonato ammorbidisce i semi e contribuisce alla rottura degli oligosaccaridi. Le Lenticchie si possono consumare lesse condite con un goccio di olio, come guarnizione di verdure cotte, in minestre e zuppe, al pomodoro, con pasta corta o riso, come contorno per il cotechino o zampone. Infine si possono preparare anche dei passati e puree, ottimi nelle fredde giornate d’inverno.

 

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