LINO (Linum usitatissimum)

USI CONSIGLIATI

Salute

Ascessi, bronchite, bruciori alla gola, catarro, colite, emorroidi, ferite, infiammazioni della pelle e delle mucose, infiammazioni gastrointestinali, infiammazioni delle vie urinarie, pruriti, raffreddore, scottature, stitichezza, tosse.

Bellezza

Bagno emolliente e rinfrescante, lozione fissativa per i capelli, maschera per rassodare la pelle e per ravvivare il colore dell’epidermide.

Casa e giardino

Impermeabilizzante per le scarpe, mastice.

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DESCRIZIONE

Il Lino è una pianta erbacea antichissima, già coltivata nel 5000 a.C., è di grandissima importanza economica non solo per il suo impiego in campo medicinale ma soprattutto in campo tessile. La pianta del Lino appartiene alla famiglia delle Linacee, e si pensa che derivi dalla specie Linus bienne per selezione e successiva coltivazione, oggi ne esistono diverse cultivar, alcune delle quali con grossi semi di dimensioni più piccole usati principalmente nell’industria tessile. Originario dell’Egitto e dell’Asia venne presto largamente diffuso in tutte le regioni temperate e subtropicali. Anche in Italia è coltivato su larga scala per le fibre tessili che si ricavano dai fusti e dalle foglie, e per l’olio che si ricava dai semi.

Principi attivi

Il seme contiene olio fissato (30-40%), contenente i gliceridi dell’acido linoleico, stearico, palmitico e di altri acidi grassi, mucillaggine (6%), un glucoside cianogenico, linamarina, vitamina F, pectine, sostanze azotate.

Aspetto e crescita

Pianta erbacea annua o talvolta bienne secondo le varietà (ne esistono alcune perenni), resistente al gelo, e quasi irreperibile, come pianta selvatica, cresce preferibilmente in un terreno piuttosto asciutto, ben drenato e in una posizione soleggiata aperta. Possiede una radice gracile e fittonosa (lignificata nelle cultivar perenni), dalla quale si sviluppa un fusto esile, eretto, generalmente glabro, in grado di raggiungere un’altezza variabile dai trenta ai centoventi cm circa, i fusti sono semplici nella porzione inferiore della pianta mentre si ramificano in quella superiore. Le foglie, di colore verde-azzurro e con il margine liscio, sono sessili e disposte in posizione alterna sul fusto, quelle inferiori sono lanceolate con l’apice ottuso, mentre quelle superiore sono lineari con l’apice acuminato, sulla pagina inferiore inoltre son ben visibili tre nervature longitudinali. L’infiorescenza è costituita da corimbi terminali eretti, formati da pochi fiori portati da un lungo peduncolo, i fiori generalmente compaiono dall’inizio alla fine dell’estate e sono formati da cinque petali azzurri, talvolta bianchi o rossi. I frutti infine sono capsule sferiche, ciascuna delle quali contiene dieci semi lisci, lucenti e di forma ovale, questi ultimi a contatto con l’acqua si rigonfiano per la presenza di elevato contenuto di mucillagine. Si riproduce per semina in primavera o all’inizio dell’estate.

Raccolta e conservazione

Raccogliere le piante alla fine della stagione vegetativa, agosto-settembre, recidendo alla base gli steli, raccogliere le piante in mazzi e far essiccare all’aria aperta, procedere infine alla separazione dei semi per battitura. Conservare i semi ben essiccati in barattoli di vetro o porcellana in un luogo asciutto, al riparo dalla polvere e dall’umidità.

PROPRIETÀ

I semi della pianta del Lino possiedono ottime proprietà curative sfruttate sin dai tempi più antichi, svolgono un’efficace azione lassativa, grazie alla presenza di mucillaggini che rigonfiandosi nell’intestino ne stimolano il funzionamento regolandolo in maniera sicura e naturale. Sono un ottimo emolliente, rinfrescante e antinfiammatorio, sono, infatti, molto utili nella cura di molti disturbi e infiammazioni dell’apparato digerente, respiratorio e urinario. Infine per uso esterno svolgono una preziosa azione cicatrizzante ed emolliente in caso di ferite, irritazioni, arrossamenti, scottature e ustioni.

Parti utilizzate

Sono impiegati i semi, l’olio ricavato dai semi e la polvere dei semi stessi.

Preparazioni

• Decotto: portare a ebollizione un litro di acqua, versarvi quindi 80 g (2-3 cucchiai) di semi di lino e far bollire per 5-7 minuti, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare senza coperchio e conservare in luogo fresco. Non occorre filtrare o colare, si possono bere, infatti, sia l’acqua del decotto con i semi, oppure solo l’acqua, se il gusto è troppo amaro e sgradevole dolcificare con un poco di miele.

• Infuso: versare sopra 1-2 cucchiaini di semi di lino una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 15-20 minuti, quindi bere aggiungendo un cucchiaino di miele o zucchero.

• Macerato a freddo: fare macerare 5-10 g circa di semi di Lino in un bicchiere di acqua fredda per tutta la notte, bere al mattino seguente a digiuno prima di colazione.

• Olio di semi di Lino: acquistare già pronto in farmacia ed erboristeria, prendere a cucchiai secondo le indicazioni del caso.

• Polvere o farina di semi: macinare la quantità desiderata di semi di lino fino a ottenere una polvere molto fine, da utilizzare in cataplasmi e impacchi.

Salute

• Ascessi, ferite, infiammazioni della pelle e delle mucose, pruriti e scottature: con azione emolliente e maturativa fare lavaggi e irrigazioni sulle parti interessate con un poco di decotto tiepido di semi di Lino, oppure applicare, per far maturare ascessi e foruncoli, cataplasmi ben caldi preparati con un poco di farina di Lino. In caso di scottature spalmare sulle zone doloranti un unguento preparato mescolando energicamente un cucchiaio di olio di lino con l’albume di un uovo.

• Bronchite, bruciori alla gola, catarro, infiammazioni dell’apparato respiratorio in generale, raffreddore e tosse: bere all’occorrenza, durante la giornata, 1-3 tazze d’infuso caldo, o appena tiepido, di semi di lino, masticare inoltre durante il giorno qualche seme di lino crudo lavato e asciugato, questo è un ottimo rimedio contro le affezioni bronchiali. In caso di bruciori alla gola si consiglia anche di fare sciacqui e gargarismi, mattino e sera, con una tazza di decotto tiepido di semi di lino. In alternativa, per far maturare la tosse secca e stizzosa, preparare cataplasmi facendo sciogliere, in una quantità sufficiente di acqua fredda, un po’ di farina di semi di lino, e far cuocere fino a ottenere una polentina dalla consistenza cremosa, applicare sul petto i cataplasmi caldi, lasciando agire fino al raffreddamento.

• Colite, emorroidi, infiammazioni gastrointestinali, infiammazioni delle vie urinarie, stitichezza: bere al mattino a digiuno un bicchiere di macerato a freddo di semi di Lino al giorno, oppure sempre con azione lassativa prendere 2-3 cucchiai di olio di Lino al giorno. Contro infiammazioni intestinali e delle vie urinarie bere una tazza di decotto di seme di Lino 2-3 volte al giorno, oppure assumere un cucchiaio di olio di Lino due volte al giorno prima dei pasti principali.

Bellezza

• Bagno emolliente e rinfrescante: aggiungere all’acqua calda del bagno, uno o due litri di decotto di semi di Lino. Si consiglia di usare semi molto freschi, di non più di un anno.

• Lozione fissativa per i capelli: per ottenere la piega che si desidera preparare la seguente lozione da spalmare, in modo uniforme, sui capelli lavati e ancora umidi. Far bollire, per 5-6 minuti, un cucchiaio di semi di Lino in 200 ml di acqua fredda, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare, e infine filtrare il liquido denso e appiccicoso (molto ricco di mucillagini). Versare un poco della lozione sul palmo della mano e applicarla direttamente sui capelli con l’aiuto di un pettine a denti larghi, facendo attenzione a fare uno strato uniforme e non strisce. Mettere in piega e asciugare i capelli.

• Maschera per rassodare la pelle e vivacizzare il colore dell’epidermide: centrifugare alla massima velocità una o due cucchiai di farina di semi di Lino, fino a ottenere una pastella di consistenza densa e cremosa. Applicare la maschera sul viso e lasciare agire per 20 minuti circa, quindi sciacquare con un poco di acqua tiepida.

Casa e giardino

Per rendere veramente impermeabili le scarpe invernali, quelle utilizzate per andare a caccia e quelle per andare sulla neve, spalmarle bene, prima dell’inizio dell’inverno, con un batuffolo di cotone imbevuto di olio di semi di Lino. Oppure se è necessario per chiudere ermeticamente fessure di vasi e tubi preparare un “mastice” impastando in ugual misura un poco di colla di amido e della farina di semi di Lino.

CURIOSITÀ

È chiamato usitatissimum per i moltissimi usi che di esso si fanno: da un quintale di pianta si ricavano 5 kg di filo di prima qualità, più, altri 5 kg di filo di seconda qualità, più di 10 kg di olio, e con i residui della pressione dei fusti e dei semi si preparano prodotti per l’alimentazione del bestiame.

 

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