Il calcio è indispensabile per il corretto svolgimento di molte funzioni: è un elemento chimico dal simbolo Ca che appartiene al gruppo dei “minerali maggiori”: ed è il minerale più abbondante nell’organismo umano all’interno del quale svolge varie e importanti funzioni. In un soggetto adulto rappresenta circa l’1,5-2% del peso corporeo totale, e oltre il 90% del calcio è contenuto nel tessuto osseo che costituisce lo scheletro. Innumerevoli sono le funzioni che il calcio svolge nel nostro organismo: oltre ad essere un costituente fondamentale delle ossa ha un ruolo di primo piano nel funzionamento dei nervi e dei muscoli, partecipa ai processi di coagulazione del sangue, contribuisce all’assorbimento della vitamina B12 tratta dagli alimenti e molto altro ancora.
USI CONSIGLIATI
Salute
Allattamento, debolezza dei muscoli, decalcificazione ossea, dolori alle ossa, ipertensione, osteoporosi, rachitismo, spasmi muscolari fino al “tetano calcio privo”, periodo della gravidanza, tassi ematici elevati di colesterolo.
DESCRIZIONE
Il calcio nell’organismo
Il calcio è presente nell’organismo umano sotto forma di catione bivalente Ca2+, oppure sotto forma di sali, quali carbonati e fosfati. Un individuo adulto sano contiene in media 1000-1200 g di calcio, di questi il 96-99% è concentrato nello scheletro, la sua percentuale media nel sangue è invece di 10mg%, tale quantità è in parte legata all’albumina plasmatica, in parte libera come il calcio ione Ca2+ o in forma non ionizzata, nei muscoli è presente nella quantità di 70 mg/g circa, mentre nel tessuto nervoso è presente nella dose di 15 mg/g, infine nel liquido extracellulare è presente nella quantità di 50mg/100 ml. Generalmente il 30% del calcio che si assume attraverso gli alimenti viene assorbito dall’organismo: l’assorbimento del calcio ingerito sotto forma di ioni solubili avviene soprattutto nell’intestino tenue in due fasi separate. Nella prima fase il sale minerale è assimilato dalle cellule della membrana intestinale, quindi nella seconda fase il calcio così assimilato passa nel circolo ematico per essere trasportato in tutto il corpo, durante il “trasporto” l’elemento si unisce a proteine speciali, la cui produzione è determinata dalla vitamina D, a sua volta fondamentale per l’assorbimento del calcio. Il calcio che non è assimilato è espulso principalmente attraverso il sudore e le feci.
Quali cibi lo contengono?
Il calcio è contenuto in grandi quantità in alcuni tipi di alghe, come per esempio le alghe kelp (ne contengono circa 1100 mg/100 g) si trova nelle verdure a foglia larga, come nelle foglie di cavolo verde, nel crescione, nelle cime di rapa, negli spinaci, nelle mandorle e nelle noci, nel lievito di birra, nel latte e nei suoi derivati (yogurt, formaggi freschi), nel pesce fresco e in scatola, nei frutti di mare, in alcuni legumi come fagioli e fagiolini verdi, in cereali come riso, orzo e segale in chicchi, nel tuorlo d’uovo.
PROPRIETÀ
Sotto forma di sali (fosfati, idrossidi e carbonati di calcio), il calcio entra nella composizione e formazione dell’intero tessuto osseo e dei denti, partecipa ai diversi processi di coagulazione ematica, è importante nella permeabilità della membrana cellulare, permettendo gli scambi di materiali e ioni attraverso la membrana cellulare stessa. Ha un ruolo primario nei processi di contrazione della muscolatura liscia, di quella scheletrica e del miocardio (tessuto muscolare del cuore): è responsabile, infatti, del funzionamento regolare del battito cardiaco e controlla le contrazioni muscolari. Svolge un’azione fondamentale nel funzionamento dei nervi e partecipa alla trasmissione degli impulsi nervosi all’apparato muscolare: gli ioni calcio all’interno e all’esterno delle cellule e nella membrana cellulare sono collegati a particolari proteine, quando un impulso nervoso arriva alla guarnizione d’incontro fra nervi e muscoli, il calcio legato alle proteine delle cellule muscolari è rilasciato sotto forma di ioni liberi che agiscono sulle fibre muscolari facendole contrarre. Gli ioni calcio nel sangue, inoltre, sono essenziali nei normali processi di coagulazione, perché attivano delle proteine particolari che presiedono alla formazione del coagulo di sangue, controllano il livello ematico di colesterolo e partecipano all’assorbimento della vitamina B12 tratta dagli alimenti. Infine partecipano, come cofattore, a numerose reazioni enzimatiche e regolano il rilascio “controllato” di ormoni necessari a indurre l’allattamento.
Fabbisogno giornaliero
La quantità raccomandata di calcio per un individuo adulto sano è, secondo gli organi sanitari di alcuni paesi, di 500 mg circa al giorno, altri paesi raccomandano invece l’assunzione di una dose di 1000-800 mg. Per gli anziani la dose consigliata è di 1000 mg al giorno. in ogni caso è sempre necessario un bilancio positivo di calcio soprattutto nei bambini, in particolare nei bambini da 0-9 anni la dose ottimale è 900 mg, da nove a quattordici anni 700 mg, da quindici a diciassette anni 600 mg circa. Inoltre l’introduzione alimentare di calcio deve aumentare con la gravidanza e l’allattamento: una donna incinta dovrà rifornirsi di 30 g di calcio per soddisfare le esigenze del feto che sta crescendo, e durante il periodo di allattamento perderà in media 300 mg al giorno con il suo latte, pertanto si consiglia di aumentare la dose giornaliera normale del 50% circa (250-400 mg).
Preparazioni
• Compresse e pastiglie: acquistabili già pronte in farmacia o erboristeria, si trova inoltre sotto forma d’integratore dietetico associato ad altri sali minerali e vitamine.
Salute
• Allattamento, periodo della gravidanza: consumare a volontà quegli alimenti che contengono grandi quantità di calcio, inoltre sotto controllo medico assumere sotto forma d’integratori dietetici calcio in compresse o pastiglie. In questi casi per migliorare e favorire l’assorbimento del sale minerale assumere anche vitamina D.
• Debolezza dei muscoli, dolori alle ossa, spasmi muscolari fino al “tetano calcio privo”: aggiungere alla dieta quotidiana alimenti ricchi di calcio, e se necessario integrare con compresse o integratori dietetici di calcio. Se i disturbi persistono, non migliorano e si aggravano consultare immediatamente il medico.
• Decalcificazione ossea, osteomalacia, osteoporosi, rachitismo: aggiungere alla dieta giornaliera dosi abbondanti di quegli alimenti che contengono calcio (spinaci, cime di rapa, crescione, latte, formaggi, uova, pesce) e vitamina D. In caso di osteomalacia (malattia conseguente a perdita di calcio nelle riserve dell’organismo, dovuta a ripetute gravidanze con lunghi periodi di allattamento al seno, questa malattia porta a una decalcificazione e all’indebolimento dei tessuti ossei) consultare subito il medico e integrare la dose giornaliera di calcio, assunta attraverso gli alimenti, con compresse e pastiglie di calcio. Nel periodo prima della menopausa per evitare, o perlomeno rallentare, l’insorgenza dell’osteoporosi (assottigliamento e progressiva fragilità delle ossa, in particolare del collo, del femore e della mano) aumentare la dose di calcio assunta giornalmente, consumando a volontà quegli alimenti che lo contengono, inoltre assumere sotto consiglio del medico 1000 mg di calcio come integratore minerale. Infine ai bambini che soffrono di rachitismo aumentare la dose giornaliera sia di calcio ma soprattutto di vitamina D.
• Ipertensione, tassi ematici elevati di colesterolo: talvolta per abbassare la pressione nei soggetti ipertesi, o per regolare i valori di colesterolo nel sangue far consumare alimenti ricchi di calcio, e se necessario sotto consiglio del medico, assumere integratori a base di sali minerali, ricchi di calcio e vitamina D.
Avvertenze
Come abbiamo detto la mancanza di calcio gioca un ruolo importante nella genesi dell’osteoporosi, del rachitismo e nell’insorgenza di crisi tetaniche. Al contrario l’assunzione di dosi eccessive di questo sale minerale e di vitamina D danno origine a livelli di calcio nel sangue abnorme (ipercalcemia), possono causare perdita di appetito, vomito, deperimento e costipazione, in alcuni casi possono verificarsi forme di ritardo mentale e danni al cervello, infine se assunto a dosi molto elevate può essere letale se non diagnosticato in tempo.
CURIOSITÀ
Lo scheletro non è un tessuto statico e ogni struttura ossea è continuamente sostituita e rinnovata. All’inizio del XVIII secolo l’anatomista John Hunter fornì le prove di questo processo. Diede da mangiare ad alcuni animali un colorante vegetale rosso, la robbia, che era assorbito dal tessuto osseo appena formato, in questo modo constatò che il colorante scompariva gradualmente dalle ossa, dimostrando che si verifica un continuo passaggio di sostanze a doppio senso tra lo scheletro e il resto del corpo.