La cucina è la stanza più frequentata della casa, quella, dove tutti passano o si fermano durante la giornata, quella dove si crea più sporcizia perché si fa da mangiare, e far da mangiare comporta sporcare e sporcarsi. Per questo è necessario non solo passare l’aspirapolvere e lavare per terra il mattino, ma spazzare o lavare anche durante il giorno, e non solo il pavimento, ma le piastrelle.
Le piastrelle, soprattutto quelle che si trovano sopra il piano di lavoro e di cottura, vanno lavate dopo pranzo e dopo cena con acqua e ammoniaca profumata per sgrassare, oppure con la spugna imbevuta del detersivo per i piatti e poi risciacquate. In entrambi i casi asciugatele, per non lasciare tracce d’acqua che diventerebbero una patina di calcare opaco. La cucina è l’ambiente dove i bambini, ma anche gli adulti, si sentono più liberi di fare cose che non farebbero nelle altre stanze: basta guardare i magneti applicati sul frigorifero, i piatti appesi ai muri (da quelli del buon ricordo a quelli di Venezia con la gondola), le serie di bottigliette e di barattolini ecc.
A proposito di piastrelle, se ci sono adesivi da togliere, passateli con una spugna imbevuta di succo di limone tiepido oppure di aceto caldo e raschiato e bagnato finché non scompaiono.
In cucina c’è sempre una finestra o una porta finestra: approfittatene per aprirla mentre fate da mangiare evitando di far andare la cappa, che è rumorosa e non facile da pulire. I vetri della cucina vanno lavati più di frequente degli altri, e a causa del grasso servono ammoniaca o aceto. Un consiglio utilizzate la finestra non solo per cambiare l’aria, ma anche come barriera per gli insetti, mettendo sul davanzale vasi di gerani, basilico e incenso, poco amati dalle zanzare.
Lavate molto frequentemente le tende, perché si sporcano prima delle altre.