Il nome deriva dal francese “pomme d’ambre”, cioè mela d’ambra, perché in origine, nel XIII secolo, era un miscuglio di spezie ed essenze fra le quali spiccavano l’ambra grigia; al miscuglio si dava una forma sferica, da cui “mela”. Si riteneva che combattesse le epidemie, compreso la peste, per cui la gente portava i pomander appesi al collo o alla cintura o in mano, dentro sfere di materiale vario, anche oro o argento, traforato. Caduta la funzione “medica”, è rimasta la funzione aromatica.
Si possono fare pomander con numerosi frutti e svariate spezie: qui, vi proponiamo il più semplice, che metterete poi negli armadi per profumare e con effetto antitarme.
Per realizzare un pomander procuratevi un’arancia sanissima, con la scorza non troppo grossa; molti chiodi di garofano; cannella in polvere; nastro adesivo largo circa 1,5 cm; un nastro di raso lungo circa un metro e largo quanto il nastro adesivo; stuzzicadenti. Avvolgete attorno all’arancia il nastro adesivo creando quattro quadranti che vanno riempiti conficcando i chiodi di garofano, uno per volta; per evitare che i chiodi si spezzino infilandoli, praticate prima un foro con uno stuzzicadenti, ma senza fare uscire liquido; i chiodi vanno infilati vicini uno all’altro, però non devono toccarsi. Finito di infilare i chiodi, cospargete il frutto con cannella in polvere e lasciate riposare qualche giorno in un luogo fresco e asciutto, cospargendo ogni tanto di cannella. Alla fine prendete il pomander, scuotetelo per eliminare l’eccesso di cannella, togliete il nastro adesivo e al suo posto mettete il nastro di raso che legherete dalla parte opposta al picciolo. Ora potete appendere il pomander nell’armadio, legandolo con il nastro, oppure appoggiarlo nell’armadio o nei cassetti o dove più vi piace.
Altri pomander semplici si fanno con mele e limoni. Col tempo si prosciugano diventando piccoli e duri, ma si gettano solo quando non fanno più profumo.
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