ANICE VERDE (Pimoinella anisum)

USI CONSIGLIATI

Salute

Acidità gastrica, aerofagia, cattiva digestione, coliche gastrointestinali, flatulenza, meteorismo, affezioni bronchiali, asma, catarro nei bronchi, raffreddore e tosse, eccitazione nervosa, crampi, insonnia, incremento della montata lattea

Bellezza

Acqua di colonia, elisir per la cura della bocca e dei denti

Cucina

Pane, focacce, torte salate, minestre, salse, creme, marinate, stufati, strudel, canditi, macedonie, bevande, liquori

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DESCRIZIONE

È una delle spezie più antiche che è coltivata da secoli, gli Egizi già nel 1500 a.C. la usavano come cibo e bevanda e la sfruttavano per le proprietà medicinali delle sue foglie e dei suoi semi. In seguito fu coltivata anche dai Greci e dagli arabi, e nel medioevo fu ampiamente utilizzata, non solo come insaporente e aromatizzante, ma soprattutto per la preparazione di rimedi naturali. Originaria dell’Egitto e di alcune regioni del mediterraneo orientale (Grecia, Turchia, Palestina ecc.), l’Anice verde appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Oggi la sua coltivazione è largamente diffusa su scala commerciale in molti Paesi caldi, in particolare India, Turchia, Messico, Cile e Russia.

Principi attivi

Sono contenuti maggiormente nel seme, olio essenziale (sino al 3,5%) costituito soprattutto da anetolo (sino all’85%), poi pinene, fellandrene, cimene, metilcalvicolo, estragolo, inoltre olio fissato (sino al 20%) amido, colina, zuccheri, mucillagine, proteine, furfurolo, pentosano.

Aspetto e crescita

Erba annua aromatica, spontanea, glabra, o più spesso pubescente, cresce bene in un terreno leggermente alcalino, ricco e asciutto, preferibilmente in una posizione soleggiata e riparata. Possiede radice esile, fusiforme, dalla quale si sviluppa il fusto eretto, striato, midolloso, alto fino a 50 cm, semplice alla base e ramificato nella porzione apicale, emana un intenso profumo di Anice. Le foglie basali, di colore verdastro, ancorano al fusto mediante un robusto picciolo, sono semplici, reniformi e con il margine grossolanamente seghettato, quelle superiore sono da pennatosette a bi-o trilobate, con margine intero o seghettato. I fiori sono piccoli, numerosi, di colore biancastro, raccolti in piccole ombrelle rade, che compaiono nei mesi di luglio e agosto. Il frutto, lungo 3-5 mm circa, è composto da due acheni di forma ovoidale, ricoperti da peli rigidi e setolosi. I semi aromatici, ovoidali, appuntiti, variano nel colore da grigio-verde al giallo-marrone, sulla superficie presentano dieci scanalature più chiare e recano spesso un frammento del peduncolo. L’Anice verde si riproduce per semina in tarda primavera, il seme perde vitalità in tarda primavera, il seme perde vitalità dopo il secondo anno.

Raccolta e conservazione

Sradicare le piante prima della maturazione dei frutti, essiccarle al sole e batterle per separare i semi. Disporli su vassoi e farli essiccare all’aperto, in posizione ombreggiata, o in ambiente chiuso con moderato riscaldamento, e conservarli in sacchetti di carta o tela, al riparo dalla polvere e dall’umidità.

Aroma e sapore

L’aroma e il sapore dei semi di Anice sono lievemente dolciastri e molto simili a quelli della liquirizia.

PROPRIETÀ

L’Anice verde è una pianta largamente utilizzata per le sue qualità aromatiche e salutari, svolge un’azione leggermente espettorante, carminativa, galattagoga, blandamente diuretica, lassativa e antispasmodica. È particolarmente efficace nella cura delle flatulenze o delle coliche, è utilizzato come coadiuvante della digestione e stimolante dell’appetito perché favorisce la secrezione gastrica. Favoriscono alche le secrezioni delle ghiandole mammarie. Efficace contro la tosse, il mal di gola e il raffreddore, è usato nella terapia contro il catarro bronchiale. Infine, l’olio estratto dai semi è ottimo come antisettico.

Parti utilizzate

Sono impiegati per la preparazione dei rimedi naturali i semi e le foglie.

Preparazioni

Infuso: portare a bollore un litro di acqua, nel frattempo pestare in un mortaio 10-15 g di semi, quindi versarvi sopra l’acqua e lasciare in infusione per dieci minuti circa. Colare e assumere all’occorrenza.

Tintura: mettere a macerare 20 g di semi finemente sminuzzati in 100 g di alcool a 70°, lasciare a macero per 10-15 giorni, quindi colare e conservare in una bottiglietta di vetro scuro con contagocce. La dose media è di 10-20 gocce per volta, disciolte in un poco di zucchero o miele, non superare le cinquanta gocce al giorno.

Olio essenziale: si acquista già pronto in erboristeria, prenderne 2-3 gocce disciolte nello zucchero 2-3 volte al giorno.

Liquore: lasciare macerare, per circa un mese, in un litro di grappa 50-60 g di semi pestati, aggiungere un pizzico di Cannella, tre chiodi di Garofano e un baccello di Vaniglia. Prenderne all’occorrenza un bicchierino dopo i pasti.

Salute

Acidità gastrica, aerofagia, cattiva digestione, coliche gastrointestinali, flatulenza, meteorismo: bere una tazza d’infuso dopo i pasti principali, oppure dieci gocce di tintura disciolte in un po’ di acqua tiepida. In alternativa prendere un bicchierino di liquore a stomaco pieno. Nel caso di flatulenza, meteorismo o acidità, preparare un carbone digestivo seguendo questa ricetta: ridurre in polvere 50 g di semi, metterli in un recipiente e aggiungere 50 g di carbone di Tiglio e 50 g di zucchero, miscelare bene e prenderne un cucchiaino in un’ostia dopo i pasti principali. In ogni caso dopo aver mangiato cibi grassi o pesanti, si consiglia di masticare qualche seme leggermente tostato.

Affezioni bronchiali, asma, catarro nei bronchi, raffreddore e tosse: assumere all’occorrenza, tre volte al giorno, 2-3 tazze d’infuso caldo, se il sapore è sgradevole dolcificare con un poco di miele. In alternativa prendere tre volte durante la giornata, 10-15 gocce di tintura disciolte in una zolletta di zucchero, oppure in una tazza di tè o di latte caldo. Per chi soffre di attacchi di asma, si consiglia di fumare nella pipa, o masticare, alcuni semi di Anice tostati.

Eccitazione nervosa, crampi e insonnia: assumere dopo i pasti, ogni volta che si manifestano i disturbi, 10-15 gocce di tintura disciolte in una tazza d’infuso di Camomilla o di Tiglio, oppure prendere 2-3 gocce di olio essenziale su una zolletta di zucchero.

Incremento della montata lattea: per aumentare la secrezione delle ghiandole mammarie assumere durante il periodo dell’allattamento 2-3 tazze d’infuso di semi.

Bellezza

Acqua di Colonia: aggiungere a 50 ml di alcool etilico i seguenti oli essenziali: quarantacinque gocce di olio di Bergamotto, quindici gocce di olio di Limone, dieci gocce di olio essenziale di Anice, quattro gocce di neroli, una goccia di Lavanda e una goccia di olio di Rosmarino, mescolare bene, conservare in una bottiglietta con tappo a vite e agitare prima dell’uso. Tenere in luogo asciutto, lontano dalle fonti di calore e di luce.

Elisir per rinfrescare e disinfettare la bocca, per profumare l’alito, per sbiancare i denti e tonificare le gengive: miscelare bene, in un recipiente che si possa tappare ermeticamente, 50 g di semi di anice ridotti in polvere, 8 g di chiodi di Garofano in polvere, 10 g di Cannella macinata, 1 g di essenza di Menta e 850 ml di acquavite, lasciare macerare le spezie nell’acquavite per 10-15 giorni circa, quindi filtrare e conservare la lozione in una bottiglietta di vetro scuro. Utilizzare l’elisir (qualche goccia in un bicchiere di acqua tiepida) per fare sciacqui e gargarismi due volte al giorno.

In cucina

In cucina sono utilizzate tutte le parti della pianta. Il seme, intero oppure sminuzzato, è impiegato nella preparazione di pane, focacce, strudel, salse, creme e canditi, può essere aggiunto a formaggi freschi e cremosi, a marinate e nell’acqua di cottura dei crostacei. Con i semi di Anice inoltre si preparano numerose bevande e liquori tra cui il famoso Pernod. Il fiore e le foglie possono essere mescolate alle macedonie con fichi, datteri e castagne, la foglia è indicata per fare guarnizione di torte dolci e salate. Il gambo e la radice, infine, sono mescolati a minestre e stufati per dare un leggero aroma alla liquirizia.

CURIOSITÀ

L’Anice è botanicamente affine all’Aneto, al Cumino e al Finocchio, i Romani ne introdussero la coltivazione in Toscana, e dall’Italia fu diffusa in tutta Europa, comprese le isole Britanniche, dove era talmente apprezzata che la sua importazione era soggetta a tassazione.

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