USI CONSIGLIATI
Salute
Artrosi, astenia sessuale, decalcificazione alle ossa, calcoli ai reni, coliche, renali, edemi, idropisia, renella, ritenzione di acido urico, per fluidificare la secrezione biliare, per ridurre il colesterolo nel sangue, per abbassare il tasso di albumina nelle urine, febbre, raffreddore, dermatosi, piaghe, ulcere.
Bellezza
Cura depurativa per l’acne e per pelli grasse con eccesso di sebo, impacchi contro la cellulite, lozione per l’igiene intima e l’irrobustimento dei capelli.
Cucina
Aceto, birra, vino.
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DESCRIZIONE
La Betulla è un elegante albero dalla corteccia argentea, ampiamente utilizzato da tempo, anche se possiede un legname di qualità mediocre; oggi viene impiegata principalmente come pianta ornamentale nei boschi, nei giardini, nei viali delle città. E’ una latifoglia appartenente alla famiglia delle Betulacee, originaria dell’Europa centro-settentrionale. Oggi è ampiamente diffusa anche nelle aree montuose dell’Europa meridionale e dell’Asia minore, in Canada e negli Stati Uniti settentrionali. In Italia cresce spontanea dalle Alpi agli Appennini.
Principi attivi
Olio essenziale; tannini; resine; saponine; tracce di flavonoidi e glucosidi di vario genere.
Aspetto e crescita
La Betulla è una latifoglia che cresce spontanea o viene coltivata come pianta da giardino; si adatta a qualsiasi tipo di terreno e in qualsiasi esposizione, ma richiede molto spazio per le sue radici che si propagano molto. Può raggiungere 20-30 m di altezza con un tronco di 60 cm di diametro e una chioma larga 2,5-3,5 m; la corteccia, bianca e liscia, alla base del tronco diviene grigio scura, suberosa, profondamente incisa e facilmente staccabile in strisce orizzontali. I rami, penduli, esili e sottili, in inverno recano delle gemme ovoidali allungate leggermente appuntite alla sommità. Le foglie sono piccole, acuminate nella porzione apicale e dalla forma variabile da triangolare a cuoriforme; presentano il margine doppiamente dentato e sono inserite su un picciolo lungo 1-3 cm circa; la pagina superiore è verde scuro, mentre quella inferiore è più chiara. I fiori maschili sono disposti in infiorescenze, denominati “amenti”, e quelli femminili formano delle spighe pendule molto dense; compaiono dall’estate all’autunno e si chiudono in primavera. Dalle infiorescenze femminili si sviluppano i frutti, costituiti da achenoconi (simili a corte pignette cilindriche), pendenti, lunghi 4 cm circa e contenenti acheni dotati di due alette di consistenza coriacea. La betulla si riproduce per semina in contenitori all’inizio della primavera; quando sono cresciute abbastanza, trasferire le pianticelle nel terreno all’aperto. Dopo 3-4 anni, in autunno o inverno, mettere a dimora permanente.
Raccolta e conservazione
Le gemme si raccolgono a fine inverno (febbraio), quando sono ancora ben chiuse; le foglie in estate inoltrata, prelevandole senza picciolo; recidere la corteccia dei rami giovani (diametro di un centimetro), quando la pianta entra in vegetazione (marzo-aprile); la linfa si raccoglie in primavera incidendo la corteccia del tronco. Essiccare la corteccia al sole, mentre le foglie e le gemme vanno essiccate all’ombra, in un locale riscaldato; conservare la corteccia e le foglie in sacchetti di carta o tela, le gemme in vasi di vetro o porcellana.
CURIOSITÀ
Un tempo il suo legno, piuttosto tenero ed elastico, veniva utilizzato per la costruzione di tetti e di navi; la corteccia veniva impiegata per scrivere; l’olio ricavato da quest’ultima viene impiegato ancora oggi nella concia artigianale delle pelli.
PROPRIETÀ
La Betulla possiede ottime proprietà diuretiche ed antisettiche contro le infezioni dell’apparato urinario: stimola la diuresi senza provocare nessun effetto collaterale sgradito, è utile per combattere la ritenzione di liquidi nei tessuti, sia di origine renale che cardiaca, e favorisce l’eliminazione di acido urico. Aumenta la fluidità della bile e abbassa il tasso di colesterolo nel sangue; è inoltre un buon lassativo, febbrifugo e depurativo. Per uso esterno ha ottime qualità astringenti, antisettiche, disinfettanti ed emollienti, utili soprattutto nella cura della pelle e del cuoio capelluto.
Parti utilizzate
Vengono impiegate le foglie giovani essiccate, le gemme, la corteccia e la linfa.
Preparazioni
• Decotto di corteccia: fare bollire in una tazza di acqua bollente, per 5 minuti, 5-10 g di corteccia essiccata e sminuzzata; togliere dal fuoco e lasciare riposare per 30 minuti, quindi colare e conservare in luogo fresco.
• Infuso: versare un litro di acqua bollente sopra 40 g di foglie o di gemme essiccate e sminuzzate; aggiungere mezzo cucchiaino di bicarbonato e lasciare in infusione per 10-15 minuti. Filtrare e assumere 3 tazze al giorno, lontano dai pasti.
• Tintura: lasciare a macero per 10-12 giorni 20 g di foglie essiccate e sminuzzate in 80 g di alcool a 60°; trascorsi i 10 giorni, filtrare e conservare in una boccetta di vetro scuro.
• Vino medicinale: mettere a macerare, pe un tempo non inferiore a 8 giorni, 50 g di corteccia in un litro di buon vino rosso; filtrare e conservare in una bottiglia ben chiusa in un luogo asciutto. La dose consigliata è un bicchiere prima dei pasti.
• Linfa: praticare un’incisione sulla corteccia della pianta e raccogliere in un barattolo di vetro la linfa che ne fuoriesce; somministrare secondo le indicazioni a bicchierini.
SALUTE
• Artrosi, astenia sessuale, decalcificazione ossea: assumere all’occorrenza, nel corso della giornata, tre tazze di infuso di gemme lontano dai pasti principali; se il gusto risultasse troppo amaro, dolcificare con un poco di miele; se i disturbi persistono si consiglia di consultare uno specialista.
• Calcoli ai reni, coliche renali, edemi e idropisia, renella e ritenzione di acido urico: prendere durante la giornata, 8-10 cucchiai di decotto di radice oppure 2 tazze di infuso di foglie lontano dai pasti; in alternativa, assumere 3 cucchiaini di tintura al giorno diluiti in una tisana a vostro piacere. In caso di renella (insieme di piccolissimi calcoli, simili a sabbia, presenti nelle vie urinarie) risulta molto efficace la linfa: si consiglia di prenderne 2-3 bicchierini alla mattina a digiuno, prima di colazione, per 15 giorni.
• Per fluidificare la secrezione biliare, per ridurre il colesterolo nel sangue e per abbassare il tasso di albumina nelle urine: per un’ottima azione depurativa, prendere tre tazze al giorno di infuso di foglie, preferibilmente lontano dai pasti; oppure 2-5 cucchiaini di tintura diluiti in una tazza di decotto di foglie di carciofo. Se i valori non ritornano alla normalità rivolgersi al medico.
• Febbre, raffreddore: per un’azione tonica e stimolante, assumere all’occorrenza un bicchierino di vino medicinale prima dei pasti principali; oppure in caso di febbri intermittenti, bere una tazza di decotto di radice prima dei pasti.
• Dermatosi, piaghe e ulcere: fare lavaggi e applicare compresse sulle zone interessate, utilizzando un decotto preparato con 80-100 g di foglie essiccate, oppure con 30-40 g di corteccia da bollire in un litro di acqua per 10 minuti circa.
BELLEZZA
• Cura depurativa per l’acne e per pelli grasse con eccesso di sebo: per cicatrizzare i foruncoli ed evitare l’espandersi delle impurità, applicare direttamente sulle zone interessate un cataplasma. Fare cuocere in pochissima acqua qualche foglia e alcune gemme fino a quando l’acqua è completamente evaporata; togliere dal fuoco e lasciare intiepidire; stendere quindi l’impacco sul viso lasciandolo agire per 20-25 minuti e poi sciacquare con acqua tiepida. In alternativa, lavare molto bene le zone colpite con un infuso di foglie e gemme (una manciata in una tazza di acqua bollente); bagnare più volte il viso utilizzando delle garze sterili.
• Impacchi contro la cellulite: come trattamento esterno fare sulle zone interessate degli impacchi con del decotto di corteccia o foglie; fasciare ben stretto e lasciare agire per 30-35 minuti circa.
• Lozione per l’igiene e l’irrobustimento dei capelli: preparare una tintura di foglie di betulla a basso grado alcolico (20°); diluirne un cucchiaio in una tazza di acqua e praticare massaggi e frizioni sul cuoio capelluto due volte alla settimana.
In cucina
Benché la Betulla possegga ottime qualità curative, non trova un grande impiego in campo alimentare. Utilizzando la corteccia è possibile preparare una birra dal gusto e dal sapore particolari; dalla linfa, invece, si possono ricavare del vino e dell’aceto aromatico.
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