USI CONSIGLIATI
Salute
Alitosi, antisettico della bocca, favorire la digestione, fermentazioni intestinali, gastrite associata a indigestione, mal di denti, micosi, piaghe e ulcerazioni, prevenzione delle malattie infettive, stimolare l’appetito, vermi intestinali
Casa e giardino
Insetticida naturale, profumare la casa, i cassetti, gli armadi
Cucina
Conserve di frutta, bevande (thè aromatizzato, vin brûlé), aromatizzare carni, brodi, zuppe e creme
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DESCRIZIONE
I chiodi di Garofano sono una delle spezie maggiormente commercianti. La spezia si ottiene dall’Eugenia caryophyllata, appartenente alla famiglia delle Mirtacee e originaria delle Molucche e delle Filippine.
Le prime testimonianze sull’uso di questa spezia si rintracciano nell’antica letteratura cinese. Cortigiani e ufficiali di stato avevano l’obbligo di tenere in bocca alcuni chiodi di Garofano per profumarsi l’alito, quando si rivolgevano all’imperatore. Nel II secolo d.C. erano trasportati ad Alessandria con i convogli di carovane dei mercanti, che ne diffusero lentamente l’uso in tutto il continente europeo. Oggi l’Indonesia ne è il principale produttore, seguita da Madagascar, Tanzania, Sri Lanka, Malaysia e Grenada.
Principi attivi
Olio volatile contenente principalmente eugenolo, salicilato di metile e sequiterpeni, flavonoidi tra cui principalmente kaempferolo e steroli, mucillagini, tannini, resini e cere.
Aspetto e crescita
Albero dei chiodi di Garofano può raggiungere, a piena maturità, un’altezza di 12-15 m circa, ha foglie ovato-oblunghe, coriacee, prima di colore rosso e poi verde-lucido, molto aromatiche e munite di ghiandole oleifere. I fiori, si presentano riuniti in cime corimbose terminali, e hanno un calice rosso, petali biancastri e ricettacolo allungato cilindrico. Nei boccioli fiorali il calice e la corolla sono soldati all’ovario e formano una semisfera alla sommità del ricettacolo sormontata da quattro lobi (i sepali). Raccolte ancora verdi e fatte essiccare, le gemme fiorali costituiscono l’elemento usato come spezia limitato artificialmente nella crescita, l’albero raggiunge la piena maturità in venti anni e continua a produrre fiori per altri dieci lustri. Prospera negli ambienti marini tropicali.
Raccolta e conservazione
I chiodi di Garofano si raccolgono due volte l’anno, da metà a tarda estate e poi ancora a metà inverno, quando i germogli dei fiori hanno raggiunto le massime dimensioni, ma non si sono ancora dischiusi. Sono fatti essiccare per parecchi giorni al sole e assumano così una scura colorazione marrone, perdendo due terzi del peso. Si consiglia di conservarli in barattoli chiusi in un luogo asciutto.
Aroma e sapore
Hanno sapore deciso, forte, caldo e ricco. Da soli sono mordenti e amarognoli e lasciano nella bocca una durevole sensazione d’intorpidimento. L’effetto è mitigato con la cottura o con l’aggiunta di altri ingredienti. I migliori chiodi di Garofano sono di colore rosso scuro intenso sul peduncolo e più chiari sulla corona, ruvidi al tatto e facili da staccare. Se di buona qualità, lasciano sulle dita, schiacciandoli tracce oleose.
PROPRIETÀ
I chiodi di Garofano hanno un effetto stimolante, analgesico e cicatrizzante, mitigano le coliche, sono carminativi e aromatici. Hanno inoltre un ottimo effetto insetticida e batterico.
Preparazioni
Vino medicinale: fare macerare 30 g di chiodi di Garofano in povere in 500 g di vino di Pantelleria per una settimana circa, quindi filtrare e conservare in luogo fresco e al riparo della luce.
Infuso: mettere un cucchiaino raso di polvere di chiodi di Garofano in infusione per cinque minuti in una tazza di acqua bollente, quindi filtrare.
Fumigazioni: in un piccolo braciere di ottone o di pietra mettere una carbonella (è possibile acquistarla nelle erboristerie) accesa e mettervi sopra un cucchiaino raso di polvere di chiodi di Garofano.
Salute
Alitosi e come antisettica della bocca in genere: fare sciacqui e gargarismi con un poco di acqua in cui siano state diluite 1-2 gocce di olio essenziale, oppure, durante il giorno, masticare qualche chiodo di questa spezia.
Favorire la digestione: prendere un bicchierino di vino medicinale dopo i pasti principali, oppure masticare 1-2 chiodi di Garofano.
Fermentazioni e vermi intestinali, gastrite associata a indigestione: prendere una tazza d’infuso 1-2 volte il giorno, dopo i pasti.
Mal di denti: sfregare delicatamente sulle gengive 1-2 gocce di olio essenziale.
Micosi: applicare localmente 2-3 gocce di olio essenziale diluite in un cucchiaio di olio di Mandorle dolci.
Piaghe e ulcerazioni: pulirle con garza imbevuta in un infuso freddo di chiodi di Garofano in cui siano state diluite 2-3 gocce di olio essenziale.
Prevenzione delle malattie infettive: mettere in un vaporizzatore un po’ di acqua e aggiungervi 5-10 gocce circa di olio essenziale, spruzzare la miscela così ottenuta nell’ambiente al fine di disinfettare e prevenire i pericoli di contagio. In questi casi sono inoltre particolarmente indicate anche le fumigazioni.
Stimolare l’appetito: prendere un bicchierino di vino medicinale prima dei pasti principali, oppure masticare 1-2 chiodi di Garofano.
Varie
L’olio essenziale, diluito in olio di Mandorle dolci e applicato sulle zone interessate, attenua anche dolori reumatici, nevralgie, lombaggini e sciatalgie.
Casa e giardino
Insetticida naturale contro formiche, mosche, pidocchi o pulci e topi: i chiodi di Garofano insieme con altre erbe che possono essere efficacemente utilizzati per eliminare topi e insetti dannosi, con il vantaggio di essere totalmente innocui rispetto ai preparati chimici, il che è molto importante in cucina e in altri luoghi dove è conservato il cibo. Mettere negli scaffali o negli armadi alcuni chiodi di Garofano, infiorescenze di mentuccia, Ruta o Tanaceto, smuovere ogni tanto per spandere l’odore.
Sacchettini antitarme: mischiare uguali quantità di chiodi di Garofano, semi di Cumino macinati, Noce moscata, Macis, Cannella e Fave tonica. Aggiungere radice di Giaggiolo in quantità pari a quella totale di spezie, mischiare bene e chiudere in piccoli sacchetti da riporre in armadi e cassetti.
Per profumare la casa, i cassetti e gli armadi: preparare un pot-pourri come segue: scegliere un assortimento di foglie e fiori profumati, ben essiccati, fra petali di Rosa, lavanda, Geranio odoroso, Rosmarino, limoncina, maggiorana e foglie di Alloro, metterli in una terrina, mischiarli con 150 g di sale grosso, e lasciarli riposare per 3-4 giorni. Nel frattempo mischiare 50 g di sale grosso, con 50 g di chiodi di Garofano macinati, 50 g di pimento macinato, 75 g di benzoino macinato, 75 g di radice di Giaggiolo macinato, 50 g di zucchero di Canna integrale. Macinare e aggiungere la miscela al pot-pourri con alcuni pezzetti di Cannella. Trasferire il tutto in un vaso di vetro con il coperchio, spruzzare con tre cucchiai di brandy e miscelare bene. Quando non si utilizza la miscela tenere ben chiuso il vaso, girarla di tanto in tanto e, se secca del tutto, aggiungere dell’altro brandy.
In cucina
L’utilizzo in cucina dei chiodi di Garofano risale a molti secoli fa: in India erano impiegati per la preparazione di un infuso, o semplicemente masticati, per facilitare la digestione dei grassi e dei cibi particolarmente pesanti.
Si accompagnano bene a cibi dolci e salati: gli americani li usano, per esempio, nel prosciutto cotto, i tedeschi nel pane speziati, nel nostro paese sono tipici delle composte di frutta. Sono inoltre utilizzati per profumare i brodi, zuppe, stufati, stracotti di carne, entrano nella preparazione delle pere e di altra frutta cotta, nel vin brûlé, nelle creme, nei mostaccioli e per aromatizzare i sottaceti, in particolare i cetriolini.
CURIOSITÀ
Nel Medioevo, i chiodi di Garofano erano una spezia molto costosa, come del resto fa notare anche Dante in un brano della Divina Commedia (Inferno, canto, XXIX, 124-129): “È Nicolò che la costuma ricca del Garofano prima discoverse ne l’orto dove tal seme s’appicca.”