CORIANDOLO (Coriandrum sativum)

USI CONSIGLIATI

Salute

Cattiva dolorosa e lenta digestione, coliche e crampi addominali, flatulenza, meteorismo intestinale, per stimolare le funzioni epatiche, emicrania, pesantezza e sonnolenza post pranzo, influenza, raffreddore, reumatismi alle articolazioni

Bellezza

Bagno stimolante e deodorante, massaggi fortificati per il corpo, per deodorare l’alito

Cucina

Verdura, miscela al curry, salse, condimenti, conserve, liquori

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DESCRIZIONE

Il Coriandolo è una piccola pianta erbacea conosciuta fin dall’antichità: viene, infatti, coltivata da più di 3000 anni e si trova citata nei papiri Egizi, negli scritti degli antichi autori Greci e Romani, nelle Sacre Scritture e in tutti i testi di botanica medioevale. Appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, e trova le sue origini nella regione mediterranea e caucasica, in particolare in nord dell’Africa e nelle zone del mediterraneo orientale. Oggi è una pianta coltivata ovunque nelle regioni temperate, notevolmente sfruttata su scala commerciale e orticola.

Principi attivi

Olio essenziale contenente borneolo, coriandrolo, d-pinene, b-pinene, terpinene, geraniolo, aldeide decilica, acido linoleico, acido malico, tannini e mucillagini.

Aspetto e crescita

Pianta erbacea annuale, rustica e glabra, cresce preferibilmente in regioni a clima temperato, su terreni asciutti, ben drenati e in piena insolazione. Possiede un’unica radice a fittone, conica, sottile, affusolata e poco ramificata, il fusto, eretto, ramificato nella porzione superiore, raggiunge all’incirca 30-80 cm di altezza. Le foglie inferiori, o basali sono pennatosette, laciniate in frastagli e con un lungo picciolo, hanno una forma variabile da quasi intera e con il margine appena inciso a divisa in tre foglioline dentate con i lobi a ventaglio. Le foglie superiori, bi-tripennato sette con i lobi lineari, sono inserite, sul fusto in posizione alterna e sono dotate di picciolo progressivamente più corto fino a diventare sessile nell’apicale. I fiori sono raggruppati in ombrella è composta di 5-10 peduncoli, ciascuno dei quali porta da quattro a dodici fiori, questi ultimi sono piccoli, piatti, bianchi o rosa carnicino. I frutti, infine, sono di colore brunastro, dalla forma globosa, con sottili costolature che vanno dal polo superiore a quello inferiore, hanno un odore sgradevole se acerbi, mentre sono aromatici a maturità. Il Coriandolo si riproduce per semina preferibilmente all’inizio dell’estate o in tarda primavera, in solchi profondi 2 cm, le pianticelle vanno poi diradate, la germinazione può essere lenta.

Raccolta e conservazione

 I semi sono raccolti a completa maturazione, recidere la pianta bagnata di rugiada per evitare che le capsule si aprano, quindi farla essiccare e setacciarne i semi dopo la battitura. Questi ultimi si conservano in sacchetti di carta o tela, oppure in barattoli di vetro.

Aroma e sapore

Le foglie e i frutti non ancora maturi hanno un odore forte e fetido. Il frutto maturo ha invece un aroma dolce, speziato e legnoso, con una nota balsamica, ha un sapore amabile e leggermente piccante, con una punta di buccia di arancia.

PROPRIETÀ

I frutti del Coriandolo possiedono caratteristiche proprietà aperitive e aromatiche, utili in caso di mancanza di appetito, svolgono un’azione digestiva e carminativa, in casi di digestione difficile e dolorosa, stimolando la secrezione dei succhi gastrici e favorendo l’eliminazione di gas intestinali, in casi di flatulenza e meteorismo. È antispasmodico, limita, infatti, i dolori dovuti a coliche e le formazioni gassose nello stomaco e nell’intestino. Il Coriandolo è inoltre un efficace rimedio nella cura preventiva dell’influenza e del raffreddore, allevia il mal di testa, soprattutto quello dovuto a una lenta e cattiva digestione, e contribuisce a eliminare la pesantezza e la sonnolenza post-pranzo. Infine, per uso esterno, svolge un’azione efficace se applicato sulle articolazioni affette da reumatismi.

Parti utilizzate

Sono utilizzati i frutti, o semi, giunti a maturazione e poi essiccati.

Preparazioni

Infuso: versare, sopra a 5-7 g di semi (un cucchiaino colmo) essiccati e pestati, una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 10-15 minuti circa, quindi colare e dolcificare con un cucchiaino di miele. Assumerne due o tre tazze al giorno dopo i pasti principali.

Tintura: mettere a macerar, per 5-6 giorni, 20-25 g di semi pestati in 100-120 g di alcool a 60°, filtrare e conservare in una boccetta con contagocce, la dose è di 20-30 gocce a stomaco pieno.

Vino medicinale: lasciare a macero 20 g di semi in un litro di buon vino bianco, dopo una settimana, colare e conservare in un luogo fresco. Assumerne uno o due bicchierini dopo i pasti.

Olio essenziale: si acquista già pronto in erboristeria o nei negozi specializzati, prenderne 1-4 gocce, 2-3 volte nel corso della giornata, su una zolletta di zucchero o in un cucchiaino di miele, oppure diluite in un poco di acqua calda.

Salute

Cattiva, dolorosa e lenta digestione, coliche e crampi addominali, flatulenza, meteorismo intestinale, per stimolare le funzioni epatiche: assumere all’occorrenza durante la giornata e preferibilmente dopo i pasti, due o tre tazze d’infuso di semi, oppure venticinque gocce di tintura su una zolletta di zucchero da sciogliere lentamente in bocca. Inoltre, per coloro cui piace il vino, prendere come digestivo, dopo aver mangiato, uno o due bicchierini di vino medicinale, se i disturbi non passano consultare il medico. Infine, per stimolare la secrezione dei succhi gastrici e le funzioni epatiche, masticare durante il giorno qualche seme di Coriandolo.

Emicrania, pesantezza e sonnolenza post-pranzo: assumere 20-25 gocce di tintura su una zolletta di zucchero o diluite in un poco di acqua calda, in alternativa, prendere quattro gocce, due volte al giorno, di olio essenziale mescolate in un cucchiaino di miele, preferibilmente dopo i pasti.

Influenza e raffreddore: come cura preventiva bere, due volte al giorno, una tazza d’infuso di semi, se si desidera, dolcificare con un cucchiaino di miele di Acacia, oppure prendere 20-30 gocce di tintura, due volte al giorno.

Reumatismi alle articolazioni: pestare in un mortaio due o tre manciate di semi fino a ottenere una polvere piuttosto fine, impastare la polvere con un poco di acqua in modo di ottenere una crema densa, applicare quindi l’impasto direttamente sulle parti doloranti, fasciare e lasciare agire all’incirca per 30-40 minuti, se i dolori persistono e non diminuiscono si consiglia di consultare il medico.

Bellezza

Bagno stimolante e deodorante: mettere in infusione nell’acqua del bagno calda, ma non bollente, un pugno di semi, mescolare bene, aspettare qualche minuto, quindi immergersi per venti minuti. Questo è un ottimo bagno dopo una giornata particolarmente intensa e faticosa. Diminuendo le proporzioni sono efficaci per pediluvi.

Massaggi fortificanti per il corpo: oltre ad avere un effetto fortificante, questo rimedio è ottimo per calmare tensioni e stress di origini nervose. Mescolare bene a 50-60 ml di olio di Nocciole, che stimola la circolazione e nutre la pelle, quindici gocce di olio essenziale di Coriandolo e quindici gocce di olio essenziale di Cipresso, utilizzare quest’unguento per compiere massaggi al corpo, alla sera prima di andare a dormire, dopo una giornata di lavoro.

Per deodorare l’alito: per avere sempre un alito fresco e profumato masticare all’occorrenza qualche seme di coriandolo.

In cucina

Il Coriandolo è impiegato nella preparazione di ricette sia dolci sia salate. La radice cotta è usata come verdura, le foglie fresche trovano ampio impiego nella cucina asiatica e mediorientale come erba aromatica e come contorno, il seme è usato come spezia e come condimento alimentare. È ingrediente indispensabile delle miscele al curry, è usato spesso nei piatti a base di carne macinata nelle salsicce e negli stufati, è impiegato nella preparazione di salse e conserve, e i “piatti alla greca” non possono esserne privi. Infine, con l’olio essenziale si profumano cioccolato e liquori.

CURIOSITÀ

L’uso del Coriandolo è documentato sia per scopi medicinali sia culinari: la pianta è citata nel papiro di Ebers (1550 a.C.) e nella Bibbia: “La mamma era come il seme del Coriandolo, bianca” (Esodo 16:31).

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