CURCUMA (Curcuma longa)

USI CONSIGLIATI

Salute

Disordini sanguigni, irritazione della congiuntiva, alleviare pruriti cutanei e contusioni, detossificare il fegato, favorire la digestione, favorire l’espulsione dei calcoli, stimolare la secrezione biliare.

Casa e giardino

Tintura vegetale arancio-dorato.

Cucina

Curry e altre miscele di spezie, carni, pesce, minestre e zuppe preparate con ricette esotiche, surrogato dello zafferano.

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DESCRIZIONE

La Curcuma, pianta erbacea assai delicata, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee; è originaria dell’Asia sud-orientale, diffusa e naturalizzata altrove. È impiegata nell’Asia meridionale per il suo caratteristico sapore muschiato e il gradevole colore dorato. Oggi il maggior produttore è l’India, ma la si coltiva anche in Indonesia, Cina, Bangladesh, America del Sud e Caraibi. La Curcuma generalmente viene esportata intera, essiccata (processo nel quale perde circa il 75% del suo peso originale) e successivamente macinata nei paesi consumatori. Talvolta in negozi specializzati la si può trovare anche fresca. È da secoli usata in Oriente a scopo medicinale e come colorante per tingere, infatti gli abiti gialli dei monaci buddhisti sono tinti con la tintura estratta da questa pianta.

Principi attivi

Olio essenziale (5-6%) costituito principalmente da curcumene; un terpene; amido (24%); pentosani; albume(30%); sostanze coloranti dovute alla curcumina.

Aspetto e crescita

Pianta erbacea perenne, spontanea, cresce bene in località, generalmente tropicali, ricche di acqua, in terreni fertili grassi e umidi. Possiede un rizoma grosso di forma ovoidale, formato da tubercoli spessi, cilindrici di colore giallo. Nella porzione inferiore del rizoma si originano numerose radichette, mentre sulla parte superiore sono visibili piccole cicatrici delle foglie degli anni precedenti; il rizoma è rivestito da una buccia scabra di color marroncino, mentre all’interno ha una polpa arancio brillante. Le foglie, molto grandi (lunghe fino ad un metro), disposte a ciuffi, sono oblunghe, lanceolate, affusolate alla base e con un lungo peduncolo rotondeggiante e dilatato alla base; le nervature, sia quella principale che quelle secondarie, sono ben marcate, visibili e molto ravvicinate. I fiori di colore giallo chiaro, che compaiono dalla tarda primavera a metà estate, sono raccolti in fitte spighe, portate da un peduncolo che si diparte dal rizoma; ogni fiore è avvolto in una brattea ovale verde chiaro o rosata. I frutti sono costituiti da una capsula divisa internamente in tre piccoli scomparti, contenenti numerosi piccoli semi. Si riproduce per divisione dei rizomi in autunno.

Raccolta e conservazione

Si dissotterra l’intero rizoma con estrema cura per evitare di danneggiarlo e se ne distaccano i getti laterali. Quest’ultimi vengono bolliti o cotti a vapore e successivamente essiccati al sole. Si elimina quindi la pellicola esterna e la spezia assume un bel colore giallo-arancio e consistenza malleabile al tatto.

Aroma e sapore

Lievemente aromatica, la Curcuma possiede odore fresco e pepato, con toni di Arancio e Zenzero. Il sapore è pungente, amarognolo e muschiato.

CURIOSITÀ

Nei suoi viaggi in Cina Marco Polo notò che la curcuma era “un frutto che somiglia molto allo zafferano”. Egli suggerì in questo modo uno dei principali impieghi per cui questa spezia viene utilizzata in Occidente, ove è spesso surrogato poco costoso dello zafferano.

PROPRIETÀ

La Curcuma oltre ad avere un potere aromatizzante è un ottimo stimolante generale, cura disordini sanguigni, di catarro e cataratta. Negli ultimi anni si è osservato che questa spezia è in grado di svolgere una particolare azione sulla cistifellea, aumentando la quantità di bile secreta e rendendola inoltre maggiormente fluida; in questo senso esercita un’azione di detossificazione del fegato, favorendo in questo modo anche la digestione dei cibi. Facilita inoltre l’eliminazione dei calcoli biliari; è antispasmodica nelle coliche epatiche. Efficace per uso esterno nella cura di pruriti cutanei particolarmente fastidiosi.

Parti utilizzate

Il rizoma della pianta. Viene impiegata e venduta principalmente in polvere; il colore è indice della qualità: quanto più è cupo tanto migliore è la spezia. La si può acquistare in erboristeria e in alcuni supermercati.

Preparazioni

• Polvere: sminuzzare finemente il rizoma essiccato; dose consigliata: 0,1-0,2 g in un’ostia, generalmente prima dei pasti.

• Tintura: macerare 20 g di radice, essiccata e sminuzzata, in 100 ml di alcool a 70°. Lasciare a macero per 10 giorni circa, quindi colare e filtrare. Conservare la tintura preparata in una bottiglia con tappo contagocce e vetro scuro, tenere lontano da fonti di calore. Prendere a gocce fino a mezzo cucchiaino, prima dei pasti.

Salute

• Disordini sanguigni: assumere la polvere o la tintura secondo le dosi consigliate.

• Irritazioni della congiuntiva: fare un bagno calmante così preparato: 2 gocce di tintura di Curcuma disciolte in 50 ml di acido borico (acquistato in farmacia) e 200 ml di acqua. Consultare l’oculista se l’irritazione non migliora.

• Alleviare pruriti cutanei e contusioni: applicare sulle parti interessate delle compresse preparate con 20 gocce di tintura, o con 0,2 g di polvere disciolta in 10 ml di acqua. Lasciare agire per 15 minuti, quindi ripetere una seconda applicazione. Se si manifestano reazioni allergiche interrompere e consultare subito un medico.

• Detossificare il fegato: prendere 15 gocce di tintura prima dei pasti principali, tre volte al giorno.

• Favorire la digestione: aggiungere un poco di polvere ai cibi cucinati, oppure assumere dopo i pasti principali 10 gocce di tintura su una zolletta di zucchero. Se i problemi di digestione sono gravi e persistono consultare il medico.

• Stimolare la secrezione biliare e favorire l’espulsione dei calcoli: assumere regolarmente la polvere di radice di curcuma su un’ostia un’ora circa prima dei pasti, oppure prendere 20 gocce di tintura disciolte in un poco d’acqua. In ogni caso in presenza di calcoli è consigliabile consultare il medico per una corretta cura.

Casa e cultura

Tintura arancione-dorato: ottima non solo per la lana e altri tessuti, cotone, lino, seta ma anche per la carta. Procedere nel modo seguente per tingere la lana: portare 20 l di acqua alla temperatura di 50° C, mettere a bagno la lana per l’intera notte con un cucchiaio di detersivo liquido sgrassante; strizzare delicatamente e ripetere l’operazione; fare un ultimo sciacquo con acqua calda e 50 ml di aceto. Sciogliere il mordente (fissativo), in questo caso l’allume (acquistare presso negozi fornitori per tintori), in poca acqua calda, quindi diluire il tutto in 20 l d’acqua a 50°C e immergere la lana umida. Portare a ebollizione in un’ora e poi far bollire a fuoco lento a 82-93°C per un’altra ora; sciacquare e tingere in un bagno di tinture così predisposto. Tagliare e triturare 30 g circa di radice di Curcuma, collocarla, senza schiacciare, in un sacchetto di mussola e lasciare a mollo per tutta la notte in 20 l di acqua tiepida; bollire quindi a 82-93°C per circa 1-3 ore fino a raggiungere il colore desiderato. Togliere il sacchetto e lasciare raffreddare l’acqua; aggiungere quindi la lana. Far nuovamente bollire l’acqua lentamente (1 ora) e poi far bollire per un’altra ora. Lasciare raffreddare e togliere la lana, sciacquare prima in acqua calda, tiepida e infine fredda. Appendere ed asciugare.

In cucina

Elemento essenziale del curry, la Curcuma è anche ingrediente fondamentale di molti piatti dell’Asia meridionale. In Occidente la si usa in salse, carni, pesce, minestre e zuppe, preparati con ricette esotiche. La cucina vegetariana indiana ne fa largo impiego, soprattutto con fagioli e lenticchie; molto famosa è la cosiddetta “Polvere di Sahmbar” di facile preparazione che dà sapore a salse, legumi, verdure brasate e stufate. Eliminare i semi da 10 peperoncini rossi secchi e farli saltare a fuoco medio con le seguenti spezie: 25 g di semi di coriandolo, 20 g di semi di cumino, 15 g di pepe nero in grani, 1 cucchiaino di semi dei senape e 15 g di semi di fieno greco. Quando i semi smettono di crepitare aggiungere 1 cucchiaio di curcuma macinata e lasciare ancora 1 minuto sul fuoco. Versare quindi in una terrina e friggere nella stessa padella con 1 cucchiaio di olio 25 g di piselli secchi gialli e 25 g di fagioli bianchi, versarli poi nella terrina e miscelarli bene con le spezie; frullare fino ad ottenere una polvere fine, che si conserva per 3-4 anni in barattoli ben chiusi.

 

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