ERISIMO (Sisymbrium Officinale)

USI CONSIGLIATI

Salute

Abbassamento, perdita momentanea della voce; affezioni alle vie respiratorie; bronchite cronica; cattiva digestione; disturbi alle vie biliari dovuti a contrazioni e a spasmi; faringite; gola dei fumatori arrossata e infiammata; infiammazione e irritazione alla gola; influenza; laringite; problemi di stitichezza; raffreddore;

raucedine; ritenzione di liquidi; tracheite acuta e cronica; tosse; per facilitare e migliorare la diuresi

Cucina

Insalata; minestre; zuppe; salsa; intingoli; condimenti

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DESCRIZIONE

L’erisimo, conosciuto comunemente anche con i nomi di “erba cornacchia”o “erba dei cantanti”, è una pianta apprezzata fin dai tempi degli antichi Greci e Romani, che la consideravano un rimedio molto importante della medicina popolare. Appartenente alla famiglia delle Crocifere, l’erisimo trova le sue origini in Europa e successivamente viene importato e naturalizzato in molte altre regioni; attualmente è ampiamente diffuso non solo in Europa, ma anche nel Nordamerica, sulle Ande, in Sudafrica e Nordafrica. In Italia cresce senza difficoltà dal mare alla zona submontana. Ne esistono diverse specie ornamentali che oggi vengono coltivate nei giardini per la bellezza dei fiori che durano molto a lungo.

Principi attivi

Contenuti principalmente nelle sommità fiorite: sostanze contenenti zolfo; cardenolidi; glucosidi di varia natura.

Aspetto e crescita

Pianta erbacea, annuale, spontanea e un tempo coltivata come erba da cucina; è generalmente ricoperta da uno strato di peli fini e corti, tra i quali sono presenti peli più radi e più lunghi. L’erisimo è una pianta poco esigente, infatti cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, anche povero, purché sia umido e ben drenato; richiede un’esposizione calda e soleggiata e tollera il freddo invernale, purché secco; infine la si trova facilmente in tutti i pascoli caldi e asciutti, lungo le siepi e lungo le strade, agli argini delle strade ferrate, nei terreni incolti, nei luoghi erbosi, talvolta sulle pareti fino a un’altitudine di 1700-1800 m. Possiede una radice fittonante e fusiforme; il fusto, rigido, eretto, alto dai 30 ai 90 cm circa, è ramificato nella parte superiore con rami divaricati. Le foglie basali, lunghe e picciolate, sono pennatosette, divise in tre-cinque paia di lobi ovali e con margine variamente dentato; le foglie del fusto, più o meno sessili, sono più sottili, lanceolate e formate da uno o due paia di lobi laterali lineari. I fiori, piccoli, di colore giallo limone, compaiono in primavera e in estate riuniti in lunghi racemi terminali; il calice è formato da quattro sepali ovali e la corolla da quattro petali a forma di spatola. Il frutto, infine, è costituito da una siliqua, di forma allungata-acuminata e dotata di un corto picciolo, all’interno contiene piccoli semi di colore bruno-arancio in numero di dieci-venti. Si riproduce per semina in autunno o primavera

Raccolta e Conservazione

Raccogliere la porzione aerea della pianta in giugno-luglio, durante il periodo della fioritura; i semi si raccolgono quando le silique incominciano a ingiallire. La porzione aerea della pianta si utilizza fresca, ma volendo conservarla far essiccare rapidamente all’aria in un luogo ventilato; conservarla infine in recipienti di vetro ben chiusi, in un ambiente buio. I semi fatti seccare all’ombra vanno conservati in sacchetti di carta o tela.

PROPRIETÀ

L’erisimo gode di preziose proprietà medicinali attive soprattutto a livello dell’apparato respiratorio; svolge infatti un’efficace azione antinfiammatoria e antisettica, decongestionando le vie respiratorie e favorendo l’espettorazione del catarro; allevia le infiammazioni della gola; risolve la raucedine e l’afonia (abbassamento o perdita momentanea della voce) dovute a laringiti, faringiti o tracheiti acute e croniche. E’ un ottimo rimedio nella cura di irritazioni alle prime vie respiratorie, dovute a tosse, raffreddore o influenza ed è, inoltre, un efficace emolliente e calmante per la gola infiammata o irritata dei fumatori. Infine, recenti studi hanno messo in evidenza anche altre qualità medicinali di questa pianta, quali per esempio: proprietà diuretiche, lassative, digestive e antispastiche delle vie biliari.

Parti utilizzate

Viene impiegata la porzione aerea della pianta, in particolare le sommità fiorite fresche o essiccate

Preparazioni

Infuso: versare un litro di acqua bollente sopra 30-40 g di sommità fiorite essiccate e sminuzzate grossolanamente; lasciare in infusione per 10-15 minuti, quindi colare. Se ne prendono 3-4 tazze al giorno, lontano dai pasti principali, meglio se caldo e addolcito con un poco di miele.

Succo fresco: passare alla centrifuga per qualche minuto (non utilizzare il frullatore) la quantità desiderata della pianta fresca (porzione aerea), fino a ottenerne il succo fresco. La dose consigliata è 10 g al giorno, mescolato a miele.

Tintura: mettere a macerare 25 g di sommità fiorite fresche o essiccate in 125 g di alcool a 25°; dopo una settimana di macerazione colare e conservare in una boccettina di vetro scuro. Se ne prendono 2-3 cucchiaini durante il corso della giornata, diluiti in una bevanda calda a piacere e addolcita con miele.

 Vino medicinale: far macerare in un litro abbondante di buon vino bianco secco, 40-50 g di pianta intera fresca (porzione aerea) e ben sminuzzata; lasciare a macero per 7-8 giorni, poi colare e conservare in una bottiglia chiusa. Bere un bicchierino 3-4 volte al giorno, preferibilmente lontano dai pasti.

Infuso per uso esterno: versare 60 g di pianta essiccata e sminuzzata in un litro di acqua bollente, lasciare in infusione fino a completo raffreddamento, quindi colare. Utilizzare per fare lavaggi, sciacqui e gargarismi.

Salute

Abbassamento e perdita momentanea della voce, affezioni alle vie respiratorie, bronchite cronica, faringite, infiammazione e irritazioni alla gola, influenza, laringite, raffreddore, raucedine, tracheite acuta e cronica, tosse: con azione antinfiammatoria, antisettica e per decongestionare le prime vie respiratorie, assumere all’occorrenza come cura interna una tazza di infuso, 3-4 volte al giorno  lontano dai pasti principali, preferibilmente caldo e addolcito con miele; oppure prendere 2 cucchiaini al giorno di tintura diluiti in un bicchiere  di latte caldo dolcificato con miele. Inoltre se si ha la possibilità assumere 10 g al giorno di succo fresco della pianta, mescolato con un poco di miele di acacia o di castagno; a coloro a cui piace il vino con azione espettorante e decongestionante, bere 3-4 bicchierini di vino medicinale lontano dai pasti. Infine in tutti questi casi si consiglia anche di fare più volte al giorno sciacqui, lavaggi e gargarismi, utilizzando l’infuso per uso esterno. Se i sintomi e i disturbi non passano e sembrano gravi, rivolgersi al medico.

Cattiva digestione, disturbi alle vie biliari dovuti a contrazioni e a spasmi, problemi di stitichezza, ritenzione di liquidi, per facilitare e migliorare la diuresi: con azione digestiva, leggermente sedativa e antispasmodica, assumere all’occorrenza 3-4 tazze al giorno di infuso, caldo e addolcito con miele; oppure prendere nel corso della giornata 2 cucchiaini di tintura diluiti, a seconda del disturbo, in una tazza di infuso scelto a piacere tra frangula (stitichezza), alloro (cattiva digestione), angelica (spasmi) e carciofo(ritenzione di liquidi).

Gola dei fumatori arrossata e infiammata: per lenire e alleviare le infiammazioni e gli arrossamenti dovuti al fumo, prendere 5-10 g di succo fresco della pianta mescolato con 1-2 cucchiaini di miele, oppure bere una tazza di infuso 3-4 volte al giorno lontano dai pasti; fare inoltre 3-4 volte al giorno sciacqui e gargarismi con l’infuso per uso esterno. Se i disturbi non passano si consiglia di smettere di fumare o perlomeno diminuire il numero di sigarette fumate in un giorno; se necessario, consultare il medico.

Avvertenze

Se assunte troppo frequentemente e in dosi superiori a quelle indicate, le preparazioni a base di erisimo possono provocare disturbi al cuore; pertanto se ne sconsiglia caldamente l’utilizzo da parte di persone che soffrono di disturbi cardiaci e di persone molto giovani, o anziani che hanno problemi vascolari.

In cucina

L’erisimo, o erba cornacchia, trovava impiego in campo alimentare soprattutto in tempi antichi; le sue foglie fresche possono essere utilizzate per insaporire insalate, minestre e zuppe; aromatizzare salse, intingoli, condimenti e frittate. Si ricorda però che l’erisimo è una pianta alimentare da usare con molta discrezione, ha infatti un sapore e un aroma molto forti e piuttosto sgradevoli.

CURIOSITÀ

Nell’antichità Dioscoride prescriveva l’uso di questa pianta con il miele come antidoto contro i veleni e le infezioni; in inglese è chiamato “singers’ plant”, erba dei cantanti, per il suo impiego contro l’afonia.

 

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