FICO (Ficus carica)

USI CONSIGLIATI

Salute

Bronchite cronica, disturbi alla circolazione, dolori nevralgici, foruncoli, gola rossa e infiammata, infiammazioni alle gengive, intestino pigro, laringite, piccole scottature, raffreddore, reumatismi, sciatica, stitichezza, tosse, tracheite, per facilitare la digestione e l’assimilazione dei cibi, durante lunghi periodi di convalescenza, per favorire la comparsa delle mestruazioni, per alleviare il dolore di ascessi dentari.

Bellezza

Per eliminare calli, duroni, porri e verruche, per schiarire le efelidi.

Cucina

Frutta fresca naturale, contorno per antipasti, dolci, marmellate, confetture, gelati, liquori e vini

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DESCRIZIONE

Il Fico è una pianta molto antica, è, infatti, ampiamente citato nella Bibbia e in molti autori classici come Plinio. L’albero di Fico appartiene alla famiglia delle Moracee e trova le sue prime origini nel territorio compreso tra la Siria e l’Afghanistan, da qui si è diffuso nelle Americhe e nell’Africa meridionale, oggi è ampiamente coltivato e naturalizzato, in tutte le regioni del mondo tropicali, subtropicali e temperate calde. Se ne coltivano varie specie e varietà per i frutti o come piante ornamentale, in particolare esistono due tipi principali di fichi: i fichi fioroni che maturano nell’anno successivo alla fioritura delle gemme e i fichi unifera tardivi, i cui frutti maturano l’anno stesso della fioritura delle gemme.

Principi attivi

Zuccheri, resine, sostanze gommose, enzimi digestivi, furo cumarine, mucillagini, vitamine. In media 100 g di Fichi freschi forniscono 100 calorie, mentre 100 g di fichi secchi forniscono 250 calorie circa.

Aspetto e crescita

Latifoglie di modeste dimensioni, coltivato e spontaneo, generalmente si adatta bene ovunque, anche nei terreni ciottolosi e calcarei, perché ben drenati, sono, però, da evitare i suoli argillosi ed eccessivamente umidi, non ama i climi freddi, richiede caldo per la maturazione dei frutti e predilige un’esposizione ben soleggiata. Presenta un fusto tortuoso, molto ramificato con rami flessuosi, la corteccia è liscia e di colore cenerino e tutta la pianta contiene un lattice bianco, acre e piuttosto irritante. Le foglie, disposte in posizione alterna, sono ruvide, ampie, cuoriformi oppure divise in 3-5 lobi ottusi, circa dentati (in certe cultivar le foglie sono intere), sono pubescenti nella pagina inferiore e, in genere, formano una grossa massa frondosa. Il fico, che tutti conosciamo, in realtà non è un frutto, ma un’infiorescenza detta “siconio”, formata da un ricettacolo carnoso, a forma di pera circa tondeggiante, ristretta da un lato in un corto peduncolo. Tale ricettacolo è fornito da un foro apicale protetto da alcune brattee, all’interno delle quali sono contenuti i fiori monoici piccolissimi, i fiori maschili hanno tre tepali e 3-5 stami, mentre quelli femminili hanno 3-4 tepali, un ovario e uno stilo. I veri frutti sono piccoli acheni immersi nella polpa. L’impollinazione è operata da piccoli imenotteri. I siconi sono di colore variabile: dal giallo al verde, al blu violaceo o nerastro. La pianta di fico si riproduce per talea di rami di 2-3 anni lunghi 30-40 cm e prelevati in estate.

Raccolta e conservazione

Raccogliere le foglie in estate, i falsi frutti (i siconi) vanno raccolti a completa maturazione in giornate asciutte e preferibilmente nelle ore più calde, recidendoli con l’intero picciolo. Fare essiccare le foglie all’ombra e conservarle in sacchetti di carta o tela, i frutti vanno consumati freschi, oppure fatti seccare al sole e poi conservati in scatole di legno.

PROPRIETÀ

I frutti del Fico non solo costituiscono un alimento nutriente, ricco di zuccheri semplici, di minerali (potassio, calcio, magnesio, ferro, rame e manganese) e di fibre, ma possiedono buone proprietà salutari che li rendono un rimedio prezioso del tutto naturale. A livello dell’apparato digerente svolgono un’efficace azione lassativa, indicata anche per i bambini, facilita la digestione e l’assimilazione dei cibi grazie all’azione di alcuni enzimi digestivi contenuti nella polpa, sono indicate nella cura di bronchiti croniche, raffreddore, laringiti e tracheiti, sono inoltre consigliati come dieta idrica negli stati febbrili. Le foglie di fico sono diuretiche e leggermente lassative, contribuiscono a calmare la tosse ed esercitano un’azione emmenagoga favorendo la comparsa delle mestruazioni. Per uso esterno i fichi sono antinfiammatori e analgesici, soprattutto nella cura di reumatismi, forme di sciatica, foruncoli, ascessi e piccole scottature.

Parti utilizzate

Sono impiegati i falsi frutti, freschi o essiccati, e le foglie essiccate.

Preparazioni

• Infuso di foglie di fico: mettere in infusione 25-30 g di foglie di fico essiccate e sminuzzate grossolanamente in un litro di acqua bollente, lasciar riposare per quindici minuti, quindi colare, conservare in una bottiglia di vetro in un luogo fresco e asciutto.

• Decotto di frutti: far bollire per 30-40 minuti 40-50 g di Fichi secchi in un litro abbondante di acqua, trascorso il tempo indicato colare. Prendere a tazze durante la giornata.

• Decotto per uso esterno: far bollire per 30-40 minuti in un litro di acqua 100 g di Fichi, trascorso il tempo indicato togliere dal fuoco, lasciare intiepidire, quindi colare e utilizzare per fare lavaggi e gargarismi.

• Cataplasmi: in una pentola di terracotta tagliare abbastanza finemente 200 g di fichi secchi, aggiungere 100 g di farina di senape o di granoturco e 250 g di vino secco, rosso o bianco a piacere. Far cuocere il tutto a fuoco medio fino a quando il composto avrà assunto la consistenza di una polentina, appena tolto dal fuoco stenderlo fra due garze o due tele e applicare ancora molto caldo sulle zone doloranti. Lasciar agire fino a completo raffreddamento.

Salute

• Bronchite cronica, gola rossa e infiammata, infiammazioni alle gengive, laringite, raffreddore, tosse, tracheite: assumere all’occorrenza 4-5 tazze al giorno di decotto di frutti e, in caso d’infiammazione alla gola e alle gengive, fare inoltre sciacqui e gargarismi antinfiammatori due volte al giorno utilizzando il decotto per uso esterno. Per calmare la tosse, prendere invece 5-6 tazzine al giorno, a intervalli regolari, d’infuso di foglie di fico. Se i disturbi persistono, chiamare il medico.

• Disturbi alla circolazione, per favorire la comparsa delle mestruazioni: assumere 1-2 tazze al giorno d’infuso di foglie di fico, se il gusto è troppo sgradevole dolcificare con un poco di miele, per favorire la comparsa delle mestruazioni, assumere l’infuso di foglie in dosi maggiori, 3-4 tazze al giorno, una settimana prima dell’arrivo del ciclo.

• Dolori nevralgici, foruncoli, piccole scottature, reumatismi, sciatica, per alleviare il dolore di ascessi dentari: con un’azione analgesica e risolutiva, applicare sulle zone doloranti cataplasmi caldi di fico, lasciar agire fino al completo raffreddamento, se la situazione non accenna a migliorare, chiamare il medico al più presto.

• Intestino pigro, stitichezza, per facilitare la digestione e l’assimilazione dei cibi, durante lunghi periodi di convalescenza: con azione digestiva, lassativa e nutriente, introdurre nella dieta quotidiana i Fichi consumati freschi o secchi, inoltre, contro la stitichezza e una stipsi ostinata e per un risultato più rapido e più efficace, far cuocere la sera in mezzo litro di latte tre o quattro fichi tagliati a pezzi con un cucchiaio di uva passa, lasciar a macero tutta la notte e bere al mattino a digiuno appena alzati. Se i disturbi persistono, consultare il medico.

Bellezza

• Per eliminare calli, duroni, porri e verruche fastidiose e antiestetiche: applicare direttamente sulle zone interessate, mattino e sera, il succo latteo ricavato dalle foglie o dal fico stesso, lasciar agire fino a quando le parti da eliminare diventano molli, immergere quindi le zone interessate in un bagno di acqua calda così che i porri, le verruche e i duroni si staccheranno da soli.

• Per schiarire le efelidi: spremere dal peduncolo di una foglia, o da un fico acerbo il lattice bianco e spalmarlo delicatamente sulle efelidi una volta al giorno, questo trattamento, se fatto con regolarità, in breve tempo farà impallidire le efelidi.

In cucina

I Fichi sono di grande uso alimentare, tra le centinaia di varietà le più comuni in Italia sono l’ottato e il brogiotto bianco e rosso, possono essere consumati freschi al naturale o con antipasti di prosciutto, sono ottimi per preparare confetture, marmellate, gelatine e gelati. Il maggior consumo riguarda però i frutti secchi, interi, infarinati o tagliati in due e poi accoppiati, come dolci sono squisiti farciti di mandorle e ricoperti di cioccolato. Infine, vengono anche utilizzati nella preparazione di vini e liquori.

CURIOSITÀ

Il nome botanico Ficus carica deriva dal fatto che una tra le specie migliori era quella proveniente dalla Caria, una regione storica dell’Asia minore. Una particolare caratteristica di questa pianta è che dai rametti, dalle foglie e dalla buccia del falso frutto esce, al taglio, un lattice gommoso e appiccicaticcio.

 

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