LUPINO (Lupinus sspp.)

USI CONSIGLIATI

Salute

Acne, affezione provocata da pidocchi, affezioni della pelle in generale, crosta lattea, diabete, eczemi, herpes, eruzioni cutanee, orecchioni, parassiti e vermi intestinali, scabbia, vitiligine.

Casa e giardino

Piante ornamentali per parchi e giardini.

Cucina

Semi commestibili, foraggio per il bestiame.

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DESCRIZIONE

Il genere Lupinus, appartenente alla numerosa famiglia delle Papilionacee, comprende circa 200 specie di piante erbacee, e suffruticose, annuali e perenni, e di arbusti rustici e semirustici. È un genere molto antico, coltivato già ai tempi dei greci e dei romani, presso i quali avevano una buona fama, la sua coltivazione sembra però essere ancora più antica: risalirebbe a 4000 anni a.C., infatti, alcuni semi di queste piante sono stati ritrovati nelle tombe dei primi faraoni. La maggior parte delle specie che appartengono al genere Lupinus è originaria delle regioni temperate dell’America nordoccidentale, da dove in seguito è stata diffusa e poi naturalizzata in America centrale, in Brasile fino al Cile settentrionale, mantenendosi pertanto nei paesi a clima prevalentemente temperato-caldo, ma non tropicale, a meno che la località tropicali non si localizzino in zone montuose. Tra le specie più importanti si ricordano: Lupinus polyphyllus, Lupino ornamentale, con fiori azzurri, Rosa, lilla oppure rossi, L. albus, L. perennis, L. lepidus, L. ornatus e L. laxflorus.

Principi attivi

Contenuti soprattutto nei semi: alcaloidi ad azione tossica, tra i quali si ricorda la sparteina e il più temibile, la lupinina, sostanze azotate, grassi, proteine, fino a una percentuale del 40% circa, acidi organici di varia natura, Sali minerali.

Aspetto e crescita

I Lupinus sono piante per la maggior parte rustiche o semirustiche, annuali o perenni, con aspetto usualmente erbaceo e raramente di sub-arbusti, o più raramente ancora di arbustini. Le foglie sono semplici o anche digitate, con un numero di foglioline, che concorrono a formare la foglia composta, variabile da 5 a 15, ma che talvolta può anche essere superiore a seconda della specie, le foglioline possono essere glabre o pelose e hanno stipole saldate alla base del picciolo. I fiori, blu, porporini o maculati, raramente bianchi o giallognoli, formano delle infiorescenze terminali a racemo, sono sparsi sul fusto oppure ravvicinati in verticilli interrotti, il calice è profondamente bilabiato a cinque denti ineguali, la corolla è formata da un vessillo ampio, eretto, semplice e largamente ovato, i cui lati sono fortemente riflessi, i frutti sono costituiti da legumi, vellutati, più o meno compressi, a due valve, all’interno è contenuto un numero variabile di semi, di grandezza mutevole e di colore variabile a seconda della specie. Si riproducano per seme in marzo-aprile o in luglio, oppure mediante talea.

Raccolta e conservazione

Raccogliere i frutti a completa maturazione, aprire le valve e far essiccare i semi al sole in un luogo ben ventilato. Conservare, infine, in sacchetti di carta o di tela, lontano da polvere e umidità.

PROPRIETÀ

Le piante appartenenti al genere Lupinus possiedono alcune proprietà medicinali, conosciute e apprezzate sin dai tempi più antichi, i principi attivi contenuti nei semi conferiscono a queste proprietà vermifughe e antiparassitarie, utili contro vermi, parassiti intestinali, scabbia e affezioni provocate da pidocchi (pediculosi). I semi di Lupino possiedono anche ottime proprietà ipoglicemizzanti, assai utili nella cura del diabete, svolgono un’efficace azione nella cura della vitiligine, della crosta lattea e della forfora, e sono indicate in caso di eczemi, herpes, acne e affezioni della pelle in generale.

Parti utilizzate

A scopo medicinale e alimentare sono impiegati esclusivamente i semi essiccati.

Preparazioni

Decotto per uso interno: far bollire 60 g di semi di lupini essiccati in 1 litro e mezzo di acqua, dopo 10 minuti dall’inizio dell’ebollizione, togliere dal fuoco, lasciare riposare per 10 minuti, quindi colare. Se ne prende una tazzina 3-4 volte il giorno.

Infuso per uso interno: fare tostare la quantità desiderata di semi Lupino, come se fossero grani di caffè e utilizzarli per preparare una bevanda come se fosse caffè. Se ne bevono 2-3 tazzine il giorno, se si desidera dolcificare con un cucchiaino di miele.

Astratto fluido: si acquista già pronto in farmacia o in erboristeria. La dose consigliata è un cucchiaino 1-2 volte durante il corso della giornata dopo i pasti principali.

Decotto per uso esterno: fare bollire 60 g di semi di Lupino in un litro e mezzo di acqua, dopo 10 minuti dall’inizio dell’ebollizione, togliere dal fuoco e colare. Utilizzare il decotto così preparato per fare lavaggi, sciacqui, irrigazioni e per applicare impacchi e compresse, lasciando agire per 20-30 minuti.

Infuso per uso esterno: mettere a macerare, per un’intera giornata, in un litro abbondante di acqua fredda 30-35 g di semi di Lupino essiccati, trascorso il tempo indicato, colare e conservare il liquido in una bottiglia di vetro con tappo a vite. Utilizzare l’infuso così preparato per fare clisteri.

Salute

Acne, affezione provocata da pidocchio, affezioni della pelle in generale, crosta lattea, eczemi, herpes, eruzioni cutanee, orecchioni, scabbia, vitiligine: con azione antiparassitaria ed emolliente, fare lavaggi e sciacqui delle zone doloranti utilizzando il decotto per uso esterno, oppure applicare direttamente sulle zone interessate impacchi o compresse imbevute nel medesimo decotto, lasciando agire per almeno 20-30 minuti. In caso di herpes, eczemi e affezioni della pelle, far bollire per 15 minuti 25-30 g di semi di Lupino in un litro di acqua, trascorso il tempo indicato, togliere dal fuoco, colare e lasciare raffreddare. Aggiungere quindi 100 g di aceto freddo, mescolare bene e utilizzare per fare lavaggi, sciacqui e irrigazioni delle zone interessate. Se la situazione non mostra alcun segno di miglioramento, è preferibile consultare il medico per evitare complicazioni.

Diabete: con azione ipoglicemizzante in caso di diabete leggero, assumere all’occorrenza durante il corso della giornata 3-4 tazze di decotto di Lupino per uso interno, oppure prendere 2-4 tazzine d’infuso per uso interno, in alternativa, dietro prescrizione e controllo del medico, prendere durante la giornata 1-2 cucchiaini di estratto fluido di Lupino, in questi casi è comunque preferibile seguire attentamente e con scrupolo le indicazioni del medico o dell’erborista.

Parassiti e vermi intestinali: con azione vermifuga e antiparassitaria, fare un clistere utilizzando l’infuso per uso esterno, se la situazione non mostra alcun miglioramento, consultare il medico. Si ricorda che tale applicazione non è adatta ai bambini.

Casa e giardino

Piante ornamentali per parchi e giardini: molte delle specie appartenenti al genere Lupinus si adattano bene alla coltivazione in giardino. Tra le specie più indicate a tale scopo si ricorda L. polyphyllus, Lupino ornamentale, ultimamente sostituito dalle innumerevoli varietà selezionate di origine ibrida, indica, nel loro complesso, come razza di “Lupini Russel”, in onore di George Russell che, moltiplicando e incrociando piante ottenute da seme, creò la razza. Le varietà comprese in questa razza hanno spesso fiori nella cui corolla carena e vessillo è di colori diversi, fra le numerose varietà si ricorda “Blue Jacket”, con carena azzurro carico e vessillo bianco, “Elsie Waters”, con carena rosso carico e vessillo bianco-crema. Per la coltivazione di queste piante si ricorda che le innaffiature devono essere sempre frequenti, più abbondanti in caso di andamento climatico siccitoso, in primavera si consiglia di somministrare alle piante un fertilizzante organico, come per esempio cornunghia o sangue secco.

In cucina

I piccoli semi di Lupino hanno costituito in passato una preziosa risorsa come foraggio per il bestiame e come alimento per gli uomini. Gli antichi Greci consumavano già questi semi, che perdono il forte sapore amaro e, soprattutto la tossicità con la bollitura e la prolungata immersione in acqua corrente.

CURIOSITÀ

Il nome del genere Lupinus deriva forse dal vocabolo “greco” Iypè, che significa “odore, amarore, tristezza…”, con riferimento alle caratteristiche del seme dal sapore amarognolo, inoltre, in antichità i semi di Lupino erano considerati un alimento ignobile e vile.

 

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