USI CONSIGLIATI
Salute
Bruciori di stomaco, cattiva digestione, faringite, infiammazioni e catarro nei polmoni, infiammazioni dell’apparato digerente, irregolarità intestinale, laringite, mal di gola, raucedine, stitichezza, tosse, ulcera gastrica.
Bellezza
Olio detergente per pelli secche, rossetto casalingo, sapone dolce e nutriente per il viso: massaggi.
Cucina
Torte, dolci, biscotti, piatti piccanti, liquori, marzapane.
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DESCRIZIONE
Il Mandorlo appartiene alla famiglia delle Rosacee, è originario dell’Asia meridionale e centrale, in particolare dell’Iran, in seguito fu importato nell’Europa meridionale, 2500 anni fa circa, dove oggi è molto diffuso e ben naturalizzato. La classificazione botanica è complessa e se ne trovano definizione diversa: le più comuni, anche se ormai superate, sono Prunus amygdalus e Amygdalus e Amygdalus communis, ne esistono diverse cultivar, fra le quali se ne distinguono due più importanti, morfologicamente simili, tranne che perché un albero produce Mandorle dolci (P. dulcis varietà dulcis o sativa) e le altre mandorle amare (P. dulcis varietà amara).
Principi attivi
Sono contenuti quasi esclusivamente nel seme. Proteine (sino a una percentuale del 20%), olio commestibile (sino al 65%), enzimi soprattutto emulsina, zucchero, vitamine A, B1, B2, B5, B6, E e PP (nicotinammide), Sali minerali. Il seme delle Mandorle amare contiene (per il 4%) un glucoside tossico, detta amigdalina.
Aspetto e crescita
Il Mandorlo è un arbusto o albero a foglie caduche, che cresce spontaneamente su terreni ben drenati ed esposti, pietrosi e silicei, è una pianta che patisce in una certa misura il freddo. Il Mandorlo può avere un’altezza variabile dai quattro ai 12 m circa, la corteccia del tronco è spesso solcata longitudinalmente da fenditure e screpolature. Abbondantemente ramificato, presenta rami sparsi, chiari e con corteccia liscia, qualche volta sono forniti nelle forme selvatiche, di spine e aculei agli apici. Le foglie sono alterne, strette e finemente seghettate, presentano forma oblungo-lanceolata, con peduncolo spesso molto corto e portante alcune ghiandole, la pagina superiore è verde scuro, lucida e cosparsa da piccole ghiandole, l’inferire è invece opaca e più chiara. I fiori compaiono dalla metà alla fine della primavera e precedono, o sono contemporanei, alla comparsa delle foglie, di colore bianco o rosa sono generalmente solitari e sessili. Il frutto è costituito da una drupa, con la superficie esterna pelosa, di colore verde e con un solco laterale, raggiunta la maturazione, la porzione esterna, seccando, si stacca, scoprendo il nocciolo dalla forma oblunga, con la superficie solcata e forata. Ogni nocciolo contiene uno o talvolta due semi ovali con l’apice acuto. I semi sono dolci o amari secondo la varietà. Si riproduce per innesto in primavera.
Raccolta e conservazione
Raccogliere i frutti in estate, quando, a maturità raggiunta, cadano dall’albero. Fare asciugare i semi con tutto il guscio all’ombra, conservare quindi in scatole di legno o in sacchetti di tela.
PROPRIETÀ
Molteplici sono le proprietà curative del Mandorlo, le foglie e i suoi gusci possiedono ottime qualità calmanti e sedative della tosse, sono un efficace rimedio nella cura di frangiti, laringiti, mal di gola in genere, catarro gastrico, infiammazioni dell’esofago e delle vie urinarie. I frutti, e in particolare l’olio ricavato da semi, svolgono un’azione emolliente, nutriente, emulsionante, rinfrescante e lassativa. Per uso esterno infine l’olio di Mandorle è utilizzato come emolliente per la pelle arrossata, infiammata e come abbronzante, infine è largamente impiegato per fare massaggi.
Parti utilizzate
Per le preparazioni a uso interno è utilizzata la varietà dolce, in particolare i gusci dei frutti, i semi e l’olio estratto dai semi stessi.
Preparazioni
Decotto di gusci: dopo aver frantumato, abbastanza finemente, 50-60 g di gusci, farli bollire in un litro di acqua per circa trenta minuti, togliere dal fuoco e lasciare in infusione ancora per altri 15-20 minuti circa. Filtrare e prendere secondo le indicazioni una tazza due volte il giorno.
Pasta di Mandorle: schiacciare con forza 30-35 g di Mandorle fino a ottenere una pasta omogenea, aggiungere quindi due cucchiai di latte e uno di panna, mescolare bene e prendere a cucchiai a stomaco vuoto secondo le indicazioni.
Latte di Mandorle: fare macerare per una notte intera 60 g di Mandorle dolci in acqua fredda, eliminare la pellicina scura e pestarle in un mortaio aggiungendo delle pari quantità di zucchero e ammorbidendo con un poco di acqua, quando si è ottenuta una pasta omogenea e uniforme diluirla in un litro di acqua, filtrare infine attraverso una tela e berne a volontà come bevanda rinfrescante.
Olio di Mandorle: si acquista già pronto in erboristeria, e si distingue in olio di Mandorle dolci e olio di Mandorle amare.
Salute
Bruciori di stomaco, cattiva digestione, infiammazioni dell’apparato digerente, irregolarità intestinale, stitichezza, ulcera gastrica: prendere all’occorrenza, a stomaco vuoto, alcuni cucchiai di pasta di Mandorle, come ottimo lassativo, invece, utilizzare l’olio di Mandorle dolci nella dose di 30 g per volta per i bambini e per le persone anziane, 60 g circa per gli adulti. Se la stitichezza dura da parecchi giorni, impiegare l’olio di Mandorle per fare un clistere.
Faringite, infiammazioni e catarro nei polmoni, laringite, mal di gola, raucedine e tosse: bere una tazza d’infuso di gusci due volte durante la giornata, oppure versare un tuorlo d’uovo in una scodella, aggiungere 50 g di olio di Mandorle dolci, sbattere bene con una forchetta per 10-15 minuti, versare quindi nella miscela 50 g di sciroppo di Altea e 10 g di acqua di fior d’arancio. Miscelare bene e assumere l’emulsione a cucchiai nel corso di un’ora circa.
Avvertenze
Nel caso di assunzione esagerata di Mandorle amare (30 per un adulto, quindici per un bambino) chiamare immediatamente il medico, nel caso di comparsa dei primi di sintomi di avvelenamento praticare la respirazione artificiale, bagnare il capo con acqua molto fredda, fare un’iniezione di olio canforato.
Bellezza
Olio detergente per pelli secche: mescolare accuratamente 20 ml di olio di Mandorle dolci con 5 g di lecitina di Soia liquida, oppure con il contenuto di due capsule di lecitina di Soia (reperibili in erboristeria). Dopo aver ottenuto una miscela omogenea, inumidirvi un batuffolo di cotone e con questo pulire accuratamente la pelle del viso. Con quest’applicazione anche la pelle più arida tornerà a risplendere.
Rossetto casalingo: far bollire due cucchiai di Mirtilli (anche quelli surgelati) in mezzo bicchiere di acqua per quindici minuti, togliere dal fuoco, spremere e filtrare per eliminare le bucce. Rimettere a bollire il succo fino a ridurlo a una quantità di 10 ml circa, o anche meno secondo l’intensità di colore desiderata. Nel frattempo sciogliere a parte in 40 g di olio di Mandorle dolci, 25 g di cera d’api e aggiungere quindi il succo di Mirtilli. Mescolare piano piano e, quando la miscela sarà ben amalgamata, riporre in barattolini vuoti ben puliti, o in porta-rossetti usati.
Sapone dolce e nutriente per il viso: mettere 10-15 g di farina di Mandorle sul palmo della mano, aggiungere un poco di acqua e miscelare bene fino a ottenere una pastella dalla consistenza simile a quella del semolino. Utilizzare come sapone, una-due volte la settimana, il composto così preparato. Questo tipo di sapone è inoltre particolarmente indicato anche per chi ha problemi di acne e brufoli, in questo caso utilizzarlo ogni due giorni.
Massaggi: utilizzare l’olio di Mandorle dolci per fare massaggi, diluendo in esso alcune gocce di oli essenziali variabili secondo il disturbo da curare.
In cucina
In cucina e in pasticceria sono utilizzate soprattutto le Mandorle dolci, si usano per preparare torte, dolci e biscotti come gli amaretti, sono inoltre usate in alcuni piatti piccanti e per la produzione di liquori, infine con le Mandorle tritate è preparato il famoso “marzapane”, tipico della tradizione siciliana.
CURIOSITÀ
Sia la Mandorla dolce che quella amara siano ugualmente utili in medicina, in liquoreria, in cosmetica e in pasticceria, bisogna però ricordare che le mandorle amare sono tossiche, perché contiene il glucoside velenoso amigdalina, il quale, se viene a contatto con l’enzima emulsina del nostro intestino, produce glucosio, aldeide benzoica e il velenosissimo acido cianidrico.