PAPAIA (Carica papaya)

USI CONSIGLIATI

Salute

Cattiva e lenta digestione, colite, colite cronica e ulcerosa, colon irritabile, disturbi gastrici in generale, ferite, gastrite, insufficienza di succhi gastrici, pancreatite cronica, parassiti e vermi intestinali, piaghe e tagli profondi, stitichezza cronica, per migliorare e regolare i processi gastrointestinali, per facilitare e migliorare i processi di rimarginazione dei tessuti danneggiati.

Bellezza

Maschera alla Papaia per il viso, pediluvio per piedi stanchi e screpolati.

Cucina

Frutta fresca, macedonie, insalate, dessert, granite, dolci, secondi piatti, bevande, frullati.

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DESCRIZIONE

La Papaia è uno dei frutti più apprezzati provenienti dalle regioni tropicali, insieme con ananas, banana, mango e avocado. La pianta della papaia appartiene alla famiglia delle Caricacee e al genere Carica, che comprende circa ventitré specie di alberelli e arbusti, trova le sue prime origini in età precolombiana, nelle regioni tropicali più a sud di quello che è l’odierno Messico e fu scoperta dagli Spagnoli nell’istmo di Panama, la sua coltivazione fu diffusa in Europa intorno al 1690 e nel XVIII secolo in Asia. La papaia, conosciuta anche con il nome di “albero dei meloni”, adesso è molto coltivata in Messico, Brasile e India, dove rappresenta un alimento molto diffuso.

Principi attivi

Il lattice, i frutti acerbi e le foglie contengono l’enzima proteolitico, papaina. I frutti sono ricchi di antiossidanti, bioflavonoidi, vitamine A e C, carotenoidi, Sali minerali, soprattutto potassio e magnesio.

Aspetto e crescita

Pianta dioica, in altre parole caratterizzata da individui maschili e femminili separati, ma che in coltivazione può diventare monoica, delicata, spontanea e coltivata su larga scala a scopo alimentare, cresce preferibilmente in terreno fresco, profondo e ben drenato, predilige le esposizioni calde e ben soleggiate, tuttavia richiede posizioni parzialmente ombreggiate nelle zone in cui il clima non è molto umido, non sopporta temperature di sotto i 13-15°C e richiede un’umidità atmosferica molto elevata, raggiunge un’altezza di 5 m, talvolta anche di 8 m, il fusto è unico, grosso, cavo, con un diametro di circa 20 cm e la corteccia presenta numerose cicatrici fogliari. La chioma è costituita da un pennacchio di grandi foglie, che si originano nella porzione superiore, divise in 6-7 lobi, sono sostenute da lunghi piccioli cavi all’interno. La produzione di foglie è sulla crescita e all’altezza della pianta. I fiori compaiono all’ascella delle foglie mature: quelli maschili, sessili, lunghi 2-3 cm, con corolla bianca e profumata, sono riuniti in gran numero in un racemo lungo alcuni decimetri, quelli femminili, molto più grandi e a cinque petali carnosi, sono solitari o riuniti in brevissimi corimbi di pochi fiori. Il frutto è costituito da una bacca ovoidale o piriforme, in grado di raggiungere anche i 10 m di lunghezza nelle piante selvatiche, la buccia, sottile, liscia e delicata, è di colore giallo-arancio striata di verde, la polpa, abbondante, tenera, succosa è di colore giallo carico. Internamente ha una cavità vuota, di forma variabile (sferica, ellittica o stellata), sui bordi della quale si trovano centinaia di piccoli semi neri, sferici, rivestiti da un arillo mucillaginoso grigio. Si riproduce per semina primaverile o per talea.

Raccolta e conservazione

Estrarre i semi dai frutti maturi e utilizzare freschi, il lattice è ricavato mediante incisione dei frutti acerbi e del tronco. Le foglie vanno raccolte a completo sviluppo, fatte essiccare all’ombra e conservate in sacchetti di carta. Raccogliere i frutti maturi e consumarli freschi.

PROPRIETÀ

La Papaia, oltre a costituire un alimento ricco di vitamine, sali minerali e agenti antiossidanti, quali carotenoidi e bioflavonoidi, possiede preziose proprietà medicinali e terapeutiche. Grazie al contenuto dell’enzima proteolitico papaina, svolge un’efficace azione digestiva assai utile in caso di digestione difficile, insufficienza di succhi gastrici, gastrite, pancreatite, colite cronica e ulcerosa, colon irritabile e stitichezza cronica, tal enzima agisce, infatti, in modo molto simile alla pepsina e tripsina (enzimi contenuti nei succhi gastrici e pancreatici), determinando l’idrolisi delle proteine (scissione delle proteine con liberazione di aminoacidi) e favorendo in questo modo i processi digestivi in generale. Il lattice e le foglie di papaia agiscono, inoltre, come ottimi vermifughi in caso d’infezioni di vermi e parassiti intestinali, in particolare contro la tenia. Infine, per uso esterno esercita un’azione cicatrizzante in caso di ferite e piaghe lente a rimarginarsi.

Parti utilizzate

Sono impiegati i frutti e i semi freschi, le foglie essiccate e il lattice ricavato dai frutti acerbi e dal tronco della pianta.

Preparazioni

• Lattice: estrarre mediante incisione di frutti acerbi e del tronco, la dose consigliata è 15-20 g al giorno, preferibilmente dopo i pasti e mescolati con miele e un poco di acqua calda.

• Infuso di foglie: versare un litro di acqua bollente sopra 30 g di foglie di papaia essiccate e sminuzzate grossolanamente, lasciar in infusione per dieci minuti, quindi colare. Se ne prendono tre tazze durante il corso della giornata, se si desidera dolcificare con un poco di miele.

• Frutto fresco: consumare la polpa di papaia ben matura, non consumare frutti troppo molli e con evidenti segni di alterazione.

• Cataplasma: pestare in un mortaio la quantità desiderata di foglie fresche fino a ridurle in poltiglia, applicare così il composto ottenuto sulle zone doloranti e lasciare agire per 15-20 minuti circa.

Salute

• Cattiva e lenta digestione, colite, colite cronica e ulcerosa, colon irritabile, disturbi gastrici in generale, gastrite, insufficienza di succhi gastrici, pancreatite cronica, stitichezza cronica, per migliorare e regolare i processi gastrointestinali: con azione digestiva, assumere all’occorrenza dopo i pasti principali, il lattice di papaia, ricco dell’enzima papaina, nelle dosi indicate, oppure bere durante la giornata 2-3 tazze d’infuso di foglie di papaia dolcificato se necessario con un cucchiaino di miele di Acacia. Si raccomanda, inoltre, a chi soffre dei disturbi sopraelencati di introdurre nella dieta di ogni giorno il frutto fresco di papaia, preferibilmente consumato al mattino appena alzati e dopo i pasti. Se i disturbi persistono a lungo, consultare il medico.

• Ferite, piaghe e tagli profondi, per facilitare e migliorare i processi di rimarginazione dei tessuti danneggiati: con azione cicatrizzante, applicare sulle zone doloranti un cataplasma di foglie fresche di papaia, lasciando agire per venti minuti. In alternativa, preparare un infuso con 60 g di foglie essiccate in un litro di acqua, lasciar in infusione fino a completo raffreddamento, quindi colare e utilizzare il liquido filtrato per applicare impacchi e compresse per 20-30 minuti.

• Parassiti e vermi intestinali: con azione vermifuga, dopo aver assunto 15-20 g di lattice di papaia mescolato a miele e acqua calda, prendere un potente lassativo. Se il trattamento non dà risultati, è preferibile consultare il medico al più presto.

Bellezza

• Maschera alla Papaia per il viso: ad azione vitaminizzante, adatta a tutti i tipi di pelle, rinfresca, ammorbidisce e idrata l’epidermide, regolandone l’equilibrio di acidità. Schiacciare con una forchetta la polpa di mezza papaia matura, aggiungere da mezzo a un cucchiaino di succo di limone e amalgamare bene, stendere il composto così ottenuto sulla pelle del viso, lasciandolo agire per 20-30 minuti, quando la pelle comincia a “tirare” sciacquare con abbondante acqua fredda. Si ricorda che in Italia la stagione d’importazione di questo frutto incomincia verso Natale fino a primavera, se non si riesce a trovare sostituire con pera, o avocado oppure zucca gialla.

• Pediluvio per piedi stanchi e screpolati: dopo una dura e faticosa giornata trascorsa all’aperto sotto il sole, immergere i piedi stanchi e screpolati in un infuso tiepido di foglie di papaia (utilizzare il medesimo preparato impiegato per gli impacchi), lasciar in immersione fino a completo raffreddamento e terminare il trattamento spalmando una crema idratante e nutriente.

In cucina

In tutti gli orti e giardini tropicali non manca mai una pianta di papaia, è, infatti, un po’ come prezzemolo e il basilico da noi. Il frutto maturo può essere mangiato crudo, condito con poco zucchero e succo di limone, da solo, oppure in macedonie e insalate, la polpa dei frutti molto maturi può essere frullata, condita e servita come bevanda dissetante, oppure congelata e mangiata come granita. I frutti maturi, inoltre, sono ottimi ripieni di carne tritata di manzo o di maiale e poi cotti al forno, i frutti acerbi possono essere mangiati lessati come gli zucchini o conservati e consumati come sottaceto. I semi nei paesi di origine sono impiegati come sostituiti del pepe.

CURIOSITÀ

La pianta vive 10-15 anni con un accrescimento rapido nei primi 2-3 anni, l’inizio della produzione dei frutti dipende dalle varietà e in genere non tutti i fiori mantengono il frutto.

 

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