ROSMARINO (Rosmarinus officinalis)

USI CONSIGLIATI

Salute

Calvizie e forfora, disturbi della circolazione sanguigna, disturbi digestivi, disturbi epatici e intestinali, dolori reumatici e artritici, emicrania, gargarismi, inappetenza, malattie di raffreddamento, stati di debolezza generale

Bellezza

Bagni tonificanti e rilassanti, frizioni contro la forfora, massaggi contro la cellulite, scurire i capelli, suffumigi facciali, tonico astringente

Cucina

Arrosti e altri piatti di carne, focacce, patate al forno, sughi, verdure saltate, marinate

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DESCRIZIONE

Il Rosmarino è una pianta sempreverde della famiglia Labiate, nota anche come ramerino, propria delle regioni mediterranee, dove cresce allo stato spontaneo. È un arbusto alto fino a due metri, con foglie piccole, lineari coriacee, biancastre sulla pagina inferiore, i fiori sono anch’essi piccoli, di colore azzurro o violetto chiaro e sbocciano riuniti in grappoli ascellari in diversi periodi dell’anno, sul clima. Tutta la pianta, ma in particolare le foglie e i fiori, sono molto aromatici e si usa comunamente in cucina, specialmente in quella di tipo mediterraneo.

Principi attivi

Olio volatile contenente borneolo, linalolo, pinene, canfene, cineolo e canfora, flavonoidi, acido rosmarinico, tannini, resina.

Coltivazione

L’esposizione consigliata è ben soleggiata e al riparo dai venti freddi. Il terreno deve essere preferibilmente calcareo (la pianta è più odorosa) asciutto e molto ben drenato. Per dare un supplemento di calcio si possono spargere gusci d’uovo o calcinacci al piede dell’arbusto.

Si semina in serra, in primavera o all’aperto, in estate. La geminazione è difficile e avviene solo a circa 21°C di temperatura, si propaga più facilmente per talea, mettendo rametti giovani a radicare in terriccio sabbioso e umido. Quando le giovani piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiata, si trapiantano a dimora lasciando 60-90 cm, tra le piante. È possibile coltivarlo in vaso sul terrazzo o sul balcone, in posizione soleggiata e in contenitore ben drenato.

Pur essendo una specie mediterranea, sopporta temperature sotto gli 0°C, ma se gli inverni sono molto rigidi, è meglio proteggere le piante o ricoverare i vasi in ambienti chiusi.

Raccolta e conservazione

In piccole quantità foglie e rametti possono essere raccolti lungo tutto il corso dell’anno, si possono raccogliere più foglie prima della fioritura. I rami e rametti vanno essiccati all’ombra, le foglie vanno tolte prima di essere riposte. Per restituire l’aroma sminuzzate con un coltello le foglie prima dell’uso.

PROPRIETÀ

Aromatico, stimolante, stomachico, digestivo, nervino, emmenagogo, antisettico, antidolorifico, rilassante, aumenta la memoria, astringente, diuretico.

Preparazioni

Infuso: portare a bollore un litro di acqua, quindi togliere dal fuoco, aggiungere una manciata di foglie tritate e quindi coprire. Fate riposare per venti minuti circa e poi filtrare.

Tintura: ridurre in polvere con un piccolo mortaio le foglie, per una parte di polvere sarà necessaria cinque parte di alcool a 90°. Fare macerare il composto così ottenuto per sei giorni e filtrare.

Vino: fare macerare per un giorno due manciate di foglie sminuzzate in un litro di buon vino bianco e quindi filtrare.

Olio essenziale: per la sua preparazione si usano le sommità fiorite della pianta, dalle quali si estrae per distillazione a vapore, l’olio. Data la difficoltà nella preparazione casalinga, si consiglia di acquistarlo già pronto in erboristeria.

Salute

Disturbi della circolazione sanguigna: da venti fino a quaranta gocce di tintura su una zolletta di zucchero una volta al giorno.

Emicrania, disturbi digestivi, debolezza generale, inappetenza, disturbi intestinali ed epatici: bere una tazza d’infuso prima di ogni di ogni pasto principale durante la giornata.

Calvizie, forfora e capelli grassi: frizioni con due o tre gocce di olio essenziale diluite in un cucchiaio di olio di Mandorle dolci dodici ore prima di lavare i capelli.

Reumatismi articolari, artrite: fare impacchi con l’infuso caldo-tiepido oppure diluire quattro gocce di olio essenziale in un cucchiaino di olio di Mandorle dolci e massaggiare le articolazioni doloranti e i muscoli.

Mal di gola: utilizzare l’infuso tiepido o freddo per gargarismi.

Malattie di raffreddamento: fare dei bagni caldi aggiungendo all’acqua 3-4 gocce di olio essenziale, utilizzare l’olio essenziale per inalazioni, compresse o massaggi.

Debolezza e inappetenza: un bicchierino di vino prima di ogni pasto.

Ritenzione dei liquidi, cellulite e vene varicose: olio essenziale o infuso per bagni, applicazioni o massaggi.

Depressione: si può mescolare qualche goccia di tintura con avena, scutellaria o verbena e assumere secondo parere dell’erborista.

Bellezza

Scurire i capelli: preparare l’infuso di Rosmarino come descritto con tre cucchiai di rametti fogliati tritati, coprite e fare riposare per trenta minuti, utilizzare per sciacquare i capelli, dopo averli lavati.

Frizioni contro la forfora: frizionare il cuoio capelluto con 2-3 gocce di olio essenziale, a tale scopo si può utilizzare anche l’infuso di Rosmarino, preparato con soli due cucchiai di rametti fogliati e tritati.

Bagni tonificanti e rilassanti; è consigliabile aggiungere 3-5 gocce di olio essenziale all’acqua del bagno, ma un ottimo metodo è anche l’utilizzo del sacchetto di erbe aromatiche: mettere un pugno di rametti spezzettati in un quadrato di mussola fine, riunire gli angoli formando un sacchettino e legare stretto lasciando un occhiello un po’ più lungo per appendere il sacchetto al rubinetto dell’acqua calda, in modo che l’acqua stessa vi scorra sopra. Si può aggiungere nel sacchetto un po’ d’avena o di crusca e strofinarlo sul corpo a fine bagno. Facendo asciugare i sacchetti dopo il bagno, si può riutilizzare e sostituire quando la fragranza si è esaurita.

Tonico astringente: macerare quattro cucchiai di foglie tritate in sei cucchiai di vodka (o in quattro di alcool etilico) per due settimane e filtrare. Sciogliere ¼ di cucchiaio di borace (in vendita in drogheria) in 300 ml di amamelide e aggiungere l’alcool filtrato. Unire dieci gocce di glicerina e travasare in una bottiglietta a chiusura ermetica. Agitare prima dell’uso.

Suffumigi facciali: per una pulizia profonda del viso e per facilitare la circolazione, mettere due manciate di Rosmarino fresco in una terrina e versarvi 1 litro e ½ di acqua bollente. Tenere il viso, a occhi chiusi, a una distanza di 30-50 cm dal recipiente coprendo il capo con un asciugamano per dieci minuti. Risciacquare con acqua tiepida e dopo qualche minuto spruzzarsi il viso con acqua fredda o di amamelide. Da evitare in caso di fragilità capillare e seri problemi di pelle, disturbi respiratori e cardiaci.

In cucina

Il Rosmarino in cucina si utilizza soprattutto come aromatizzanti di molti piatti, in particolare di carne, sul fatto che facilita la digestione dei grassi. A tale scopo si possono usare le foglie fresche sminuzzate o le foglie essiccate.

Foglie di Rosmarino si possono distribuire anche su patate a spicchi, pani e focacce prima di infornarli, e si possono usare per insaporire marinate, sughi di pomodoro e verdure saltate.

CURIOSITÀ

In passato per la pulizia delle stanze da bagno, delle vasche e dei lavelli, si usava il decotto di rosmarino ottenuto facendo sobbollire in acqua per trenta minuti un po’ di rametti ben ricchi di foglie. Lo stesso decotto era usato anche per sgrassare la superficie della cucina.

Nei paesi del mediterraneo, ove il Rosmarino cresce abbondante, era usanza sistemare grossi rami freschi negli ambienti per deodorare la casa e purificare l’aria. Era inoltre consuetudine spargere direttamente dei rametti di Rosmarino sulla biancheria riposta nei cassetti, oppure preparare dei sacchetti, utili anche per tenere lontane le tarme.

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