USI CONSIGLIATI
Salute
Coliche e crampi addominali di origine nervosa, contusioni, distorsioni, disturbi della menopausa, dolori muscolari, emicrania, esaurimento nervoso, fobie, insonnia, ipereccitabilità, ipertensione, nevralgie, palpitazione cardiache, piaghe, spasmi e tremori, stati d’ansia e d’agitazione, alleviare dolori mestruali.
Bellezza
Bagno rilassante, lozione per una pelle con acne ed esantemi.
Casa e giardino
Concime vegetale, pianta ornamentale, per migliorare lo sviluppo delle piante vicine, trappole per topi.
Cucina
Arrosti, stufati, minestre, zuppe, condimenti, intingoli.
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DESCRIZIONE
La Valeriana è un’antica erba medicinale, da sempre appezzata in tutto il mondo, il suo nome deriva dal verbo latino valere, che significa “essere in salute”, erboristi nordici, persiani e cinesi ne usavano le radici come antisettiche per le ferite, e ridivenne popolare durante la prima e la seconda guerra mondiale, quando fu usata contro gli shock da bombardamento e come sedativo per alcune malattie nervosa. Originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale e in seguito naturalizzata in America settentrionale, la Valeriana officinalis appartiene alla famiglia delle Valerianacee, insieme con altre specie quali la V. celtica, V. dioica, V. montana, V. saxatilis e V. phu.
Principi attivi
Olio essenziale (sino all’1%) contenente mono terpeni ed esteri del borneolo, acido valerianico, aldeide valerianica, pinene, acidi, alcaloidi, mucillaggine, gomma, resina e zuccheri.
Aspetto e crescita
Pianta erbacea perenne, spontanea, reperibile nelle praterie, negli acquitrini, in prossimità di corsi di acqua, sino a 2000 metri di altitudine, preferisce un’esposizione in pieno sole o mezz’ombra, e un terreno ricco e ben drenato (umido). Possiede un rizoma aromatico, rugoso, sotterraneo, corto, di colore giallo bruno che, internamente, può essere pieno o scavato in diverse lacune, dal rizoma si sviluppano pallide radici fibrose, affastellate e germogli dalla seconda stagione vegetativa. Il fusto verde è eretto, alto sino a 150-180 cm, arrotondato e solcato longitudinalmente da profonde scanalature, le foglie composte, di colore verde scuro, sono pennate e trasudano un acuto aroma di rafano, quelle basali, picciolate, sono disposte a rosetta, mentre le altre sono inserite sul fusto in posizione opposta, le foglioline, in numero da sette a ventitré circa, sono ovali o lanceolate, con il margine intero o seghettato e con la superfice un poco pelosa. I fiori, che compaiono da metà primavera a metà estate, sono raccolti in ampi corimbi posti al termine del fusto, di colore rosa-lilla emanano un aroma molto particolare. Il frutto è costituito da un achenio di forma ovoidale, con l’apice leggermente appuntito e su cui è inserito un pappo di setole sviluppatosi dai denti del calice, in ogni achenio è contenuto un unico seme di colore marrone chiaro, lungo 2 mm, piatto e a forma di goccia. La pianta si riproduce per divisione dei cespi in primavera o in autunno, o per semina primaverile.
Raccolta e conservazione
Dissotterrare completamente le radici nel tardo autunno della seconda stagione, rimuovere le pallide radici fibrose, lasciando il rizoma commestibile. Affettare ed essiccare al sole o in stufa a una temperatura moderata (40°C circa), conservare in barattoli di vetro o porcellana al riparo dall’umidità e dalla luce.
Proprietà
La pianta della Valeriana possiede notevoli proprietà calmanti, sedative, antispasmodiche, è, infatti, uno dei farmaci naturali più efficaci nella cura dei disturbi del sistema nervoso. Trova largo impiego come calmante in attacchi d’isterismo, in divere manifestazioni di carattere nevrastenico, quale insonnia, emicranie, esaurimento nervoso, palpitazioni cardiache, ipereccitabilità, nevrosi in genere, crampi e coliche addominali di natura nervosa. Svolge un’azione calmante per i disturbi di menopausa ed è coadiuvante nella cura dell’epilessia. Per uso esterno inoltre, la Valeriana contribuisce ad alleviare gli effetti di distorsioni, contusioni, dolori muscolari e nevralgie di varia origine.
Parti utilizzate
Sono utilizzati principalmente il rizoma e le radici essiccati.
PREPARAZIONI
Polvere: pestare in un mortaio o in una ciotolina, fino a ottenere una polvere fine, la quantità desiderata di rizoma e radici essiccati. Assumerne, secondo le indicazioni, in un’ostia, o disciolta in un poco di acqua, oppure mescolata in una tisana a vostra scelta secondo il disturbo da curare.
Infuso: far macerare per circa otto ore, in 150 g di acqua fredda, 8-9 g di radice di Valeriana, filtrare e consumare durante il giorno. In alternativa versare 1-2 g di polvere di radice di Valeriana in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per due minuti, quindi filtrare e bere subito.
Decotto: fare bollire, per 10-15 minuti in 1 litro di acqua circa, 80-85 g di radice essiccata di Valeriana, lasciare riposare per 20-30 minuti, quindi filtrare e utilizzare per fare impacchi e compresse.
Succo: spremere con forza il rizoma fresco raccoglierne in una boccettina il succo. Prenderne da 5-10 g il giorno, diluito in acqua o in un’altra bevanda.
Tintura: fare macerare, per dieci giorni, in 100-120 g di alcool a 70° 25 g di radice essiccata di Valeriana. La dose consigliata è 10 gocce tre volte il giorno.
Salute
Coliche e crampi addominali di origine nervosa, emicranie, fobie, insonnia, ipereccitabilità, ipertensione, palpitazioni cardiache, spasmi e tremori di origine nervosa, stati d’ansia e d’agitazione: assumere all’occorrenza una tazza d’infuso di radice, in un’ostia o in un cucchiaino di miele o marmellata. In caso di tensione nervosa prendere 5-10 g di succo il giorno, in più volte, diluito in un poco di acqua tiepida, oppure in una tisana di scutellaria. Per conciliare il sonno prendere, prima di andare a dormire, dieci gocce di tintura su una zolletta di zucchero.
Contusioni, distorsioni, dolori muscolari, ferite, nevralgie, piaghe: applicare direttamente sulle zone interessate e doloranti impacchi e compresse preparate con il decotto di radice, fasciare bene e lasciare agire per 8-10 minuti. Se il dolore non diminuisce consultare il medico.
Disturbi della menopausa, per alleviare i dolori mestruali: bere tre volte il giorno una tazza d’infuso di radice, se si desidera aggiungere un cucchiaino di miele, in alternativa prendere dieci gocce di tintura su delle zollette di zucchero tre volte il giorno.
Esaurimento nervoso: assumere due volte il giorno, con molta costanza, l’infuso preparato con 50 g di radice di Valeriana, 50 g di foglie di arancio, 30 g di fiori di Tiglio e 40 g di fiori di Camomilla.
Avvertenze
Non somministrare in dosi abbondanti per un lungo periodo, interrompere dopo dieci giorni e riprendere, solo se necessario, dopo 15-20 giorni circa.
Bellezza
Bagno rilassante: versare nell’acqua del bagno un litro d’infuso di radice di Valeriana, mescolate bene e lasciare riposare per 2-3 minuti quindi immergersi nell’acqua per almeno venti minuti.
Lozione per una pelle con acne ed esantemi: sciacquare il viso più volte al giorno con il decotto di radice leggermente tiepido.
Casa e giardino
Concime vegetale: aggiungere al concime vegetale grezzo alcune foglie di Valeriana, molto ricche di Sali minerali.
Pianta ornamentale: la pianta della Valeriana si presta molto per formare bordure nei parchi e giardini.
Per migliorare lo sviluppo delle piante vicine: le piantine di Valeriana intensificano lo sviluppo delle piante vicine stimolando l’azione del fosforo e dei lombrichi, si consiglia inoltre di spruzzare l’infuso di radice sul terreno per attirare i lombrichi.
Trappole per topi: mettere nelle trappole per topi, o altri parassiti, qualche pezzetto di radice di Valeriana fresca o essiccata, la radice, infatti, è in grado di attirare i topi.
In cucina
La radice di Valeriana trova anche un impiego in cucina, infatti, è ottima per insaporire stufati, arrosti e piatti di selvaggina, utile per condire minestre, zuppe, e per aromatizzare ripieni, condimenti e intingoli di vario genere.
CURIOSITÀ
La radice fresca ha un odore di cuoio antico, ma essiccata peggiora molto, tuttavia la pianta è ancora usata per aggiungere una tonalità di Muschio ai profumi. Molti animali, gatti e cani per esempio, sono attratti dal suo odore, e ne mangiano spesso le foglie quando non stanno bene.