USI CONSIGLIATI
Salute
Arteriosclerosi; disturbi nervosi; disturbi renali; dolori artritici e reumatici; epilessia; geloni; ipertensione in generale e associata ad arteriopatie; nefrite; nevriti; perdite bianche; reumatismi del sangue; sciatiche; per eliminare l’urea.
Casa e giardino
Addobbo natalizio.
Scopri i nostri rimedi erboristici:
DESCRIZIONE
Il vischio è una pianta parassita appartenente alla famiglia delle Lorantacee che a sua volta comprende 20 generi con 1500 specie; sicuramente in Europa la specie di maggior interesse dal punto di vista medicinale è il Viscum Album, ma i principi attivi in esso contenuti sono presenti anche in altre specie e sotto specie quali per esempio: Loranthus europaeus, V. album abietis, V. album album e V. album austriacum. Il Vischio è sicuramente originario di parecchie regioni, dall’Europa nordoccidentale alla Cina, compreso l’Iran e parzialmente le regioni mediterranee. In Italia cresce spontaneo nelle zone di media e alta montagna di tutta l’Italia continentale e insulare.
Principi attivi
La composizione chimica e farmaceutica della pianta è molto complessa infatti ancora oggi è oggetto di diversi studi; si è verificato inoltre che i principi attivi in esso contenuti variano a seconda della pianta ospite. In genere contiene proteine; lectine, tra cui una lectina particolare con un sito D-galattosile specifico, viscotossina, alcune sostanze tossiche, alcaloidi e molti altri composti molto probabilmente in forma attiva.
Aspetto e crescita
Il vischio è una pianta legnosa, sempreverde, perenne e parassita; spontanea cresce raramente sulle conifere mentre è comune sulle latifoglie. Il vischio non possiede vere e proprie radici, con cui ancorarsi al terreno e mediante le quali recuperare le sostanze nutritive, è però dotato di lunghe propaggini, assai robuste, con cui si avvinghia al tronco delle piante ospiti e attraverso le quali succhia il nutrimento della corteccia. Il fusto cilindrico è legnoso e molto ramificato; i rami di colore giallo-verdastro sono anch’essi cilindrici e articolati, disposti a gruppi di tre e tre sopra ogni nodo del fusto. Le foglie sempreverdi hanno una consistenza coriacea e carnosa, di colore verde chiaro sono strette, lanceolate e obovate, hanno il margine intero e presentano evidenti nervature. I fiorellini di colore giallo compaiono dalla fine dell’inverno alla fine della primavera; sono sessili ed unisessuali, raccolti in glomeruli di tre, quasi sessili e disposti in posizione ascellare. I frutti maturano a fine autunno; sono costituiti da bacche globose di colore verde pallido o bianco, collose, succose e contenenti un solo seme. Si riproduce per disseminazione naturale, oppure mediante inoculazione nel tronco del frutto maturo schiacciato.
Raccolta e conservazione
Raccogliere le foglie e i rametti teneri di vischio in primavera o autunno; fare essiccare al sole e conservare in sacchetti di carta o tela al riparo dell’umidità.
PROPRIETÀ
Il vischio è conosciuto ed utilizzato come rimedio naturale per le sue efficaci proprietà vasodilatatrici ed ipotensive; viene infatti utilizzato, spesso associato ad altri farmaci, nella cura e nel trattamento dell’ipertensione e di altre malattie di origine nervosa (arteriosclerosi, epilessia ed isterismo). Svolge un’azione cardioattiva, antispasmodica e diuretica efficace in caso di nefrite e disturbi renali in generale. Per uso esterno è ottimo nella cura di problemi di circolazione come per esempio geloni, artriti e reumatismi del sangue. Infine recenti studi sperimentali tendono ad attribuire al vischio proprietà anticancro: i risultati indicano infatti che alcune sostanze contenute nel vischio, quali le lectine, mostrano una particolare efficacia su alcuni tipi di cellule tumorali.
Parti utilizzate
Vengono impiegate le foglie giovani, fresche o essiccate , e i rametti più teneri.
Preparazioni
Decotti: fare bollire in una tazza d’acqua, per 10 minuti circa, la punta di un cucchiaino di foglie di vischio essiccate e sminuzzate; togliere dal fuoco, lasciare in infusione ancora per 10 minuti, quindi colare ed eventualmente filtrare. La dose consigliata è di due tazze al giorno assunte lontano dai pasti; se il gusto è troppo sgradevole dolcificare con un po’ di miele.
Polvere: pestare in un mortaio la quantità desiderata di foglie essiccate e rametti di vischio fino ad ottenere una polvere finissima; conservare in un vasetto di vetro ben chiuso. La dose consigliata è 5 g circa, suddivisi in 4-5 volte nel corso della giornata, da prendere in un’ostia oppure mescolati in un cucchiaio di miele o marmellata.
Tintura: mettere a macerare, in 40-50 g di alcool a 60°, 10-15 g di foglie essiccate di vischio; dopo 10 giorni di macerazione colare e conservare in una boccetta di vetro scuro, lontano dalla portata dei bambini. Assumere da 2 a 4 volte al giorno due cucchiaini, secondo le indicazioni del caso.
Vino medicinale: fare macerare 30-40 g di foglie secche di vischio in un litro di buon vino bianco secco; dopo 10-12 giorni circa colare ed eventualmente filtrare. Assumerne nella dose di un bicchiere al giorno, meglio se suddiviso in 2-3 volte nel corso della giornata.
Decotto per uso esterno: fare bollire, per 10-15 minuti, in un litro abbondante di acqua una grossa manciata (40-50g ) di foglie giovani essiccate di vischio; togliere dal fuoco, lasciare intiepidire, quindi colare e filtrare più volte. Utilizzare il decotto preparato per lavaggi, irrigazioni, cataplasmi e compresse.
Salute
Arteriosclerosi, disturbi nervosi, epilessia, ipertensione in generale e associata ad arteriopatie: con azione ipotensiva, calmante, sedativa e vasodilatatrice prendere all’occorrenza, e solo sotto prescrizione medica, due tazze di decotto di fogli di vischio, assunte lontano dai pasti e dolcificare con un po’ di miele; oppure prendere, due volte al giorno, 2 g di polvere di vischio in un’ostia o in un cucchiaio di marmellata. A coloro a cui piace il vino si consiglia di bere un bicchiere al giorno di vino medicinale di vischio. In alternativa prendere tre volte al giorno 2 cucchiaini di tintura pura o diluita in un poco d’acqua.
Disturbi renali, nefrite, per eliminare l’urea: con azione diuretica e per migliorare l’attività dei reni assumere 1-2 tazze di decotto di vischio, preferibilmente lontano dai pasti, oppure prendere 2-4 volte al giorno 2 cucchiaini di tintura di vischio. Se i disturbi persistono consultare il medico.
Dolori artritici e reumatici, geloni, nevriti, perdite bianche, reumatismi del sangue, sciatiche: fare direttamente sulle zone interessate e doloranti lavaggi e frizioni utilizzando il decotto per uso esterno; applicare inoltre per riattivare e regolarizzare la circolazione del sangue cataplasmi e compresse con il decotto per uso esterno. In caso di perdite bianche si consiglia di fare irrigazioni vaginali ogni due giorni. Se i dolori e i sintomi non accennano a passare consultare il medico.
Casa e giardino
Addobbo natalizio: raccogliere nelle prime due settimane di dicembre alcuni rametti di vischio e farli asciugare all’aria per qualche giorno; spruzzarli quindi con un po’ di vernice dorata e appenderli sull’albero di Natale, o sulla porta della casa.
Avvertenze
Nonostante i numerosi e benefici effetti di questa pianta si consiglia di utilizzare i preparati a base di vischio solo su prescrizione medica, o sotto la supervisione di personale qualificato; in ogni caso si raccomanda di non superare le dosi consigliate. In alcuni soggetti può provocare disturbi come diarrea e vomito, e comunque a dosi elevate risulta estremamente tossico e nocivo per l’intero organismo. Nel caso in cui compaiono i primi sintomi di intolleranza interrompere immediatamente la cura e consultare subito il medico.
Per l’utilizzo del vischio come antitumorale, seguire scrupolosamente le indicazioni del fitoterapista e/o dell’omeopata.
CURIOSITÀ
Il vischio era una pianta sacra per i druidi, che le attribuivano la proprietà di scacciare gli spiriti malefici; la consuetudine di appenderlo in casa a Natale è un retaggio delle antiche credenze nelle sue proprietà magiche. Il nome latino fa riferimento alla viscosità dei frutti (una caratteristica essenziale per la propagazione di questa pianta parassita) grazie alla quale i semi aderiscono alla pianta ospite per il tempo necessario a sviluppare le speciali radici.